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Notifica all’Avvocatura dello Stato: la Cassazione

Un contribuente ha notificato un ricorso per Cassazione all’indirizzo PEC generico dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione anziché all’Avvocatura dello Stato. La Suprema Corte ha dichiarato la notifica nulla, ma ha concesso un termine per rinnovarla correttamente. La decisione ribadisce l’obbligatorietà della notifica all’Avvocatura dello Stato come unico destinatario valido per gli atti giudiziari diretti all’ente di riscossione.

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Pubblicato il 2 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica all’Avvocatura dello Stato: la Cassazione concede una seconda chance

Quando si intraprende un’azione legale contro un’amministrazione pubblica come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, la forma è sostanza. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione lo dimostra chiaramente, affrontando un errore comune ma dalle conseguenze potenzialmente gravi: l’errata notifica all’Avvocatura dello Stato. La Corte, pur dichiarando la nullità della notifica, ha offerto al ricorrente la possibilità di rimediare, stabilendo un principio di garanzia processuale fondamentale.

I Fatti del Caso: un Errore di Notifica

Un contribuente, difendendosi in proprio, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione contro una decisione della Commissione Tributaria Regionale. L’oggetto del contendere era la liquidazione delle spese di giudizio in una precedente causa. Il problema è sorto al momento della notifica del ricorso: l’atto è stato inviato tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo generico dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ma non al suo legale rappresentante in giudizio.

Sia l’Agenzia che il Comune coinvolto non si sono costituiti in giudizio, rimanendo parti ‘intimate’. Tuttavia, la Corte ha rilevato d’ufficio il vizio procedurale nella comunicazione dell’atto.

La Decisione della Corte: Nullità Sanabile

La Suprema Corte, con un’ordinanza interlocutoria, ha dichiarato la notifica del ricorso nulla. Il motivo è semplice e consolidato nella giurisprudenza: quando l’Agenzia delle Entrate-Riscossione è parte in un processo, la sua rappresentanza e difesa spettano per legge all’Avvocatura dello Stato.

Di conseguenza, qualsiasi atto giudiziario, incluso un ricorso per Cassazione, deve essere notificato direttamente presso gli uffici dell’Avvocatura competente e non presso la sede dell’Agenzia. Notificare all’indirizzo PEC dell’ente equivale a inviare l’atto a un destinatario sbagliato. Tuttavia, la Corte non ha dichiarato il ricorso inammissibile, ma ha concesso al contribuente un termine di 60 giorni per rinnovare la notifica, questa volta indirizzandola correttamente.

Le Motivazioni della Sentenza

La decisione si fonda su un principio giuridico consolidato, richiamando precedenti pronunce delle Sezioni Unite. La rappresentanza in giudizio dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione è affidata ‘ex lege’ all’Avvocatura dello Stato. Questo significa che l’Avvocatura è l’unico soggetto legittimato a ricevere gli atti processuali per conto dell’ente. Una notifica effettuata direttamente all’Agenzia è, pertanto, giuridicamente inesistente o, come in questo caso, nulla, perché viola le norme che regolano la costituzione del rapporto processuale e il diritto di difesa. Concedere un termine per la rinnovazione permette di sanare il vizio senza pregiudicare il diritto del ricorrente ad ottenere una decisione nel merito, bilanciando così il rigore formale con il principio del giusto processo.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, conferma in modo inequivocabile che la notifica all’Avvocatura dello Stato è un passaggio obbligato e non derogabile nei giudizi che coinvolgono l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Qualsiasi avvocato o cittadino che si difende da solo deve prestare la massima attenzione a questo adempimento. In secondo luogo, dimostra un approccio garantista da parte della Cassazione: un errore di notifica, sebbene grave, non comporta necessariamente la fine del processo. Se possibile, al ricorrente viene data l’opportunità di correggere l’errore, salvaguardando così il suo diritto di accesso alla giustizia.

A chi deve essere notificato un ricorso contro l’Agenzia delle Entrate-Riscossione?
Il ricorso deve essere notificato esclusivamente all’Avvocatura dello Stato, in quanto è l’organo che rappresenta e difende l’Agenzia in giudizio per legge.

Cosa succede se il ricorso viene notificato all’indirizzo PEC dell’Agenzia invece che all’Avvocatura?
La notifica è considerata nulla. Questo significa che è legalmente inefficace e non produce l’effetto di instaurare correttamente il processo nei confronti dell’Agenzia.

Una notifica nulla comporta automaticamente l’inammissibilità del ricorso?
No, non necessariamente. Come dimostra questa ordinanza, la Corte può concedere al ricorrente un termine perentorio (in questo caso, 60 giorni) per rinnovare la notifica in modo corretto, sanando così il vizio iniziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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