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Notifica agli eredi: valida anche se personale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12964/2024, ha stabilito che la notifica agli eredi di una cartella di pagamento è valida anche se effettuata personalmente a uno solo di essi, anziché collettivamente presso l’ultimo domicilio del defunto. Questa modalità è una facoltà per l’ente impositore, non un obbligo la cui violazione causa nullità, soprattutto se l’erede si è già palesato all’amministrazione fiscale.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica agli eredi: valida anche se personale e non collettiva

La gestione dei debiti fiscali di una persona defunta rappresenta un terreno complesso e pieno di insidie per gli eredi. Una delle questioni più dibattute riguarda la corretta procedura di notifica agli eredi degli atti impositivi. È necessario notificare l’atto a tutti gli eredi in modo impersonale e collettivo presso l’ultimo domicilio del defunto, oppure è sufficiente una notifica personale a uno solo di essi? Con la recente ordinanza n. 12964 del 13 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, modificando il proprio orientamento precedente e stabilendo un principio di maggiore flessibilità a favore dell’ente impositore.

Il Contesto del Caso: La Notifica Fatta al Singolo Erede

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava un erede che aveva impugnato un’intimazione di pagamento relativa a debiti fiscali (IRPEF e IRAP) del padre defunto. La cartella di pagamento originaria, emessa tre anni dopo il decesso, era stata notificata personalmente all’erede (“nelle mani del figlio”) e non in modo impersonale e collettivo a tutti gli eredi presso l’ultimo domicilio del de cuius. L’erede sosteneva la nullità di tale notifica, poiché l’Amministrazione Finanziaria era a conoscenza del decesso e dell’identità degli eredi grazie alla presentazione della dichiarazione di successione.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione al contribuente, dichiarando nulle sia la cartella che l’intimazione, ritenendo che l’Ufficio dovesse obbligatoriamente procedere con la notifica collettiva e impersonale.

La Decisione della Cassazione sulla validità della notifica agli eredi

L’Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Cassazione, che è stato accolto. La Corte ha ribaltato la decisione di merito, affermando due principi chiave.

Il Principio della “Facoltà” e non “Obbligo” per l’Amministrazione

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 65 del d.P.R. n. 600/1973. La Corte ha chiarito che la procedura di notifica impersonale e collettiva agli eredi presso l’ultimo domicilio del defunto costituisce una agevolazione per l’ente impositore, da utilizzare quando gli eredi non abbiano comunicato le proprie generalità e il proprio domicilio fiscale. Non è, quindi, un obbligo inderogabile la cui violazione comporta la nullità dell’atto.

Se un erede si è già palesato all’Amministrazione (ad esempio, presentando la dichiarazione di successione), la notifica effettuata direttamente e personalmente a lui è da considerarsi pienamente valida. Anzi, la Corte la definisce “non meno irrispettosa del diritto di difesa” rispetto alla notifica impersonale, in quanto raggiunge direttamente un soggetto interessato e già noto al Fisco.

L’Intestazione del Ruolo al Contribuente Deceduto

Un altro punto contestato dall’erede era che il ruolo, ossia l’atto che formalizza il debito, fosse stato emesso a nome del de cuius e non degli eredi. Anche su questo punto, la Cassazione ha dato ragione all’Agenzia, specificando che, ai sensi dell’art. 12 del d.P.R. n. 602/1973, il ruolo deve essere intestato al contribuente originario, anche se deceduto. Ciò che conta è che la successiva notifica della cartella di pagamento sia correttamente indirizzata agli eredi.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di una recente evoluzione giurisprudenziale (citando Cass. n. 15544/2023) che mira a superare un precedente orientamento più rigido. La ratio è quella di non gravare l’Amministrazione Finanziaria di un onere eccessivo che potrebbe inficiare l’azione di riscossione. Se gli eredi omettono di effettuare la comunicazione formale del proprio domicilio, non possono poi lamentare che la notifica sia stata fatta a uno di loro personalmente. La notifica personale a un erede che ha già reso nota la sua posizione all’Amministrazione garantisce la conoscenza dell’atto e permette l’esercizio del diritto di difesa, raggiungendo lo scopo previsto dalla legge.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ha importanti conseguenze pratiche. Per gli eredi, significa che non possono più fare affidamento sulla presunta nullità di un atto fiscale solo perché notificato a uno solo di loro e non a tutti impersonalmente. La notifica a mani proprie di un erede è sufficiente a rendere l’atto valido ed efficace per l’intera compagine ereditaria, almeno ai fini della conoscenza. Per l’Amministrazione Finanziaria, questa decisione semplifica le procedure di riscossione nei confronti degli eredi, legittimando una prassi (la notifica personale) più diretta ed efficace quando l’identità di almeno un erede è nota.

È nulla la notifica di una cartella di pagamento fatta personalmente a un solo erede invece che a tutti gli eredi impersonalmente presso l’ultimo domicilio del defunto?
No. Secondo la Corte di Cassazione, se gli eredi non hanno comunicato il proprio domicilio fiscale, la notifica personale a uno di essi è valida. La notifica impersonale e collettiva è una facoltà per l’ente impositore, non un obbligo la cui violazione comporta la nullità dell’atto.

Il ruolo (l’atto che formalizza il debito tributario) deve essere intestato agli eredi o può rimanere a nome del contribuente defunto?
Il ruolo può e deve rimanere intestato al contribuente defunto. La legge prevede che la formazione del ruolo avvenga a nome del contribuente originario, anche dopo il suo decesso. La notifica dell’atto, invece, deve essere correttamente indirizzata agli eredi.

La presentazione della dichiarazione di successione obbliga l’Agenzia delle Entrate a notificare gli atti solo in modo impersonale e collettivo?
No. Anche se l’Agenzia è a conoscenza del decesso e dell’identità degli eredi tramite la dichiarazione di successione, può legittimamente scegliere di notificare l’atto direttamente a un singolo erede. Questa modalità è considerata valida e non meno rispettosa del diritto di difesa rispetto alla notifica impersonale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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