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Notifica CAD: prova necessaria per la validità dell’atto

Una contribuente contesta un avviso di pagamento, sostenendo di non aver mai ricevuto l’accertamento fiscale presupposto. La Corte di Cassazione accoglie il ricorso: la mancata produzione in giudizio della prova di ricezione della notifica CAD (comunicazione di avvenuto deposito) rende nulla la notifica dell’atto presupposto e, di conseguenza, invalido l’avviso di pagamento.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica CAD: la Prova di Ricezione è Essenziale per la Validità dell’Atto Fiscale

La notifica degli atti fiscali è un momento cruciale nel rapporto tra Fisco e contribuente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: in caso di assenza del destinatario, la validità della notificazione dipende dalla prova della ricezione della notifica CAD (Comunicazione di Avvenuto Deposito). Senza questa prova, l’intero procedimento di riscossione può essere invalidato. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Una contribuente si vedeva recapitare un avviso di intimazione di pagamento da parte dell’Agente della Riscossione. Tale avviso si basava su un precedente avviso di accertamento esecutivo per tributi relativi a diversi anni prima. La contribuente decideva di impugnare l’intimazione, sostenendo un vizio fondamentale: l’atto presupposto, ovvero l’avviso di accertamento, non le era mai stato notificato regolarmente. Di conseguenza, non avendo mai avuto conoscenza della pretesa fiscale, l’intimazione al pagamento risultava illegittima.

Sia in primo grado che in appello, i giudici tributari davano torto alla contribuente, rigettando le sue istanze. La questione arrivava così dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: Validità della Notifica CAD

Il cuore della controversia legale ruotava attorno alla corretta procedura di notificazione a mezzo posta, disciplinata dalla legge n. 890 del 1982. Nello specifico, il problema sorgeva quando il destinatario dell’atto risultava temporaneamente assente al momento della consegna. In questi casi, la legge prevede che l’agente postale depositi l’atto presso l’ufficio postale e invii al destinatario una seconda raccomandata, la cosiddetta Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD), per informarlo della giacenza.

La domanda centrale era: per considerare la notifica perfezionata, è sufficiente che l’ente impositore dimostri di aver spedito la CAD, o è necessario che provi anche la sua ricezione da parte del destinatario? Le agenzie fiscali sostenevano la prima tesi, ma la contribuente insisteva sulla necessità di produrre in giudizio l’avviso di ricevimento della raccomandata contenente la CAD.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le ragioni della contribuente, cassando la sentenza d’appello e annullando l’avviso di intimazione. I giudici hanno richiamato un principio ormai consolidato, espresso dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 10012 del 2021.

Secondo questo orientamento, la prova del perfezionamento del procedimento di notifica, in caso di assenza del destinatario, può essere fornita esclusivamente attraverso la produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della raccomandata contenente la notifica CAD. Non è sufficiente, quindi, la sola prova della spedizione.

La Corte ha sottolineato che questa interpretazione, costituzionalmente orientata, garantisce il diritto di difesa del cittadino (art. 24 Cost.) e il principio del giusto processo (art. 111 Cost.). Solo la prova della ricezione della CAD assicura che il destinatario sia stato messo nelle condizioni concrete di conoscere l’esistenza dell’atto depositato a suo nome.

Nel caso specifico, le controparti (Agenzia delle Entrate e Agente della Riscossione) non avevano mai depositato in giudizio l’avviso di ricevimento della CAD. Di conseguenza, la notifica dell’avviso di accertamento è stata dichiarata nulla.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione ha conseguenze pratiche di grande rilievo. L’annullamento della notifica dell’atto prodromico (l’avviso di accertamento) ha travolto, per invalidità derivata, il successivo atto impugnato (l’intimazione di pagamento). Il ricorso originario della contribuente è stato quindi accolto.

Questa ordinanza conferma che l’onere della prova di una corretta notificazione spetta sempre all’ente che la effettua. Per i contribuenti, ciò significa che è sempre opportuno verificare scrupolosamente la regolarità del procedimento di notifica. In assenza della prova di ricezione della CAD, un atto fiscale può essere considerato nullo, con la conseguente illegittimità di tutti gli atti successivi ad esso collegati.

Quando una notifica postale di un atto fiscale è considerata valida se il destinatario è temporaneamente assente?
La notifica si perfeziona e si considera valida solo se l’ente notificante produce in giudizio l’avviso di ricevimento della raccomandata che contiene la Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD), provando così che il destinatario è stato effettivamente informato del deposito dell’atto.

È sufficiente dimostrare di aver spedito la Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD) per provare la notifica?
No. Secondo la Corte di Cassazione, non è sufficiente provare la sola spedizione della raccomandata informativa. È indispensabile e necessario produrre in giudizio la prova della sua avvenuta ricezione da parte del destinatario, ovvero l’avviso di ricevimento.

Qual è la conseguenza della mancata prova di una corretta notifica dell’avviso di accertamento?
La mancata prova della rituale notifica dell’avviso di accertamento, che è un atto prodromico, rende nullo tale atto e, di conseguenza, invalido ogni atto successivo che su di esso si fonda, come l’intimazione di pagamento, che viene quindi annullata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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