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Notifica atti fiscali: la prova del perfezionamento

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che riteneva valida la notifica di un’intimazione di pagamento nonostante la mancata produzione dell’avviso di ricevimento della raccomandata informativa (CAD). La Corte ha ribadito che, quando la notifica atti fiscali avviene tramite messo notificatore ai sensi della L. 890/1982, il notificante deve obbligatoriamente produrre in giudizio la prova della ricezione della CAD per dimostrare il perfezionamento della procedura, non essendo sufficiente la sola prova della spedizione.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica Atti Fiscali: La Prova della CAD è Indispensabile per la Validità

La corretta notifica atti fiscali è un presupposto fondamentale per la validità delle pretese dell’erario. Un vizio in questa procedura può invalidare l’intero atto, con conseguenze significative per il contribuente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: quando la notifica avviene tramite messo notificatore in assenza del destinatario, non basta provare di aver spedito la raccomandata informativa (CAD), ma è necessario produrre in giudizio la prova della sua ricezione.

Il Caso: Un’Intimazione di Pagamento Contestata

Un contribuente impugnava un’intimazione di pagamento, sostenendo di non averla mai ricevuta correttamente. Il suo ricorso veniva però respinto sia in primo che in secondo grado. I giudici tributari avevano ritenuto tardiva l’impugnazione, considerando la notifica perfezionata dieci giorni dopo la spedizione di una raccomandata informativa da parte di un operatore postale privato, che avvisava del deposito dell’atto presso la casa comunale a seguito della temporanea assenza del destinatario.

Il contribuente, tuttavia, non si arrendeva e ricorreva in Cassazione, lamentando che l’Agente della Riscossione non aveva mai fornito la prova del perfezionamento della procedura notificatoria, in particolare omettendo di depositare in giudizio l’avviso di ricevimento della suddetta raccomandata informativa (la cosiddetta CAD).

La Questione della Notifica Atti Fiscali e la Prova Necessaria

Il cuore della controversia risiede nella distinzione tra due diverse modalità di notificazione e nella prova richiesta per ciascuna di esse.

1. Notifica diretta a mezzo posta: Eseguita direttamente dall’ente impositore (es. Agenzia delle Entrate) tramite raccomandata con avviso di ricevimento. Si tratta di una procedura semplificata che non segue le rigide regole del codice di procedura civile.
2. Notifica a mezzo ufficiale giudiziario (o messo notificatore): Questa procedura, anche se eseguita tramite il servizio postale, è disciplinata dalla Legge n. 890/1982 e segue le norme del codice di procedura civile. In caso di assenza temporanea del destinatario (art. 140 c.p.c.), la legge prevede una serie di adempimenti, tra cui l’invio della CAD.

Nel caso di specie, la stessa sentenza di secondo grado aveva qualificato l’operato come eseguito da un “messo notificatore”, ricadendo quindi nella seconda ipotesi. Per questa modalità, la giurisprudenza è ormai consolidata.

Le Motivazioni della Suprema Corte: Indispensabile l’Avviso di Ricevimento della CAD

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del contribuente, cassando la sentenza impugnata. I giudici hanno richiamato un principio fondamentale, già sancito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 10012/2021: in tema di notifica atti fiscali secondo le previsioni della legge 890/1982, qualora l’atto non venga consegnato direttamente al destinatario per sua assenza temporanea, la prova del perfezionamento della procedura può essere data esclusivamente mediante la produzione giudiziale dell’avviso di ricevimento della raccomandata che comunica l’avvenuto deposito (CAD).

In altre parole, non è sufficiente dimostrare di aver spedito la CAD. L’ente notificante ha l’onere di provare che tale comunicazione sia giunta a conoscenza del destinatario, e tale prova è costituita dall’avviso di ricevimento debitamente compilato o dall’attestazione di compiuta giacenza.

Il giudice di secondo grado aveva errato nel ritenere la notifica perfezionata senza verificare che l’Agente della Riscossione avesse prodotto questo documento essenziale, nonostante le specifiche contestazioni del contribuente. Di conseguenza, la sua decisione di dichiarare tardivo il ricorso introduttivo era illegittima, poiché basata su una data di perfezionamento della notifica non provata.

Le Conclusioni: Annullamento e Rinvio per un Nuovo Esame

La Suprema Corte ha annullato la decisione e ha rinviato la causa alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, in diversa composizione, per un nuovo esame. Il nuovo giudice dovrà attenersi al principio di diritto stabilito: in assenza della produzione dell’avviso di ricevimento della CAD, la notifica dell’intimazione di pagamento non può considerarsi provata e, pertanto, il ricorso del contribuente non poteva essere dichiarato tardivo. Questa ordinanza rafforza le garanzie del contribuente, imponendo agli enti notificanti un rigoroso rispetto delle procedure e l’onere di fornire in giudizio la prova completa di ogni passaggio, a tutela del diritto di difesa.

Come si perfeziona la notifica di un atto fiscale se il destinatario è assente e la notifica avviene tramite messo notificatore?
La procedura si perfeziona solo quando il notificante fornisce in giudizio la prova della ricezione, da parte del destinatario, della raccomandata informativa (CAD) che lo avvisa del deposito dell’atto. La sola prova della spedizione della CAD non è sufficiente.

Qual è la prova necessaria per dimostrare la corretta notifica tramite CAD?
La prova consiste nella produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della raccomandata CAD, firmato dal destinatario o da persona abilitata, oppure, in caso di mancato ritiro, dell’attestazione di compiuta giacenza restituita dall’ufficio postale.

Cosa succede se l’ente impositore non produce l’avviso di ricevimento della CAD in giudizio?
Se l’ente notificante non produce tale prova, la notifica si considera come non avvenuta. Di conseguenza, un eventuale ricorso del contribuente non potrà essere dichiarato tardivo e l’atto impugnato potrebbe essere annullato per vizio di notifica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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