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Notifica cartella di pagamento: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica cartella di pagamento effettuata dall’agente della riscossione tramite semplice raccomandata con avviso di ricevimento è una procedura speciale e valida. Questa modalità, prevista dall’art. 26 del D.P.R. 602/1973, è alternativa e non richiede le complesse formalità previste per gli atti giudiziari. La notifica si considera perfezionata per compiuta giacenza, anche se il destinatario non ritira il plico, rendendo legittimo l’atto impositivo.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Cartella di Pagamento: la Cassazione conferma la validità della procedura semplificata

La corretta notifica cartella di pagamento è un momento cruciale nel rapporto tra Fisco e contribuente, poiché da essa decorrono i termini per pagare o per impugnare l’atto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto luce sulla validità di una procedura di notifica semplificata, spesso utilizzata dagli agenti della riscossione, chiarendo importanti dubbi interpretativi. Vediamo nel dettaglio cosa ha stabilito la Suprema Corte.

I Fatti del Caso: Una Notifica Contestata

Un contribuente si è visto recapitare una cartella di pagamento per redditi non dichiarati relativi all’anno 2008. La notifica era avvenuta nel maggio 2012, oltre il termine di decadenza fissato al 31 dicembre 2011. Tuttavia, l’agente della riscossione sosteneva di aver già tentato una prima notifica nel giugno 2011, quindi entro i termini, tramite una semplice raccomandata con avviso di ricevimento.

Il contribuente ha impugnato la cartella, sostenendo che la prima notifica del 2011 fosse nulla perché, non essendo andata a buon fine per assenza del destinatario, l’agente avrebbe dovuto seguire le complesse procedure previste per gli atti giudiziari (art. 140 c.p.c. o L. n. 890/1982), cosa che non era avvenuta.

La Decisione dei Giudici di Merito

La Commissione Tributaria Regionale (CTR) aveva dato ragione al contribuente. Secondo i giudici di secondo grado, la notifica del giugno 2011 era da considerarsi invalida. A fronte della temporanea irreperibilità del destinatario, l’agente della riscossione avrebbe dovuto attivare le procedure più garantiste previste per gli atti giudiziari, e non poteva avvalersi della semplice raccomandata. Di conseguenza, la successiva notifica del 2012 era tardiva e la cartella è stata dichiarata nulla.

La Notifica Cartella di Pagamento secondo la Cassazione

L’agente della riscossione ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la decisione della CTR. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ribaltando la visione dei giudici di merito e fornendo un principio di diritto fondamentale in materia.

La Procedura Speciale dell’Agente della Riscossione

Il punto centrale della decisione è l’interpretazione dell’art. 26 del D.P.R. n. 602/1973. Questa norma prevede una modalità di notifica speciale e semplificata per le cartelle di pagamento, che può essere eseguita direttamente dall’agente della riscossione mediante l’invio di una raccomandata con avviso di ricevimento. La Corte ha chiarito che questa procedura è alternativa e non subordinata a quelle, più complesse, previste dal codice di procedura civile o dalla legge sulle notifiche a mezzo posta degli atti giudiziari.

Il Perfezionamento per Compiuta Giacenza

La Cassazione ha specificato che, nel caso di assenza temporanea del destinatario, la notifica effettuata tramite questa procedura semplificata si perfeziona per “compiuta giacenza”. Questo significa che, una volta che l’agente postale ha lasciato l’avviso di giacenza (il cosiddetto “modello 26”), la notifica si considera avvenuta e legalmente conosciuta dal destinatario dopo dieci giorni, anche se quest’ultimo non si reca a ritirare l’atto presso l’ufficio postale.

Le Motivazioni della Corte Suprema

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la procedura semplificata prevista dall’art. 26 è stata più volte ritenuta costituzionalmente legittima. Sebbene rappresenti una semplificazione che riduce alcune garanzie formali, essa assicura comunque un livello sufficiente di conoscibilità dell’atto. L’agente della riscossione, agendo come organo indiretto dell’Amministrazione Finanziaria, beneficia di questa procedura speciale per ragioni di efficienza dell’azione esattoriale. Pertanto, la CTR ha commesso un errore di diritto (error in procedendo) nel pretendere l’applicazione delle norme sulle notifiche degli atti giudiziari. Il caso è stato quindi rinviato alla Commissione Tributaria Regionale, che dovrà riesaminare la vicenda applicando il corretto principio di diritto, verificando se la procedura di notifica semplificata del 2011 si sia effettivamente perfezionata con la compiuta giacenza.

Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. Per i contribuenti, significa che la notifica di una cartella di pagamento inviata tramite semplice raccomandata A/R dall’agente della riscossione è pienamente valida. Ignorare l’avviso di giacenza lasciato nella cassetta delle lettere, sperando in un vizio di notifica, è una strategia rischiosa, poiché l’atto produrrà comunque i suoi effetti legali una volta decorso il periodo di giacenza. È quindi fondamentale prestare massima attenzione a tali comunicazioni per poter esercitare tempestivamente i propri diritti di difesa.

La notifica di una cartella di pagamento da parte dell’agente della riscossione deve sempre seguire le regole degli atti giudiziari (L. 890/1982)?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’art. 26 del D.P.R. 602/1973 prevede una procedura speciale, autonoma e semplificata che consente la notifica diretta tramite raccomandata con avviso di ricevimento, che è alternativa a quella prevista per gli atti giudiziari.

Cosa succede se il destinatario è assente e non ritira la cartella di pagamento inviata tramite raccomandata semplice?
La notifica si perfeziona per “compiuta giacenza”. Se l’agente postale lascia l’avviso di deposito, l’atto si considera legalmente notificato decorsi dieci giorni dalla data del rilascio dell’avviso, anche se il plico non viene materialmente ritirato.

Perché questa procedura di notifica semplificata è considerata valida?
La Corte ha ribadito che questa procedura è costituzionalmente legittima perché, pur essendo semplificata, garantisce un livello di conoscibilità dell’atto sufficiente a tutelare il diritto di difesa del destinatario. La sua validità si giustifica anche in ragione della natura pubblica dell’attività svolta dall’agente della riscossione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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