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Notifica cartella esattoriale: quando è valida?

Una società ha impugnato una cartella di pagamento sostenendo l’invalidità della notifica effettuata tramite un operatore postale privato. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando un principio consolidato: per la notifica cartella esattoriale eseguita direttamente dall’Agente della Riscossione tramite raccomandata con avviso di ricevimento, si applicano le norme del servizio postale ordinario. Non sono quindi necessarie le formalità più stringenti previste per gli atti giudiziari, come la relata di notifica o l’invio di una seconda raccomandata informativa (CAN). La consegna del plico, attestata dall’avviso di ricevimento, è sufficiente a perfezionare la notifica.

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Pubblicato il 21 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica cartella esattoriale: la Cassazione fa chiarezza sulla validità

La corretta notifica della cartella esattoriale rappresenta un momento cruciale nel rapporto tra Fisco e contribuente, poiché da essa decorrono i termini per l’impugnazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione è tornata sul tema, analizzando la validità di una notifica eseguita tramite un operatore postale privato. La Corte ha confermato i suoi orientamenti precedenti, ribadendo la distinzione fondamentale tra la notifica diretta a mezzo posta, prevista dall’art. 26 del D.P.R. 602/73, e le più complesse procedure di notificazione degli atti giudiziari.

I Fatti del Caso

Una società a responsabilità limitata impugnava una cartella di pagamento per un importo superiore a 94.000 euro, contestando l’inesistenza della notifica. Secondo la società, la procedura era viziata per diverse ragioni: era stata effettuata da un operatore postale privato, mancava una specifica relata di notifica e non era stata inviata la seconda raccomandata informativa (CAN) nonostante l’atto non fosse stato consegnato direttamente nelle mani del legale rappresentante, ma a un “delegato al ritiro”.
Sia la Commissione Tributaria Provinciale che la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado avevano respinto le doglianze della società, dichiarando il ricorso originario inammissibile per tardività, ritenendo la notifica perfettamente regolare. La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società, confermando la validità della notifica e, di conseguenza, la tardività dell’impugnazione. Gli Ermellini hanno ribadito che la modalità di notifica utilizzata dall’Agente della Riscossione rientra nella cosiddetta “notifica diretta semplificata”, che segue regole diverse e meno stringenti rispetto a quelle previste per gli atti giudiziari.

Le Motivazioni della Sentenza: la validità della notifica cartella esattoriale

La Corte ha basato la sua decisione su principi giuridici ormai consolidati, distinguendo nettamente le procedure applicabili. Le motivazioni chiariscono perché le censure del ricorrente fossero infondate.

Notifica diretta vs. Notifica a mezzo Ufficiale Giudiziario

Il punto centrale della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 26, comma 1, del D.P.R. n. 602/1973. Questa norma consente all’Agente della Riscossione di provvedere alla notifica della cartella mediante invio diretto di una raccomandata con avviso di ricevimento. La Corte, richiamando anche una pronuncia della Corte Costituzionale (sent. n. 175/2018), ha spiegato che questa forma “semplificata” si giustifica per la funzione pubblicistica della riscossione, volta a garantire la celere realizzazione del credito fiscale. In questo contesto, si applicano le norme del servizio postale ordinario e non quelle della Legge n. 890/1982, che disciplinano le notifiche a mezzo posta degli atti giudiziari. Di conseguenza, non è richiesta la compilazione di una formale “relata di notifica” da parte dell’agente postale, né l’invio della raccomandata informativa (CAN) quando il plico non è consegnato al destinatario in persona.

Il Ruolo dell’Avviso di Ricevimento

Secondo la Corte, l’avviso di ricevimento, debitamente compilato e sottoscritto dall’operatore postale e dalla persona che riceve il plico, costituisce atto pubblico. Esso gode di fede privilegiata e rappresenta la prova dell’avvenuta consegna, della data e dell’identità del consegnatario. La sola presenza e qualifica dichiarata dalla persona che ritira l’atto (in questo caso “delegato al ritiro”) fa scattare una presunzione di validità della consegna, che può essere superata solo con una prova contraria specifica da parte del destinatario o, se si contesta la veridicità dell’atto, con una querela di falso.

L’uso di Operatori Postali Privati

Infine, riguardo alla contestazione sull’utilizzo di un operatore privato in un’epoca (2014) in cui non era ancora stata liberalizzata la notifica degli atti tributari, la Corte ha osservato come i giudici di merito avessero accertato in fatto che la notifica era stata comunque effettuata tramite il servizio postale universale. Inoltre, è stato sottolineato che la certificazione delle modalità di esecuzione godeva di “fede privilegiata”, rendendo di fatto irrilevante la questione sulla legittimazione dell’operatore privato che aveva agito su richiesta dell’Agente della Riscossione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contribuenti

La pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: la notifica della cartella esattoriale tramite raccomandata diretta è una procedura snella e valida. Per il contribuente, ciò significa che:
1. La ricezione dell’avviso di ricevimento della raccomandata è sufficiente a far decorrere i termini per l’impugnazione.
2. Non ci si può aspettare di ricevere una seconda comunicazione (CAN) se la cartella viene consegnata a un familiare, a un addetto all’ufficio o al portiere.
3. Contestare la validità della notifica basandosi sulla mancanza di formalità tipiche degli atti giudiziari (come la relata) è una strategia con scarse probabilità di successo. L’onere di dimostrare un’eventuale irregolarità nella consegna grava interamente sul destinatario.

Quando la notifica di una cartella esattoriale è valida se fatta con raccomandata diretta dall’Agente della Riscossione?
La notifica è valida quando viene spedita una raccomandata con avviso di ricevimento e questa viene consegnata al domicilio del destinatario. Si applicano le norme del servizio postale ordinario e non sono necessarie le formalità più complesse previste per gli atti giudiziari.

È necessario inviare una seconda raccomandata informativa (CAN) se la cartella non viene consegnata direttamente al destinatario?
No, nel caso di notifica diretta tramite raccomandata ai sensi dell’art. 26 del D.P.R. 602/73, la legge non prevede l’obbligo di inviare la Comunicazione di Avvenuta Notifica (CAN), a differenza di quanto avviene per la notifica di atti giudiziari.

Cosa prova l’avvenuta notifica della cartella esattoriale?
L’avviso di ricevimento, completato e sottoscritto dall’operatore postale e da chi riceve l’atto, costituisce prova legale dell’avvenuta consegna, della data e dell’identità della persona che ha ricevuto il plico. Tale documento ha efficacia di atto pubblico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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