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Notifica atti tributari: quando vale la consegna?

La Corte di Cassazione ha stabilito che, per la notifica atti tributari, si applica il principio della scissione soggettiva. Per rispettare i termini di decadenza, conta la data in cui l’ente impositore consegna l’atto all’ufficio postale, non la data di ricezione da parte del contribuente. Il caso riguardava un avviso IMU notificato entro il termine prorogato dalla normativa emergenziale Covid-19.

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Pubblicato il 22 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica atti tributari: quando vale la consegna?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale in materia di notifica atti tributari: per interrompere la decadenza, ciò che conta è la data in cui l’ente impositore consegna l’atto per la spedizione, e non quella in cui il contribuente lo riceve. Questa decisione chiarisce l’applicazione del cosiddetto principio della scissione soggettiva degli effetti della notificazione, anche alla luce delle proroghe introdotte durante l’emergenza Covid-19.

I fatti di causa: l’avviso di accertamento e il termine di decadenza

Una società di riscossione, per conto di un Comune, notificava a una società contribuente un avviso di accertamento per l’IMU relativa all’anno 2015. L’atto veniva consegnato all’ufficio postale il 25 marzo 2021, ma giungeva nella sfera di conoscibilità del destinatario (tramite avviso di deposito in cassetta postale) solo il 30 marzo 2021.

Il termine ordinario di cinque anni per la notifica sarebbe scaduto il 31 dicembre 2020. Tuttavia, a causa della legislazione emergenziale (D.L. 18/2020), i termini erano stati sospesi per 85 giorni, spostando la scadenza finale al 26 marzo 2021.

La Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado aveva dato ragione al contribuente, ritenendo che la notifica si fosse perfezionata il 30 marzo 2021, quindi oltre il termine di decadenza, e annullando l’atto. Contro questa decisione, la società di riscossione ha proposto ricorso in Cassazione.

La questione della notifica atti tributari e la decisione della Cassazione

Il cuore della controversia risiede nell’individuazione del momento esatto in cui la notifica si considera perfezionata ai fini del rispetto del termine di decadenza. La società ricorrente ha sostenuto l’applicazione del principio della scissione soggettiva, secondo cui gli effetti della notifica si producono in momenti diversi per il notificante e per il destinatario.

Il principio della scissione soggettiva

La Corte Suprema ha accolto il ricorso, riaffermando un orientamento ormai consolidato. In materia di notificazione di atti di imposizione tributaria, vale il principio della scissione soggettiva. Questo significa che:
* Per l’ente impositore (il notificante), la notifica si considera perfezionata e il termine di decadenza è rispettato nel momento in cui consegna l’atto all’ufficiale giudiziario o all’ufficio postale per la spedizione.
* Per il contribuente (il destinatario), la notifica si perfeziona nel momento in cui riceve l’atto o questo entra nella sua sfera di conoscibilità. Da questa data decorrono, ad esempio, i termini per impugnare l’atto.

L’impatto della normativa emergenziale Covid-19

La Corte ha anche confermato che la sospensione di 85 giorni dei termini relativi alle attività di liquidazione, controllo, accertamento e riscossione, disposta dall’art. 67 del D.L. n. 18/2020, ha determinato uno spostamento in avanti della scadenza del termine di decadenza. Pertanto, il termine ultimo per la notifica dell’accertamento IMU 2015 era effettivamente il 26 marzo 2021.

Le motivazioni della Corte

La Cassazione, richiamando una propria pronuncia a Sezioni Unite (n. 40543/2021), ha spiegato che la natura recettizia degli atti tributari non osta all’applicazione del principio di scissione. Per il rispetto del termine di decadenza, che sanziona l’inerzia dell’ente impositore, è sufficiente che quest’ultimo abbia posto in essere tempestivamente tutte le attività necessarie per avviare il procedimento di notifica. Nel caso di specie, la consegna dell’atto all’ufficio postale in data 25 marzo 2021 è stata ritenuta tempestiva, poiché avvenuta prima della scadenza del 26 marzo 2021. La successiva ricezione da parte del contribuente, avvenuta il 30 marzo, è irrilevante ai fini della decadenza dell’azione accertativa.

Le conclusioni e le implicazioni pratiche

La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Questa dovrà riesaminare la controversia applicando il corretto principio di diritto. In pratica, questa decisione consolida la tutela dell’ente impositore, che può considerarsi al riparo dalla decadenza una volta affidato l’atto al servizio postale entro i termini di legge. Per i contribuenti, invece, resta fermo che i termini per difendersi e impugnare l’atto decorrono solo dal momento dell’effettiva ricezione.

Quando si considera perfezionata la notifica di un atto tributario per l’ente impositore al fine di evitare la decadenza?
La notifica si considera perfezionata e il termine di decadenza rispettato nel momento in cui l’ente impositore consegna l’atto all’ufficiale giudiziario o all’ufficio postale per la spedizione.

La sospensione dei termini per l’emergenza Covid-19 si applicava anche ai termini di decadenza per l’accertamento dei tributi locali come l’IMU?
Sì, la Corte ha confermato che la sospensione di 85 giorni prevista dall’art. 67 del d.l. n. 18/2020 si applicava anche ai termini di decadenza relativi all’attività degli uffici degli enti impositori locali, comportando una proroga dello stesso termine.

Cosa significa “scissione soggettiva degli effetti della notificazione” in materia tributaria?
Significa che gli effetti giuridici della notifica si producono in due momenti distinti: per il notificante, valgono dal momento della consegna dell’atto per la spedizione (interrompendo la decadenza); per il destinatario, valgono dal momento della ricezione dell’atto (da cui decorrono i termini per l’impugnazione).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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