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Liquidazione spese legali: le fasi da includere

Una società, dopo aver vinto una causa contro l’Agenzia delle Entrate, ha contestato l’importo delle spese legali liquidate dal giudice, ritenuto troppo basso. In particolare, erano state escluse dal calcolo la fase cautelare e quella istruttoria. La Corte di Cassazione ha dato ragione alla società, stabilendo che una corretta liquidazione spese legali deve comprendere anche queste fasi. La Corte ha precisato che il compenso per la fase istruttoria è dovuto anche per la sola trattazione della causa e che le spese della fase cautelare, se non liquidate in quella sede, devono essere decise con la sentenza finale. Il caso è stato rinviato al giudice di merito per un nuovo calcolo.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Liquidazione Spese Legali: La Cassazione Chiarisce Quali Fasi Includere

La corretta liquidazione spese legali è un aspetto cruciale di ogni contenzioso, specialmente in ambito tributario. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti su quali fasi processuali debbano essere necessariamente incluse nel calcolo dei compensi, anche quando non comportano attività complesse. La pronuncia sottolinea come l’esclusione ingiustificata della fase cautelare e di quella istruttoria/trattazione violi i principi normativi che regolano i compensi professionali, garantendo una giusta remunerazione per l’attività svolta dal difensore.

Il Caso: Dalla Vittoria in Primo Grado al Ricorso per le Spese

Una società si vedeva notificare un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per maggiori imposte relative a Ires e Irap. La società impugnava l’atto e la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) accoglieva il ricorso, condannando l’Amministrazione finanziaria al pagamento delle spese di lite.

Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate proponeva appello, mentre la società presentava un appello incidentale, lamentando che la liquidazione delle spese fosse stata effettuata in misura inferiore a quanto previsto dalle tariffe professionali (D.M. 55/2014). In particolare, il giudice di primo grado non aveva riconosciuto i compensi per la fase cautelare e per quella istruttoria.

La Commissione Tributaria Regionale (CTR) rigettava entrambi gli appelli, confermando l’esclusione di tali fasi dal calcolo. Secondo la CTR, non era stato provato lo svolgimento di attività specifiche per la fase cautelare e la semplice produzione di documenti non integrava la fase istruttoria. Contro questa decisione, la società proponeva ricorso per cassazione.

I Motivi del Ricorso e la Liquidazione Spese Legali

Il ricorso della società si fondava sulla violazione delle norme che regolano la liquidazione spese legali (artt. 91 c.p.c., 15 del D.Lgs. 546/92 e D.M. 55/2014). La ricorrente sosteneva che la CTR avesse errato sotto un duplice profilo:

1. Mancato riconoscimento della fase cautelare: Nonostante la presenza agli atti di una domanda di sospensione dell’atto impugnato, di un decreto presidenziale e di un’ordinanza di conferma, la CTR aveva escluso il relativo compenso.
2. Mancato riconoscimento della fase istruttoria/trattazione: La CTR aveva ritenuto che la produzione documentale, avvenuta nella fase introduttiva, non fosse sufficiente a giustificare il compenso per la fase istruttoria.

L’obiettivo del ricorso era ottenere una rideterminazione dei compensi che tenesse conto di tutte le attività processuali effettivamente svolte nel corso del primo grado di giudizio.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso della società, ritenendolo fondato proprio sui punti relativi alla mancata liquidazione delle fasi cautelare e istruttoria.

Fase Cautelare: Le Spese Vanno Liquidate con la Sentenza di Merito

La Corte ha chiarito che, ai sensi dell’art. 15, comma 2-quater, del D.Lgs. 546/92, il giudice decide sulle spese della fase cautelare con l’ordinanza che definisce tale fase. Tuttavia, qualora il giudice ometta di pronunciarsi in quella sede, le spese non possono intendersi come “compensate” implicitamente. Al contrario, il giudice del merito, con la sentenza finale, ha il dovere di liquidarle contestualmente alle altre spese di giudizio. Nel caso di specie, essendo pacificamente avvenuta la fase cautelare, la CTR aveva errato a non riconoscerne il relativo compenso.

Fase Istruttoria e di Trattazione: Un Compenso Unitario

Il punto più significativo della pronuncia riguarda la fase istruttoria. La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: il D.M. 55/2014 prevede un compenso unitario per la “fase istruttoria e/o di trattazione”. Questo significa che il compenso spetta al legale della parte vittoriosa anche se non sono state svolte attività istruttorie in senso stretto (come l’assunzione di prove), essendo sufficiente la semplice “trattazione” della causa. La produzione di documenti, le memorie illustrative o l’esame degli atti di controparte rientrano pienamente in questa fase. Pertanto, l’esclusione di tale voce da parte della CTR era illegittima, poiché si basava su un’interpretazione restrittiva e non conforme alla norma.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

L’ordinanza della Cassazione rafforza la tutela del diritto alla difesa e al giusto compenso per l’attività professionale svolta dall’avvocato. Le conclusioni che se ne possono trarre sono due:

1. La fase cautelare ha un suo autonomo valore: le relative spese devono essere sempre liquidate, o nell’ordinanza cautelare stessa o, in mancanza, con la sentenza che definisce il giudizio.
2. Il compenso per la fase istruttoria/trattazione è sempre dovuto: non è necessario dimostrare lo svolgimento di specifiche attività probatorie, essendo sufficiente aver trattato la causa. Questa interpretazione garantisce che ogni fase del processo in cui il difensore ha prestato la sua opera venga correttamente remunerata.

Questa decisione rappresenta un importante riferimento per tutti i professionisti legali, chiarendo in modo definitivo i criteri per una completa e corretta liquidazione spese legali nel contenzioso tributario.

Cosa succede se il giudice in un procedimento cautelare non decide sulle spese legali?
Le spese legali relative alla fase cautelare non si intendono compensate. Devono essere liquidate dal giudice con la sentenza che definisce il merito della causa principale.

Il compenso per la fase istruttoria è dovuto anche se non si svolgono attività di raccolta prove?
Sì. La normativa prevede un compenso unitario per la fase “istruttoria e/o di trattazione”. Pertanto, il compenso è dovuto anche per la sola attività di trattazione della causa, a prescindere dallo svolgimento di specifiche attività istruttorie.

Può un giudice liquidare le spese legali al minimo della tariffa senza una motivazione specifica?
Sì. Finché la liquidazione si mantiene all’interno del range tra il minimo e il massimo previsto dalla tariffa, il giudice non è tenuto a fornire una motivazione specifica sulla scelta dell’importo. La motivazione diventa obbligatoria solo se il giudice decide di aumentare o diminuire ulteriormente tali importi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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