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Notifica della cartella esattoriale: la prova

Un contribuente ha impugnato 36 intimazioni di pagamento, sostenendo di non aver mai ricevuto le cartelle esattoriali prodromiche. La Corte di Cassazione, riformando le decisioni dei giudici di merito, ha stabilito che per la prova della notifica della cartella esattoriale non è necessaria la produzione in giudizio della copia della cartella stessa. È sufficiente che l’agente della riscossione depositi l’estratto di ruolo, che ne costituisce un equipollente, e la relata di notifica, in base a un consolidato orientamento giurisprudenziale.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica della Cartella Esattoriale: Basta l’Estratto di Ruolo per la Prova

La corretta notifica della cartella esattoriale è un momento cruciale nel processo di riscossione coattiva, poiché da essa dipendono la validità degli atti successivi e la possibilità per il contribuente di difendersi. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia: per dimostrare l’avvenuta notifica, l’agente della riscossione non è tenuto a produrre la copia della cartella, essendo sufficiente l’estratto di ruolo e la relata di notifica. Analizziamo insieme questa importante decisione.

Il Contesto: L’Impugnazione degli Avvisi di Pagamento

Il caso nasce dall’impugnazione, da parte di un contribuente, di ben 36 intimazioni di pagamento. Il ricorrente lamentava la mancata notifica delle cartelle di pagamento originarie (gli atti presupposti), oltre a vari vizi formali delle intimazioni stesse, come il difetto di motivazione e sottoscrizione. In sostanza, il contribuente affermava di non aver mai ricevuto gli atti che davano origine al debito richiesto.

La Decisione dei Giudici di Merito

Sia in primo che in secondo grado, i giudici avevano dato ragione al contribuente. La Commissione Tributaria Provinciale (CTP) aveva accolto il ricorso, affermando che spetta al concessionario della riscossione dimostrare di aver notificato correttamente la cartella di pagamento. A tal fine, la semplice produzione dell’estratto di ruolo non era stata ritenuta sufficiente. La Commissione Tributaria Regionale (CTR), in appello, aveva confermato questa linea, respingendo il gravame dell’agente della riscossione. I giudici d’appello avevano sottolineato che, senza la produzione in giudizio della cartella, non era possibile verificare né la natura del credito (e quindi la giurisdizione del giudice tributario) né la correttezza della notificazione.

La Prova della Notifica della Cartella Esattoriale secondo la Cassazione

L’agente della riscossione ha proposto ricorso in Cassazione, e la Suprema Corte ha ribaltato le precedenti decisioni, accogliendo il ricorso. La Corte ha chiarito due punti fondamentali.

La questione della giurisdizione

In primo luogo, i giudici di legittimità hanno censurato la decisione della CTR per non aver esaminato gli estratti di ruolo al fine di determinare la natura dei crediti e, di conseguenza, la propria giurisdizione. Gli estratti di ruolo, infatti, contenevano le informazioni necessarie per distinguere i crediti tributari da quelli di altra natura (nella specie, previdenziali), che ricadono nella giurisdizione del giudice ordinario.

L’Estratto di Ruolo come Prova Sufficiente

Sul punto centrale della controversia, la Corte ha riaffermato il suo costante insegnamento. In tema di notifica della cartella esattoriale, la prova del perfezionamento del procedimento notificatorio è assolta con la produzione dell’estratto di ruolo e della copia della relata di notifica (o dell’avviso di ricevimento). Non è necessario che l’agente della riscossione produca la copia della cartella di pagamento. Questo perché l’estratto di ruolo è considerato l’equipollente della matrice della cartella, contenendo tutti gli elementi essenziali per identificare il debitore, la causa e l’ammontare della pretesa.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte si fonda su principi di logica e di diritto processuale. La cartella di pagamento viene notificata al contribuente in un unico originale. Una volta che l’atto è pervenuto all’indirizzo del destinatario, si presume che quest’ultimo ne sia venuto a conoscenza, secondo il principio stabilito dall’art. 1335 del codice civile. Questa presunzione di conoscenza può essere superata solo se il contribuente dimostra di essersi trovato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne notizia.

L’agente della riscossione, non essendo più in possesso dell’originale, adempie al suo onere probatorio producendo in giudizio la documentazione che è in suo possesso e che attesta il corretto svolgimento della procedura: la matrice o il suo equipollente (l’estratto di ruolo) e la prova della spedizione e della ricezione (la relata o l’avviso di ricevimento). Richiedere la produzione della copia della cartella sarebbe un onere probatorio eccessivo e non previsto dalla legge.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande rilevanza pratica. Per l’agente della riscossione, viene confermato che la prova della notifica in giudizio può essere fornita attraverso l’estratto di ruolo e la relata, semplificando la gestione del contenzioso. Per il contribuente, ciò significa che, per contestare efficacemente la notifica, non basta una generica negazione, ma è necessario fornire una prova concreta dell’impossibilità, senza colpa, di aver ricevuto l’atto. La decisione della Cassazione, cassando con rinvio la sentenza impugnata, impone al giudice di merito di riesaminare il caso applicando questi corretti principi di diritto.

È necessario produrre la cartella di pagamento originale o una sua copia in giudizio per provare la notifica?
No. Secondo la Corte di Cassazione, non è necessario che l’agente della riscossione produca la copia della cartella di pagamento, in quanto l’atto originale viene notificato al contribuente.

Quali documenti deve presentare l’agente della riscossione per dimostrare la corretta notifica della cartella esattoriale?
È sufficiente la produzione in giudizio dell’estratto di ruolo (considerato equipollente della matrice della cartella) unitamente alla copia della relata di notifica o dell’avviso di ricevimento.

Cosa succede se un’intimazione di pagamento si riferisce sia a crediti tributari che a crediti di altra natura, come quelli previdenziali?
Il giudice tributario deve verificare la propria giurisdizione. Secondo la sentenza, è possibile desumere la natura del credito dagli estratti di ruolo prodotti dall’agente della riscossione, al fine di distinguere le pretese di competenza tributaria da quelle di competenza del giudice ordinario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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