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Notifica cartella esattoriale al portiere: è valida?

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una contribuente che contestava un’intimazione di pagamento, sostenendo la nullità della notifica della cartella esattoriale originaria perché consegnata al portiere. La Corte ha stabilito che, in caso di invio diretto della cartella tramite raccomandata da parte dell’Agente della Riscossione, si applicano le norme del servizio postale ordinario, che non richiedono un’ulteriore comunicazione di avvenuta notifica. La notifica della cartella esattoriale al portiere è stata quindi ritenuta pienamente valida, rendendo tardiva ogni successiva contestazione nel merito.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Cartella Esattoriale al Portiere: la Cassazione Conferma la Validità

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per i contribuenti: la validità della notifica della cartella esattoriale quando questa viene consegnata al portiere dello stabile. La pronuncia chiarisce le differenze tra le procedure di notifica e stabilisce quando la semplice consegna al portiere è sufficiente a perfezionare l’atto, con importanti conseguenze sulla possibilità di contestare il debito.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dall’impugnazione di un’intimazione di pagamento da parte di una contribuente. Quest’ultima sosteneva di non dover pagare le somme richieste perché la cartella di pagamento originaria, risalente a diversi anni prima, non le era mai stata validamente notificata. In particolare, la cartella era stata consegnata nel 2003 al portiere del suo condominio, senza che seguisse l’invio della raccomandata informativa che, secondo la ricorrente, sarebbe stata necessaria per perfezionare la notifica. La Commissione Tributaria Provinciale (CTP) aveva inizialmente dato ragione alla contribuente, dichiarando la pretesa prescritta. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale (CTR) aveva ribaltato la decisione, accogliendo l’appello dell’Agente della Riscossione. La CTR aveva ritenuto la notifica regolare e, inoltre, aveva sottolineato che la contribuente non aveva mai impugnato né la cartella originaria né una prima intimazione di pagamento ricevuta nel 2008, dimostrando così acquiescenza al debito. La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Notifica della Cartella Esattoriale e le Norme Applicabili

Il cuore del ricorso della contribuente si basava sulla presunta violazione delle norme sulla notificazione degli atti giudiziari (Legge n. 890/1982). Secondo questa tesi, quando un atto viene consegnato a una persona diversa dal destinatario (come il portiere), è obbligatorio inviare una seconda raccomandata per informare il destinatario dell’avvenuta consegna. La mancanza di questa seconda comunicazione, a suo dire, rendeva la notifica nulla o inesistente.

L’Agente della Riscossione, al contrario, sosteneva la piena legittimità della procedura seguita, basata su una normativa specifica per la riscossione dei tributi (art. 26 del D.P.R. n. 602/1973). Questa norma consente una forma di notifica ‘semplificata’ tramite invio diretto di una raccomandata con avviso di ricevimento, senza la necessità di ulteriori adempimenti.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della contribuente, ritenendolo infondato. I giudici hanno chiarito un punto fondamentale: le regole di notifica cambiano a seconda della modalità scelta dall’ente.

La Validità della Notifica Semplificata

La Corte ha stabilito che, quando l’Agente della Riscossione procede alla notifica della cartella esattoriale mediante invio diretto di una raccomandata con avviso di ricevimento, come previsto dall’art. 26 del D.P.R. 602/1973, si applicano le norme del servizio postale ordinario e non quelle, più stringenti, previste per le notifiche degli atti giudiziari.

In questo contesto, la notifica si perfeziona con la consegna del plico al domicilio del destinatario a una delle persone abilitate a riceverlo, tra cui il portiere. La firma del portiere sull’avviso di ricevimento è sufficiente a provare l’avvenuta consegna, e non è richiesto alcun ulteriore adempimento da parte dell’agente postale, come l’invio di una seconda raccomandata informativa. La Corte ha ribadito che questa procedura semplificata è giustificata dalla funzione pubblicistica dell’agente, volta a garantire la pronta realizzazione del credito fiscale. La notifica del 2003 era quindi da considerarsi rituale e pienamente valida.

Inammissibilità degli Altri Motivi

La Cassazione ha dichiarato inammissibili anche gli altri motivi di ricorso. La contestazione sulla decadenza del potere di riscossione è stata respinta perché avrebbe dovuto essere sollevata impugnando tempestivamente la cartella di pagamento originale, cosa che non è avvenuta. Allo stesso modo, la doglianza sulla mancanza di motivazione del calcolo degli interessi nell’intimazione di pagamento è stata giudicata inammissibile per violazione del principio di autosufficienza, in quanto la ricorrente non aveva trascritto il testo dell’atto impugnato, impedendo alla Corte di valutarne il contenuto.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza conferma un principio consolidato: la notifica della cartella esattoriale effettuata direttamente dall’Agente della Riscossione tramite raccomandata A/R è valida se consegnata al portiere, anche senza l’invio di una successiva comunicazione. Per il contribuente, ciò significa che è fondamentale prestare la massima attenzione agli atti ricevuti, anche se non consegnati personalmente. Una volta che la notifica è perfezionata, i termini per l’impugnazione iniziano a decorrere, e non sarà più possibile sollevare contestazioni sul merito del debito in una fase successiva, come quella dell’intimazione di pagamento.

Quando è valida la notifica di una cartella esattoriale consegnata al portiere?
La notifica è valida quando l’Agente della Riscossione utilizza la procedura di invio diretto tramite raccomandata con avviso di ricevimento, ai sensi dell’art. 26 del D.P.R. 602/1973. In questo caso, si applicano le norme del servizio postale ordinario e la consegna al portiere perfeziona la notifica senza necessità di ulteriori comunicazioni.

Quali regole si applicano alla notifica diretta della cartella di pagamento da parte dell’Agente della Riscossione?
Si applicano le norme del servizio postale ordinario e non quelle più complesse previste per gli atti giudiziari (Legge n. 890/1982). La notifica si perfeziona con la consegna del plico al domicilio del destinatario a una persona abilitata a riceverlo, la cui firma sull’avviso di ricevimento costituisce prova della consegna.

È possibile contestare il merito di una cartella di pagamento quando si impugna una successiva intimazione di pagamento?
No, non è possibile se la cartella di pagamento originaria è stata regolarmente notificata e non è stata impugnata nei termini di legge. L’omessa impugnazione della cartella rende definitiva la pretesa tributaria, e con l’intimazione di pagamento si possono sollevare solo vizi propri di quest’ultimo atto, non quelli della cartella presupposta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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