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Notifica diretta cartella: valida consegna al portiere

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un contribuente che contestava un pignoramento basato su una presunta nullità della notifica della cartella di pagamento presupposta. Il ricorrente sosteneva che, essendo stata consegnata al portiere, fosse necessaria una seconda raccomandata informativa. La Corte ha chiarito che la notifica diretta cartella, eseguita dall’agente della riscossione tramite posta raccomandata, segue le norme del servizio postale ordinario e non quelle della L. 890/1982. Pertanto, la notifica si perfeziona con la consegna al domicilio del destinatario, attestata dall’avviso di ricevimento, senza necessità di ulteriori adempimenti come la seconda raccomandata.

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Pubblicato il 9 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Diretta Cartella: La Consegna al Portiere è Valida

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale in materia di riscossione: la notifica diretta cartella di pagamento da parte dell’agente della riscossione, se consegnata al portiere, è perfettamente valida senza che sia necessario l’invio di una seconda raccomandata informativa. Questa pronuncia chiarisce la distinzione tra le norme del servizio postale ordinario e quelle speciali previste per le notifiche a mezzo di ufficiali giudiziari, offrendo certezze sia per gli enti creditori che per i contribuenti.

I Fatti del Caso

Un contribuente si è visto recapitare un atto di pignoramento e ha deciso di impugnarlo, sostenendo che l’atto presupposto, ovvero la cartella di pagamento, non gli fosse mai stata notificata correttamente. Secondo la sua tesi, la notifica era nulla perché il plico era stato consegnato dall’operatore postale direttamente al portiere dello stabile, senza le dovute ricerche di altri possibili consegnatari e, soprattutto, senza l’invio della successiva raccomandata che informa il destinatario dell’avvenuta consegna a un terzo (la cosiddetta Comunicazione di Avvenuta Notifica o CAN).

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto le sue doglianze. Il contribuente ha quindi deciso di portare la questione davanti alla Corte di Cassazione, insistendo sulla nullità della procedura di notifica.

La Disciplina della Notifica Diretta Cartella

Il cuore della questione ruota attorno alle modalità con cui l’agente della riscossione può notificare una cartella di pagamento. L’articolo 26 del D.P.R. n. 602 del 1973 prevede due alternative:

1. Notifica tramite soggetti abilitati: Ufficiali della riscossione, messi comunali o agenti di polizia locale. Questa modalità segue le regole del codice di procedura civile.
2. Notifica diretta a mezzo posta: Invio di una raccomandata con avviso di ricevimento, gestita direttamente dall’agente della riscossione.

Il contribuente nel caso di specie fondava le sue ragioni sulla presunta applicabilità delle norme previste dalla Legge n. 890/1982, che disciplina le notifiche degli atti giudiziari a mezzo posta e che, in caso di consegna a persona diversa dal destinatario (come il portiere), impone l’invio di una seconda raccomandata informativa. Tuttavia, la Cassazione ha chiarito che questa legge non si applica alla notifica diretta.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha rigettato il ricorso, spiegando in modo dettagliato le ragioni giuridiche. Il principio consolidato è che la notifica diretta, prevista dalla seconda parte dell’art. 26 del D.P.R. 602/1973, è una modalità alternativa e semplificata, integralmente affidata all’agente della riscossione e all’operatore postale. In questo specifico caso, trovano applicazione le norme che regolano il servizio postale ordinario, non quelle più complesse previste per le notifiche degli atti giudiziari.

Di conseguenza, la notifica si perfeziona nel momento in cui il plico viene consegnato al domicilio del destinatario e l’avviso di ricevimento viene firmato. L’operatore postale ha il compito di curare che la persona legittimata a ricevere l’atto (incluso il portiere) apponga la propria firma sull’avviso, ma non è tenuto ad adempimenti ulteriori.

La Corte ha sottolineato che non è richiesta:
* Una specifica relata di notifica.
* L’indicazione delle generalità di chi ha ricevuto l’atto.
* L’invio di una seconda raccomandata informativa.

L’avviso di ricevimento, debitamente sottoscritto, costituisce prova sufficiente dell’avvenuta consegna e del perfezionamento della notifica, facendo scattare la presunzione di conoscenza da parte del destinatario. Starà a quest’ultimo, eventualmente, dimostrare di essersi trovato senza colpa nell’impossibilità di avere notizia dell’atto.

Anche la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 175 del 2018, ha confermato che in questo tipo di notifica, sebbene manchi la relata, l’avviso di ricevimento compilato dall’operatore postale fornisce la prova sintetica della consegna al destinatario o a un soggetto legittimato a riceverla.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma un orientamento giurisprudenziale ormai stabile e offre importanti indicazioni pratiche. Per i contribuenti, significa che non è possibile eccepire la nullità di una notifica diretta solo perché la cartella è stata ritirata dal portiere e non è seguita una seconda comunicazione. La consegna al domicilio, attestata dalla firma sull’avviso di ricevimento, è sufficiente a rendere la notifica valida ed efficace.

Per gli agenti della riscossione, viene ribadita la legittimità di una procedura di notifica più snella e veloce, che si basa sulle regole del servizio postale universale. L’unico onere è quello di conservare per cinque anni la copia della cartella e l’avviso di ricevimento, per poterli esibire in caso di contestazione. In conclusione, la scelta del legislatore di prevedere una modalità di notifica semplificata è stata ritenuta pienamente conforme ai principi costituzionali, bilanciando l’efficienza dell’azione di riscossione con il diritto di difesa del contribuente.

Se l’agente della riscossione notifica una cartella di pagamento tramite raccomandata e la consegna al portiere, è obbligato a inviare una seconda raccomandata informativa?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la notifica diretta tramite posta segue le norme del servizio postale ordinario, che non prevedono questo adempimento. La notifica è valida con la sola consegna del plico attestata dall’avviso di ricevimento firmato.

Quali regole si applicano alla notifica diretta di una cartella di pagamento?
Si applicano le norme concernenti il servizio postale ordinario per la consegna di raccomandate, e non quelle specifiche previste dalla Legge n. 890/1982 per le notifiche di atti giudiziari effettuate tramite ufficiali giudiziari.

Cosa è sufficiente per provare che la notifica diretta è avvenuta correttamente?
È sufficiente la consegna del plico al domicilio del destinatario, a una persona abilitata a riceverlo (come il portiere), attestata dalla sottoscrizione dell’avviso di ricevimento. Questo documento costituisce prova legale del perfezionamento della notifica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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