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Legittimazione liquidatore: cosa succede dopo 5 anni?

La Corte di Cassazione esamina la legittimazione del liquidatore di una società cancellata dal registro delle imprese. Una cartella di pagamento era stata notificata al liquidatore per un debito della società. La Corte si interroga se il liquidatore possa ancora agire in giudizio dopo la scadenza del termine di cinque anni di ‘sopravvivenza fiscale’ della società (ex art. 28, D.Lgs. 175/2014), decidendo di rinviare la causa a una pubblica udienza per approfondimenti.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Legittimazione Liquidatore: Un Dubbio della Cassazione sul Termine dei 5 Anni

L’ordinanza interlocutoria in esame solleva un’importante questione sulla legittimazione del liquidatore di una società cancellata dal registro delle imprese. Il cuore del problema è capire se il liquidatore possa ancora rappresentare la società estinta in un contenzioso tributario una volta trascorsi i cinque anni dalla richiesta di cancellazione, termine speciale previsto dalla normativa fiscale. La Corte di Cassazione, anziché decidere, ha preferito fermarsi e rinviare la causa per un’analisi più approfondita in pubblica udienza, data la complessità e le implicazioni della materia.

I Fatti del Caso: Una Cartella di Pagamento Controversa

La vicenda ha origine da una cartella di pagamento per IVA notificata a una società a responsabilità limitata, già posta in liquidazione e successivamente cancellata dal registro delle imprese. La notifica era stata indirizzata alla società, ma recapitata al suo ex liquidatore. I giudici di primo e secondo grado avevano annullato l’atto impositivo. La ragione principale risiedeva nell’ambiguità della cartella: sebbene intestata alla società, riportava un’aggiunta a penna con il nome della persona fisica del liquidatore. Questa duplice indicazione, secondo le corti di merito, generava confusione sul reale destinatario del debito, se la società estinta o il liquidatore a titolo personale, confermando comunque la sua facoltà di impugnare l’atto.

La Questione Giuridica sulla Legittimazione del Liquidatore

L’Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Cassazione. Durante il giudizio, è emerso un dato temporale cruciale. L’articolo 28, comma 4, del D.Lgs. 175/2014 stabilisce una sorta di ‘sopravvivenza fiscale’ per le società cancellate: ai soli fini della validità degli atti tributari, l’estinzione della società ha effetto solo dopo cinque anni dalla richiesta di cancellazione. Nel caso di specie, il controricorso del liquidatore era stato depositato quando questo quinquennio era già spirato. Ciò ha innescato il dubbio fondamentale della Corte: la legittimazione del liquidatore a resistere in giudizio per conto di una società ‘fiscalmente defunta’ è ancora valida dopo la scadenza di tale termine?

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Corte di Cassazione ha ritenuto necessario un approfondimento. La decisione non poteva essere presa con un’ordinanza semplice, ma richiedeva una discussione in pubblica udienza. La motivazione di questo rinvio risiede nel potenziale conflitto tra la norma speciale tributaria (il termine di cinque anni) e la disciplina generale del codice civile (art. 2495 c.c.), che regola l’estinzione della società con la cancellazione. La Corte ha citato recenti e importanti sentenze delle Sezioni Unite, le quali hanno chiarito che, una volta scaduto il quinquennio, la disciplina civilistica riprende pieno vigore, anche a livello processuale. Questo principio, applicato al caso in esame, mette in discussione la capacità stessa del liquidatore di stare in giudizio, poiché la società che rappresentava non esisterebbe più nemmeno per il Fisco.

Le Conclusioni: Causa Rinviata per Approfondimenti

In conclusione, l’ordinanza non risolve la controversia, ma la ‘congela’, rinviandola a un nuovo ruolo per essere trattata in pubblica udienza. Questa scelta prudente evidenzia la volontà della Suprema Corte di ponderare attentamente tutti gli aspetti di una questione con notevoli implicazioni pratiche. La futura sentenza chiarirà in via definitiva i limiti temporali del potere di rappresentanza processuale del liquidatore di società estinte nei contenziosi tributari. Tale decisione fornirà un criterio guida essenziale per professionisti, liquidatori e per la stessa Amministrazione Finanziaria, definendo con certezza chi può agire e resistere in giudizio per i debiti fiscali di un’entità giuridica formalmente non più esistente.

Per quanto tempo una società cancellata rimane ‘viva’ per il Fisco?
Secondo l’art. 28, comma 4, del d.lgs. n. 175/2014, ai soli fini degli atti di liquidazione, accertamento, contenzioso e riscossione, l’estinzione di una società ha effetto solo trascorsi cinque anni dalla richiesta di cancellazione dal Registro delle Imprese.

Il liquidatore può difendere la società in un processo tributario dopo che sono passati i cinque anni dalla cancellazione?
Questo è esattamente il dubbio sollevato dalla Corte di Cassazione. L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva ma rinvia la questione a una futura udienza pubblica per un approfondimento, poiché dopo i cinque anni potrebbero riprendere pieno vigore le norme generali del codice civile che regolano l’estinzione definitiva della società.

Perché la cartella di pagamento era stata inizialmente annullata?
I giudici di merito avevano annullato la cartella perché la sua intestazione era ritenuta ambigua. Era indirizzata alla società ‘in persona’ del liquidatore, ma l’aggiunta a penna del nome di quest’ultimo creava confusione su chi fosse il reale destinatario del debito, se la società estinta o il liquidatore a titolo personale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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