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IVA agevolata energia: solo da fonti rinnovabili

Una società di fornitura energetica aveva applicato l’IVA ridotta al 10% sulla cessione di calore per uso domestico, prodotto però da fonti non rinnovabili. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4381/2025, ha stabilito che l’IVA agevolata energia si applica esclusivamente alle forniture derivanti da fonti rinnovabili o da impianti di cogenerazione ad alto rendimento. La Corte ha chiarito che la normativa fiscale intende incentivare l’uso di energie pulite, escludendo dal beneficio le forniture energetiche convenzionali, anche se erogate tramite contratti di “servizio energia”.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IVA Agevolata Energia: La Cassazione Limita il Campo di Applicazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fornisce un chiarimento decisivo sui confini dell’IVA agevolata energia, specificando in quali casi è possibile applicare l’aliquota ridotta al 10% sulle forniture di calore per uso domestico. La pronuncia stabilisce un principio netto: il beneficio fiscale è riservato esclusivamente all’energia prodotta da fonti rinnovabili o da impianti di cogenerazione ad alto rendimento, escludendo quella derivante da combustibili fossili come il metano.

I Fatti del Caso: Una Controversia sull’Aliquota IVA

Il caso trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Amministrazione Finanziaria a una società di fornitura energetica. L’ente fiscale contestava l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata al 10% su una fornitura di energia termica per uso domestico. Il punto cruciale della controversia risiedeva nella fonte di produzione dell’energia: il metano, una fonte non rinnovabile. La società contribuente sosteneva che, essendo la fornitura avvenuta nell’ambito di un “contratto di servizio energia”, avesse diritto all’aliquota ridotta a prescindere dall’origine dell’energia.

Mentre la Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione alla società, interpretando la norma in senso estensivo, l’Amministrazione Finanziaria ha impugnato la decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo una lettura più restrittiva della legge.

La Decisione della Corte sull’IVA agevolata energia

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, ribaltando la decisione di merito. I giudici hanno enunciato un principio di diritto chiaro: l’aliquota IVA agevolata prevista dal punto 122 della Tabella A, allegata al D.P.R. n. 633/1972, si applica solo ed esclusivamente nel caso di energia termica prodotta da fonti rinnovabili o da impianti di cogenerazione ad alto rendimento. Di conseguenza, le forniture di energia prodotta da altre fonti, anche se destinate a uso domestico e regolate da contratti di servizio energia, devono essere assoggettate all’aliquota IVA ordinaria.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha fondato la sua decisione su un’interpretazione sistematica e letterale della norma. Il testo di legge è strutturato in tre parti che devono essere lette in modo unitario.
1. La prima parte definisce l’ambito generale: prestazioni di servizi e forniture relative alla fornitura di energia termica per uso domestico.
2. La seconda parte specifica che in tale ambito “sono incluse” le forniture di energia prodotta da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento.
3. La terza parte, decisiva, chiarisce che “alle forniture di energia da altre fonti, sotto qualsiasi forma, si applica l’aliquota ordinaria”.

Secondo la Cassazione, la terza parte della disposizione non lascia spazio a dubbi: esclude dal beneficio fiscale tutte le forniture energetiche provenienti da fonti diverse da quelle rinnovabili, indipendentemente dalla forma contrattuale. L’interpretazione dei giudici di merito, che considerava la prima parte della norma come autonoma, è stata ritenuta errata perché svuotava di significato le successive specificazioni. La finalità della legge, come evidenziato anche da una precedente risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, non è quella di agevolare genericamente i contratti di servizio energia, ma di incentivare specificamente la produzione e l’utilizzo di energia pulita, in linea con gli obiettivi di tutela ambientale nazionali e sovranazionali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza consolida un orientamento restrittivo e chiarisce definitivamente i requisiti per accedere all’IVA agevolata energia. Per le imprese del settore, ciò significa che l’applicazione dell’aliquota del 10% è strettamente condizionata alla fonte di produzione. Non è sufficiente operare tramite un contratto di “servizio energia” se il calore fornito deriva da combustibili fossili. La decisione riafferma la volontà del legislatore di utilizzare la leva fiscale come strumento per promuovere la transizione energetica verso soluzioni più sostenibili, premiando solo le scelte che contribuiscono attivamente alla tutela dell’ambiente.

È possibile applicare l’IVA agevolata al 10% sulla fornitura di energia termica per uso domestico prodotta da metano?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’aliquota IVA agevolata al 10% si applica solo all’energia termica prodotta da fonti rinnovabili o da impianti di cogenerazione ad alto rendimento. L’energia prodotta da metano, essendo una fonte non rinnovabile, è soggetta all’aliquota ordinaria.

L’IVA agevolata energia si applica a tutti i contratti di “servizio energia”?
No, il tipo di contratto non è sufficiente a garantire l’applicazione dell’aliquota ridotta. Il requisito fondamentale è l’origine dell’energia: deve provenire da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento. Se la fonte non è rinnovabile, si applica l’IVA ordinaria anche nell’ambito di un contratto di “servizio energia”.

Qual è la finalità della norma che limita l’aliquota agevolata alle sole fonti rinnovabili?
La finalità, come chiarito dalla Corte, è quella di incentivare l’utilizzo di fonti energetiche alternative e sostenibili. La leva fiscale viene usata per perseguire obiettivi di tutela ambientale, incoraggiando la produzione e il consumo di energia pulita a discapito di quella derivante da fonti inquinanti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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