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Notifica atto impositivo: la prova in giudizio

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31822/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di notifica di atti impositivi. Se il destinatario è temporaneamente assente, l’ente impositore deve provare in giudizio non solo l’invio, ma anche l’avvenuta ricezione della Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD) tramite la produzione del relativo avviso di ricevimento. La sola prova della spedizione della raccomandata informativa non è sufficiente a perfezionare la notifica atto impositivo. Nel caso di specie, il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria è stato respinto proprio per la mancata produzione di tale prova.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Atto Impositivo: La Prova di Ricezione della CAD è Essenziale

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale per la validità della notifica atto impositivo in caso di temporanea assenza del destinatario. L’amministrazione finanziaria non può limitarsi a dimostrare di aver spedito la comunicazione di avvenuto deposito (CAD), ma deve produrre in giudizio la prova della sua effettiva ricezione, ovvero l’avviso di ricevimento. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un’intimazione di pagamento per IRPEF, IRAP e IVA relative all’anno d’imposta 2008, notificata dall’Amministrazione finanziaria a un contribuente. L’intimazione era basata su un precedente avviso di accertamento che, secondo il contribuente, non gli era mai stato notificato.

Il contribuente ha impugnato l’atto, eccependo la mancata notifica dell’avviso prodromico e, di conseguenza, la decadenza del potere impositivo e la prescrizione del credito. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) ha respinto il ricorso. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale (CTR) ha accolto l’appello del contribuente, rilevando che l’avviso di accertamento era stato notificato in una situazione di ‘irreperibilità relativa’ (assenza temporanea) e che l’Agenzia non aveva prodotto in giudizio l’avviso di ricevimento della raccomandata informativa (la CAD).

L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la sola prova della spedizione della CAD fosse sufficiente a perfezionare la notifica.

La Notifica Atto Impositivo e la Prova Necessaria

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Amministrazione, confermando la decisione della CTR. Il punto centrale della controversia riguarda la prova necessaria per considerare perfezionata la notifica atto impositivo quando il destinatario è temporaneamente assente e l’atto viene depositato presso l’ufficio postale.

La Corte ha richiamato un principio consolidato, espresso anche dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 10012/2021. Secondo tale orientamento, per dimostrare il perfezionamento del procedimento notificatorio tramite servizio postale, non è sufficiente produrre la prova della spedizione della CAD. È invece indispensabile depositare in giudizio l’avviso di ricevimento della CAD stessa.

Perché la Sola Spedizione non Basta?

La procedura di notifica in caso di assenza temporanea si articola in più fasi. L’agente postale, non trovando nessuno, lascia un avviso e deposita l’atto. Successivamente, invia al destinatario una seconda raccomandata con avviso di ricevimento, la CAD, per informarlo del deposito. Il perfezionamento della notifica per il destinatario avviene con il ricevimento della CAD o, in ogni caso, dopo dieci giorni dalla sua spedizione (compiuta giacenza).

La Corte sottolinea che solo l’avviso di ricevimento della CAD può fornire la prova certa che il destinatario sia stato messo nelle condizioni di conoscere l’esistenza del deposito, tutelando così il suo diritto di difesa sancito dalla Costituzione.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha fondato la sua decisione sull’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 8 della legge n. 890/1982. Questa interpretazione mira a bilanciare l’esigenza dell’ente impositore di notificare i propri atti con il diritto fondamentale del cittadino alla difesa (art. 24 Cost.) e al giusto processo (art. 111 Cost.).

La produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della raccomandata contenente la CAD è l’unico modo per provare in modo incontrovertibile che il ciclo di notifica si è concluso correttamente, informando il destinatario. Nel caso specifico, l’Amministrazione finanziaria non ha prodotto tale documento, e questo ha reso la sua prova incompleta e insufficiente. Di conseguenza, la notifica dell’avviso di accertamento è stata considerata come mai avvenuta, con tutte le conseguenze in termini di decadenza e prescrizione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. Per le amministrazioni e gli agenti della riscossione, emerge la necessità di una gestione documentale estremamente rigorosa. Non basta spedire gli atti, ma è fondamentale conservare e, se necessario, produrre in giudizio la prova completa di ogni passaggio della notifica, specialmente l’avviso di ricevimento della CAD.

Per i contribuenti, questa decisione rappresenta una significativa tutela. Di fronte a un atto successivo (come una cartella o un’intimazione), è sempre cruciale verificare se l’atto presupposto sia stato notificato correttamente. La mancanza dell’avviso di ricevimento della CAD in un processo può costituire un vizio di notifica insanabile e un valido motivo per l’annullamento della pretesa tributaria.

Cosa deve provare l’Amministrazione Finanziaria per una notifica valida in caso di assenza temporanea del destinatario?
L’Amministrazione Finanziaria deve provare non solo di aver spedito la Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD), ma deve anche produrre in giudizio l’avviso di ricevimento di tale comunicazione, che dimostra la sua effettiva ricezione da parte del destinatario.

È sufficiente dimostrare di aver spedito la raccomandata informativa (CAD) per perfezionare la notifica?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la sola prova della spedizione della CAD non è sufficiente. È indispensabile produrre l’avviso di ricevimento per dimostrare che il procedimento notificatorio si è concluso correttamente.

Qual è la conseguenza della mancata produzione dell’avviso di ricevimento della CAD in giudizio?
La mancata produzione dell’avviso di ricevimento della CAD comporta che la notifica dell’atto impositivo venga considerata come non perfezionata. Questo può determinare l’annullamento dell’atto per vizio di notifica e la conseguente decadenza del potere impositivo o la prescrizione del credito vantato dall’ente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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