LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

IVA agevolata energia termica: la Cassazione decide

Una società fornitrice di energia ha applicato l’IVA agevolata del 10% sulla fornitura di energia termica a un complesso residenziale. L’Agenzia delle Entrate ha contestato l’agevolazione, sostenendo fosse valida solo per energia da fonti rinnovabili. Dopo due gradi di giudizio sfavorevoli alla società, la Corte di Cassazione ha ritenuto la questione di diritto di particolare rilevanza e ha rinviato il caso alla pubblica udienza per una decisione approfondita, senza ancora pronunciarsi nel merito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IVA Agevolata Energia Termica: La Cassazione Rimette la Questione alla Pubblica Udienza

L’applicazione dell’IVA agevolata energia termica è al centro di un’importante questione giuridica giunta all’esame della Corte di Cassazione. Con una recente ordinanza, i giudici supremi hanno deciso di non pronunciarsi immediatamente, ma di rinviare la causa a una pubblica udienza a causa della ‘particolare rilevanza’ del quesito. La controversia verte sulle condizioni necessarie per beneficiare dell’aliquota ridotta al 10% per la fornitura di energia termica a uso domestico, in particolare se l’origine da fonti tradizionali ne precluda l’applicazione.

I Fatti del Contenzioso

Una società operante nel settore energetico ha stipulato un contratto con un complesso residenziale per la fornitura di energia termica, applicando in fattura l’aliquota IVA agevolata del 10%, prevista per le forniture a uso domestico. L’Agenzia delle Entrate, a seguito di un controllo, ha emesso un avviso di accertamento disconoscendo il beneficio fiscale. Secondo l’Amministrazione Finanziaria, l’agevolazione sarebbe applicabile esclusivamente alle forniture di energia prodotta da fonti rinnovabili o da impianti di cogenerazione ad alto rendimento, e non a quella derivante da fonti energetiche tradizionali come nel caso specifico.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno confermato la legittimità dell’operato dell’Agenzia delle Entrate, avallando un’interpretazione restrittiva della norma. La società ha quindi proposto ricorso per Cassazione, contestando tale interpretazione e sostenendo il proprio diritto all’applicazione dell’aliquota ridotta.

La Questione Giuridica sull’IVA Agevolata Energia Termica

Il cuore del dibattito legale ruota attorno all’interpretazione del n. 122 della Tabella A, parte III, allegata al D.P.R. 633/1972. La norma prevede l’applicazione dell’IVA al 10% per le forniture di ‘energia termica per uso domestico’. La questione fondamentale è se questa disposizione contenga un requisito implicito sulla fonte di produzione dell’energia.

Da un lato, vi è la tesi della contribuente, che propende per un’interpretazione letterale: la legge menziona solo la destinazione (‘uso domestico’), senza porre condizioni sulla fonte. Dall’altro, vi è la posizione dell’Amministrazione Finanziaria, che ritiene la norma finalizzata a incentivare la sostenibilità ambientale e, pertanto, applicabile solo a energie ‘verdi’.

La Decisione Interlocutoria della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, non ha risolto la disputa. Ha invece emesso un provvedimento interlocutorio con cui ha disposto il rinvio della causa alla pubblica udienza. Questa scelta procedurale non è casuale: viene adottata quando i giudici ritengono che la questione di diritto presenti profili di particolare complessità e rilevanza, meritevoli di un dibattito più approfondito e pubblico rispetto alla trattazione in camera di consiglio. In sostanza, la Corte ha ‘congelato’ la decisione, segnalando che il caso non è di facile soluzione.

Le Motivazioni

La motivazione principale dietro il rinvio risiede, come esplicitato dalla stessa Corte, nella ‘particolare rilevanza della questione di diritto relativa alle condizioni di applicabilità dell’aliquota IVA agevolata per energia termica ad uso domestico’. I giudici hanno riconosciuto che una decisione in un senso o nell’altro avrebbe un impatto significativo su un vasto numero di operatori del settore e di utenti finali. La scelta di approfondire il tema in pubblica udienza indica che l’interpretazione restrittiva finora adottata non è considerata pacifica e necessita di un esame più attento e ponderato prima di poter diventare un principio di diritto consolidato.

Le Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria lascia aperta la questione sull’applicazione dell’IVA agevolata energia termica. Se da un lato non accoglie, per ora, le ragioni della società contribuente, dall’altro non conferma la tesi restrittiva dell’Agenzia delle Entrate. La decisione di rinvio a pubblica udienza è un segnale importante: la Corte di Cassazione intende affrontare il tema con la massima cautela, consapevole delle sue implicazioni economiche e fiscali. Le imprese del settore e gli amministratori di condominio dovranno attendere la sentenza definitiva, che costituirà un precedente fondamentale per chiarire, una volta per tutte, i confini di questa importante agevolazione fiscale.

Qual è il punto centrale della controversia legale?
La controversia riguarda la possibilità di applicare l’aliquota IVA agevolata del 10% sulla fornitura di energia termica per uso domestico anche quando questa è prodotta da fonti energetiche tradizionali, e non solo da fonti rinnovabili o impianti di cogenerazione ad alto rendimento.

Come ha deciso la Corte di Cassazione in questa fase?
La Corte di Cassazione non ha ancora deciso il merito della questione. Ha emesso un’ordinanza con cui rinvia la causa a una pubblica udienza per un’ulteriore trattazione, ritenendo il quesito giuridico di particolare rilevanza.

Per quale motivo la Corte ha rinviato la causa a una pubblica udienza?
La Corte ha optato per il rinvio perché ha considerato la questione sulle condizioni di applicabilità dell’IVA agevolata per l’energia termica di ‘particolare rilevanza’, ovvero complessa e con importanti implicazioni, tale da richiedere un approfondimento maggiore prima di una decisione finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati