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Notifica cartella esattoriale: quando è valida?

Un contribuente ha impugnato diverse cartelle di pagamento sostenendo l’invalidità della notifica. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che la notifica della cartella esattoriale è valida se eseguita secondo le procedure di legge. In particolare, in caso di irreperibilità relativa del destinatario, è sufficiente produrre l’avviso di ricevimento della raccomandata informativa del deposito dell’atto. La Corte ha inoltre ribadito che la consegna al custode dello stabile è una modalità valida e che l’agente della riscossione non è tenuto a produrre in giudizio la copia integrale della cartella per dimostrare la regolarità della notifica.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Cartella Esattoriale: La Guida Completa alla Sentenza della Cassazione

La corretta notifica della cartella esattoriale è un momento cruciale nel rapporto tra Fisco e contribuente. Una notifica viziata può invalidare l’intera pretesa tributaria, ma cosa succede quando le modalità di notifica vengono contestate? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2721/2024, ha fornito importanti chiarimenti sulle procedure, in particolare nei casi di consegna al custode e di irreperibilità del destinatario. Analizziamo insieme questa decisione per capire quali sono le regole e le tutele per il cittadino.

I Fatti del Caso: Una Controversia sulla Validità della Notifica

Un contribuente si è opposto a diverse cartelle di pagamento relative a imposte, contributi e sanzioni per gli anni dal 2004 al 2008. Il ricorso iniziale è stato dichiarato inammissibile per tardività sia in primo che in secondo grado. Il contribuente ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che le notifiche delle cartelle fossero ‘inesistenti’ e, di conseguenza, il termine per l’impugnazione non fosse mai iniziato a decorrere. Le contestazioni principali riguardavano due cartelle: una notificata secondo la procedura per destinatari ‘relativamente irreperibili’ e l’altra consegnata direttamente al custode dello stabile.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso del contribuente, confermando la decisione dei giudici di merito. La sentenza stabilisce che le procedure di notifica adottate dall’agente della riscossione erano corrette e rituali. Di conseguenza, il ricorso originario era stato presentato oltre i termini di legge e doveva essere dichiarato inammissibile. La Corte ha colto l’occasione per ribadire i principi consolidati in materia di prova della notifica e delle diverse modalità previste dalla legge.

Le Motivazioni: Analisi della notifica cartella esattoriale

Le motivazioni della Corte offrono una disamina dettagliata dei punti controversi sollevati dal ricorrente, chiarendo gli obblighi probatori dell’agente della riscossione e la validità delle diverse forme di notifica.

La Prova della Notifica e l’Estratto di Ruolo

Il contribuente lamentava la mancata produzione in giudizio delle copie integrali delle cartelle esattoriali, ritenendo che i soli estratti di ruolo non fossero sufficienti a provare la pretesa creditoria. La Cassazione ha respinto questa argomentazione, precisando che, ai fini della dimostrazione della regolarità della notifica della cartella esattoriale, è sufficiente produrre la relazione di notificazione o l’avviso di ricevimento della raccomandata. Questi documenti, recanti il numero identificativo della cartella, sono considerati prova del perfezionamento del procedimento. L’estratto di ruolo, a sua volta, è ritenuto prova idonea dell’entità e della natura del credito.

La Notifica al Destinatario Irreperibile (Art. 140 c.p.c.)

Per la cartella relativa all’anno 2004, era stata seguita la procedura prevista per l’irreperibilità relativa (art. 140 c.p.c.), che prevede il deposito dell’atto presso la casa comunale e l’invio di una raccomandata informativa al destinatario. Il ricorrente sosteneva che l’agente della riscossione non avesse provato l’effettiva ricezione di tale raccomandata. La Corte ha chiarito che, per perfezionare la notifica, è necessario e sufficiente produrre in giudizio l’avviso di ricevimento (o l’attestazione di compiuta giacenza) della raccomandata informativa. Nel caso di specie, la produzione dell’avviso di ricevimento, sottoscritto dalla custode dello stabile, è stata considerata prova presuntiva dell’avvenuta comunicazione del deposito, perfezionando la notifica dieci giorni dopo l’invio.

La Notifica tramite Consegna al Custode

Per la cartella relativa all’anno 2005, la notifica era avvenuta tramite consegna diretta a mani della custode. La Cassazione ha confermato la piena validità di questa modalità, prevista dall’art. 26 del d.P.R. 602/73. Questa norma consente la notifica anche mediante invio diretto di una lettera raccomandata con avviso di ricevimento da parte del concessionario. La procedura si perfeziona con la ricezione da parte del destinatario o di una delle persone abilitate, come il portiere o il custode, senza necessità di ulteriori formalità. La firma sull’avviso di ricevimento da parte della custode è stata quindi ritenuta prova sufficiente della corretta esecuzione della notifica.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contribuenti

La sentenza n. 2721/2024 rafforza un orientamento giurisprudenziale consolidato, offrendo importanti indicazioni pratiche. In primo luogo, conferma che l’onere della prova per l’agente della riscossione in merito alla notifica è assolto con la produzione dell’avviso di ricevimento o della relata di notifica, senza che sia richiesta la copia della cartella. In secondo luogo, chiarisce che la procedura per irreperibilità relativa si completa con la prova della spedizione e ricezione della raccomandata informativa, anche se a firmare è una persona abilitata come il custode. Infine, ribadisce la legittimità della consegna diretta al portiere, semplificando il processo di notifica per l’ente di riscossione. Per i contribuenti, ciò significa che è fondamentale prestare massima attenzione agli atti ricevuti, anche se consegnati a terzi (come il portiere), e agire tempestivamente per l’impugnazione, poiché i termini decorrono dal momento in cui la notifica si perfeziona secondo le regole confermate dalla Corte.

È necessario produrre in giudizio la copia originale della cartella esattoriale per provare la correttezza della notifica?
No. Secondo la Corte di Cassazione, per provare il perfezionamento della notifica è sufficiente la produzione della relazione di notificazione o dell’avviso di ricevimento della raccomandata, che riportino il numero identificativo della cartella stessa.

Come si perfeziona la notifica di una cartella esattoriale se il destinatario è temporaneamente assente (irreperibilità relativa)?
La notifica si perfeziona seguendo la procedura dell’art. 140 c.p.c. L’agente della riscossione deve depositare l’atto in Comune e spedire una raccomandata con avviso di ricevimento per informare il destinatario del deposito. La prova di questo invio (attraverso la produzione dell’avviso di ricevimento o dell’attestato di compiuta giacenza) è sufficiente a dimostrare la regolarità della notifica, che si considera avvenuta decorsi dieci giorni dall’invio della raccomandata informativa o dal suo ritiro, se anteriore.

La consegna della cartella esattoriale al custode del palazzo è valida?
Sì. La Corte ha confermato che la consegna dell’atto a una delle persone indicate dalla legge, come il portiere o il custode dello stabile, è una modalità di notifica pienamente valida. La notifica si considera perfezionata nel momento in cui il custode firma l’avviso di ricevimento della raccomandata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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