LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Notifica compiuta giacenza: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito i criteri di validità della notifica compiuta giacenza. Il caso riguardava un avviso di accertamento fiscale notificato a un contribuente assente. La Corte ha chiarito che, per perfezionare la notifica, è sufficiente la prova dell’avvenuta spedizione della Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD) e dell’immissione dell’avviso nella cassetta postale del destinatario, senza necessità che quest’ultimo ritiri fisicamente l’atto. Questa ‘ricezione legale’ fa scattare una presunzione di conoscenza, superabile solo con prova contraria da parte del destinatario.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Compiuta Giacenza: quando è valida anche senza ritiro dell’atto?

La Corte di Cassazione interviene con un’importante ordinanza per fare chiarezza su un tema cruciale nelle notifiche degli atti giudiziari e fiscali: la notifica compiuta giacenza. La questione centrale è stabilire quando una notifica possa considerarsi legalmente perfezionata anche se il destinatario, temporaneamente assente, non ritira fisicamente l’atto presso l’ufficio postale. La pronuncia conferma un orientamento consolidato, sottolineando che la prova dell’immissione dell’avviso nella cassetta postale è sufficiente a far scattare la presunzione di conoscenza.

I Fatti di Causa

Il caso nasce da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un contribuente. Quest’ultimo impugnava l’atto, sostenendo di non averlo mai ricevuto. Sia la Commissione Tributaria di primo grado che quella regionale davano ragione al contribuente, annullando l’avviso. Secondo i giudici di merito, l’amministrazione finanziaria non aveva fornito la prova che il contribuente avesse effettivamente ricevuto la Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD), il secondo avviso che informa della giacenza dell’atto presso l’ufficio postale. Di conseguenza, la notifica veniva ritenuta invalida.

L’Agenzia delle Entrate, non accettando la decisione, ricorreva in Cassazione, sostenendo che la notifica si era invece regolarmente perfezionata secondo le regole della compiuta giacenza.

La questione della notifica compiuta giacenza

Il cuore del problema legale risiede nell’interpretazione dell’articolo 8 della Legge n. 890/1982, che disciplina le notificazioni a mezzo posta. Quando l’agente postale non può consegnare l’atto per assenza temporanea del destinatario, deve depositare il plico presso l’ufficio postale e inviare al destinatario una seconda raccomandata con avviso di ricevimento, la cosiddetta CAD, per informarlo del deposito.

Se il destinatario non ritira l’atto entro dieci giorni, la notifica si perfeziona per “compiuta giacenza”. Il dubbio interpretativo, risolto dalla Corte, era: quale prova deve fornire il mittente per dimostrare che questo complesso procedimento si è concluso correttamente? È necessario provare che il destinatario abbia fisicamente ricevuto e firmato la CAD, oppure è sufficiente dimostrare che la CAD è stata spedita e immessa nella sua sfera di conoscibilità, ad esempio nella sua cassetta postale?

La Decisione della Corte di Cassazione e il principio della ‘ricezione legale’

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza della Commissione tributaria regionale. Gli Ermellini hanno ribadito un principio fondamentale, già espresso dalle Sezioni Unite (sent. n. 10012/2021): la prova del perfezionamento della notifica compiuta giacenza si ottiene con la produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della CAD.

Il punto cruciale è che, se da tale avviso di ricevimento risulta che l’agente postale, trovando nuovamente assente il destinatario, ha immesso l’avviso nella sua cassetta postale, il procedimento si considera concluso correttamente. Si realizza in questo modo una “ricezione legale”: la comunicazione si presume entrata nella sfera di conoscenza del destinatario, come previsto dall’art. 1335 del codice civile. Non è quindi richiesta la materiale apprensione dell’atto da parte sua.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un’interpretazione costituzionalmente orientata delle norme, che mira a bilanciare il diritto del mittente di portare a compimento il procedimento notificatorio e il diritto del destinatario di essere messo in condizione di conoscere l’atto. Ritenere necessaria la consegna fisica della CAD significherebbe rendere il perfezionamento della notifica dipendente dalla volontà o dalla diligenza del destinatario, che potrebbe deliberatamente sottrarsi alla ricezione.

La procedura della compiuta giacenza, con l’invio della seconda raccomandata informativa (la CAD), è disegnata proprio per garantire al destinatario una ragionevole possibilità di venire a conoscenza dell’atto depositato. L’immissione dell’avviso relativo alla CAD nella cassetta postale è l’ultimo atto del procedimento che pone la comunicazione nella disponibilità del destinatario. Da quel momento, opera la presunzione di conoscenza. Spetterà eventualmente al destinatario, e solo a lui, fornire la prova di essere stato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne notizia.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Per le amministrazioni e per chiunque notifichi atti, viene confermato che la prova da conservare e produrre in giudizio è l’avviso di ricevimento della CAD che attesti l’avvenuta immissione in cassetta. Per i cittadini, invece, la sentenza ribadisce l’onere di diligenza nel controllare la propria posta. L’assenza temporanea e il mancato ritiro di un atto in giacenza non sono scuse sufficienti per invalidare una notifica. Una volta che l’avviso della CAD è nella cassetta delle lettere, per la legge, è come se fosse stato letto. La notifica compiuta giacenza è un meccanismo che presuppone la collaborazione e la buona fede di entrambe le parti, garantendo certezza ai rapporti giuridici.

Quando una notifica postale si considera perfezionata se il destinatario è assente?
La notifica si considera perfezionata per ‘compiuta giacenza’ dopo dieci giorni dal deposito dell’atto presso l’ufficio postale. Il procedimento richiede che il mittente dimostri di aver spedito una seconda raccomandata (la CAD) per informare il destinatario del deposito e che l’avviso relativo sia stato immesso nella sua cassetta postale.

È necessario che il destinatario ritiri fisicamente l’atto dall’ufficio postale perché la notifica sia valida?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il perfezionamento della notifica non dipende dal ritiro materiale dell’atto. La notifica è valida una volta concluso correttamente l’iter procedurale, che culmina con la cosiddetta ‘ricezione legale’ della CAD, indipendentemente dal fatto che il destinatario vada poi a ritirare il plico.

Quale prova è sufficiente per dimostrare una corretta notifica per compiuta giacenza?
È sufficiente produrre in giudizio l’avviso di ricevimento della raccomandata contenente la CAD (Comunicazione di Avvenuto Deposito). Se tale avviso attesta che l’informativa è stata immessa nella cassetta postale del destinatario, la prova del perfezionamento del procedimento notificatorio è raggiunta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati