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Notifica cartella società cancellata: cosa fare?

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha affrontato un caso relativo alla notifica di una cartella di pagamento a una società poi cancellata dal Registro delle Imprese. A seguito del ricorso dell’Ente Riscossore contro le sentenze di merito che avevano annullato l’atto per difetto di notifica, la Suprema Corte ha riscontrato un vizio nella notifica del ricorso stesso a uno dei soci. Di conseguenza, prima di decidere nel merito, ha ordinato il rinnovo della notifica, sottolineando l’importanza procedurale di una corretta “notifica cartella società cancellata” ai successori della società estinta.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica a Società Cancellata: La Cassazione Ordina di Rinnovare la Notifica al Socio

La notifica degli atti fiscali, in particolare una notifica cartella società cancellata, rappresenta una delle questioni più delicate e complesse del diritto tributario. Quando una società cessa di esistere legalmente, a chi devono essere indirizzati gli atti impositivi e processuali? Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la necessità di instaurare correttamente il contraddittorio con i successori della società estinta, ovvero i soci, ordinando il rinnovo della notifica del ricorso a uno di essi risultato irreperibile.

I Fatti di Causa: Un Contenzioso sulla Validità della Notifica

Una società a responsabilità limitata in liquidazione impugnava una cartella di pagamento relativa a IRES, IRAP e IVA per un importo superiore a 1,5 milioni di euro. La società lamentava un vizio insanabile nella notifica dell’atto, sostenendo che l’Agente della Riscossione l’avesse eseguita presso la vecchia sede legale, nonostante la società avesse regolarmente comunicato la variazione del proprio domicilio fiscale oltre un anno prima. Le notifiche, perfezionate ai sensi dell’art. 140 c.p.c., erano state tentate sia presso la sede precedente sia direttamente al liquidatore.

La Decisione dei Giudici di Merito

Sia la Commissione Tributaria Provinciale in primo grado, sia la Commissione Tributaria Regionale in appello, davano ragione alla società contribuente. I giudici di merito confermavano che le notifiche erano irrituali. Non si poteva considerare valida né la notifica tentata presso la sede legale precedente, poiché la variazione era stata tempestivamente comunicata, né quella indirizzata al liquidatore. Di conseguenza, l’appello dell’Agente della Riscossione veniva respinto, confermando l’annullamento della cartella di pagamento.

Il Ricorso per Cassazione e il Problema della Notifica alla Società Cancellata

L’Agente della Riscossione, non soddisfatto della decisione, proponeva ricorso per Cassazione. Tuttavia, nel corso del giudizio di legittimità emergeva un fatto nuovo e decisivo: la società era stata cancellata dal Registro delle Imprese circa un anno prima. Questo evento comporta l’estinzione della società e il trasferimento dei suoi debiti (anche tributari) ai soci.

Di conseguenza, il ricorso veniva notificato, oltre che ai difensori, direttamente ai due soci, uno dei quali era anche il liquidatore. Proprio qui sorgeva un ulteriore problema procedurale: la notifica a uno dei soci non andava a buon fine a causa della sua irreperibilità e non risultavano essere state eseguite ulteriori ricerche per completare la notifica.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Suprema Corte, prima di poter esaminare le censure mosse dall’Agente della Riscossione, ha dovuto affrontare la questione pregiudiziale della corretta costituzione del contraddittorio. La cancellazione della società dal Registro delle Imprese fa sì che la legittimazione processuale si trasferisca ai soci. Pertanto, è indispensabile che tutti i soci, quali successori nei rapporti debitori, siano correttamente evocati in giudizio.

Avendo rilevato il fallimento della notifica nei confronti di uno dei soci, la Corte ha ritenuto di non poter procedere con la disamina del merito. Un processo non può proseguire validamente se una delle parti necessarie non è stata regolarmente informata della sua esistenza. Per sanare questo vizio, la Corte ha disposto il rinnovamento della notifica del ricorso nei confronti del socio irreperibile, assegnando un termine di 60 giorni. La causa è stata quindi rinviata a nuovo ruolo in attesa che la notifica venga perfezionata.

Conclusioni: L’Importanza della Corretta Notifica ai Soci

Questa ordinanza, sebbene interlocutoria, offre un’importante lezione pratica. Sottolinea come la cancellazione di una società dal Registro delle Imprese modifichi radicalmente il quadro dei soggetti coinvolti in un contenzioso. La corretta notifica della cartella a una società cancellata, o degli atti processuali successivi, deve essere indirizzata ai soci, che diventano i nuovi destinatari delle pretese creditorie. La mancata o invalida notifica a anche solo uno di essi impedisce al giudice di decidere la causa, imponendo un arresto procedurale per garantire il diritto di difesa e il principio del contraddittorio.

Cosa succede se la notifica di un atto processuale a un socio di una società cancellata non va a buon fine?
La Corte, rilevando il vizio, non può decidere la causa nel merito. Deve ordinare il rinnovamento della notifica per garantire la corretta instaurazione del contraddittorio, rinviando la trattazione a una data successiva.

Perché la cancellazione della società dal Registro delle Imprese è così rilevante in un processo tributario?
Perché la cancellazione determina l’estinzione della società come soggetto giuridico. Le passività e i debiti non estinti, inclusi quelli tributari, si trasferiscono ai soci, i quali diventano i nuovi soggetti passivi del rapporto e le parti necessarie nel processo.

Qual era il vizio di notifica originariamente contestato dalla società?
La società contestava la notifica della cartella di pagamento perché era stata effettuata presso la vecchia sede legale e non presso il nuovo domicilio fiscale, che era stato regolarmente comunicato all’amministrazione finanziaria più di un anno prima.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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