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Irreperibilità relativa: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società che contestava la validità della notifica di un avviso di accertamento per irreperibilità relativa. L’ordinanza stabilisce che, per perfezionare la notifica, è sufficiente la prova che la comunicazione di avvenuto deposito (CAD) sia giunta all’indirizzo del destinatario, anche se non ritirata. La prova è costituita dall’avviso di ricevimento della CAD, che attesta l’immissione nella cassetta postale o l’affissione alla porta, facendo così decorrere i termini per l’impugnazione.

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Pubblicato il 27 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Irreperibilità Relativa: Quando la Notifica di un Atto Fiscale è Valida?

La notifica degli atti fiscali è un momento cruciale nel rapporto tra contribuente e Fisco. Una notifica eseguita correttamente fa scattare termini perentori per difendersi, mentre un vizio di notifica può rendere nullo l’intero atto. Un caso particolarmente complesso è quello della irreperibilità relativa, ovvero quando il destinatario non viene trovato al proprio indirizzo al momento della consegna. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti decisivi su quale sia la prova necessaria per considerare la notifica perfezionata.

I Fatti del Caso: Un Lungo Contenzioso sulla Notifica

Una società contribuente si è vista notificare un avviso di accertamento per IRES, IVA e IRAP. Il ricorso della società contro tale atto è stato inizialmente dichiarato inammissibile perché ritenuto tardivo. La questione è giunta una prima volta in Cassazione, la quale ha annullato la decisione precedente, affermando che, in caso di irreperibilità relativa, per la validità della notifica non basta il semplice invio della seconda raccomandata informativa (la c.d. CAD), ma serve anche la prova della sua effettiva ricezione.

Riassunto il giudizio davanti alla Commissione Tributaria Regionale, quest’ultima ha nuovamente respinto le ragioni della società, confermando l’inammissibilità del ricorso originario. La società ha quindi proposto un nuovo ricorso per cassazione, lamentando che i giudici non si fossero conformati al principio di diritto precedentemente espresso.

La Questione Giuridica: La Prova della Notifica e l’Irreperibilità Relativa

Il nodo centrale della controversia riguarda la procedura di notifica in caso di irreperibilità relativa. La ricorrente sosteneva che la semplice produzione della Comunicazione di Avvenuto Deposito (CAD) senza la firma del destinatario non fosse sufficiente a dimostrare l’effettiva conoscenza dell’atto. Secondo la sua tesi, mancava la prova della ricezione della comunicazione, rendendo l’intero iter notificatorio nullo e, di conseguenza, il proprio ricorso tempestivo.

La Corte era quindi chiamata a stabilire quali adempimenti siano necessari per considerare perfezionata la notifica a un destinatario temporaneamente assente e, soprattutto, quale documento costituisca la prova regina di tale perfezionamento.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato e cogliendo l’occasione per fare definitiva chiarezza sul punto. I giudici hanno specificato che il principio di diritto enunciato nella precedente ordinanza era stato correttamente applicato dalla Commissione Tributaria.

Il punto chiave, secondo la Corte, non è la prova della consegna materiale dell’atto nelle mani del destinatario, ma la prova che la raccomandata informativa (CAD) sia giunta nella sua sfera di conoscibilità, cioè al suo indirizzo. Tale prova è raggiunta con la produzione in giudizio dell’avviso di ricevimento della CAD.

Questo avviso di ricevimento non deve necessariamente essere sottoscritto dal destinatario. È sufficiente che l’agente postale vi annoti di aver immesso l’avviso nella cassetta della posta o di averlo affisso alla porta dell’abitazione o dell’ufficio. Queste formalità, eseguite correttamente, perfezionano la notifica allo spirare del decimo giorno dalla spedizione della CAD stessa.

Nel caso specifico, la Commissione Tributaria aveva correttamente verificato la presenza in atti dell’avviso di ricevimento della CAD, datato 12 maggio 2014. Da quella data, secondo la Corte, decorrevano i termini per impugnare l’atto, rendendo tardiva l’istanza presentata dalla società il 1° agosto 2014. Spetta al destinatario, eventualmente, contestare con querela di falso che le attestazioni dell’agente postale non corrispondano al vero o dimostrare di essersi trovato, senza sua colpa, nell’impossibilità di prendere cognizione dell’atto.

Le Conclusioni

L’ordinanza consolida un principio fondamentale in materia di notifiche: in caso di irreperibilità relativa, la notifica si perfeziona con il compimento degli adempimenti previsti dalla legge, indipendentemente dall’effettivo ritiro del plico da parte del destinatario. La prova decisiva è l’avviso di ricevimento della CAD che attesta il suo arrivo a destinazione (immissione in cassetta o affissione). Questa decisione offre certezza giuridica all’ente impositore e chiarisce che la responsabilità di monitorare la propria corrispondenza ricade sul contribuente, una volta che l’iter notificatorio sia stato ritualmente completato.

In caso di irreperibilità relativa, quando si considera perfetta la notifica di un atto?
La notifica si perfeziona una volta che la raccomandata informativa (CAD) giunge all’indirizzo del destinatario, con l’immissione nella cassetta postale o l’affissione alla porta. La notifica si considera compiuta allo spirare del decimo giorno dalla data di spedizione della CAD, indipendentemente dal ritiro effettivo dell’atto.

Qual è il documento che prova il perfezionamento della notifica?
La prova del perfezionamento è fornita dall’avviso di ricevimento della CAD. Questo documento è valido anche se non è firmato dal destinatario, ma riporta l’attestazione dell’agente postale circa l’avvenuta immissione dell’avviso nella cassetta della posta o la sua affissione alla porta.

Cosa può fare il destinatario se ritiene di non aver ricevuto la comunicazione?
Il destinatario può contestare le attestazioni dell’agente postale sull’avviso di ricevimento della CAD proponendo querela di falso. In alternativa, deve dimostrare di essersi trovato, senza sua colpa, nell’impossibilità assoluta di prendere cognizione dell’atto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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