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Irreperibilità assoluta: quando la notifica è valida

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 17272/2025, ha confermato la validità di una notifica fiscale in un caso di irreperibilità assoluta del contribuente. La Corte ha stabilito che, se il messo notificatore effettua adeguate ricerche nel comune di residenza fiscale, accertando che il destinatario non ha più abitazione, ufficio o azienda, la notifica si perfeziona con il deposito dell’atto presso la casa comunale e l’affissione dell’avviso all’albo, senza necessità di inviare una raccomandata informativa.

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Pubblicato il 3 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Irreperibilità Assoluta: Quando la Notifica Fiscale è Valida Anche Senza Raccomandata

La notifica degli atti fiscali è un momento cruciale nel rapporto tra contribuente e Amministrazione Finanziaria. Ma cosa succede se il destinatario è introvabile? La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 17272/2025 fa luce sulla corretta procedura da seguire in caso di irreperibilità assoluta, stabilendo che le ricerche del messo notificatore all’interno del comune sono sufficienti a legittimare una procedura di notifica semplificata, senza l’invio della raccomandata informativa. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

Un contribuente impugnava un avviso di intimazione al pagamento sostenendo di non aver mai ricevuto il prodromico avviso di accertamento. Secondo la sua difesa, la notifica era invalida. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto le sue doglianze, ritenendo corretta la procedura di notifica seguita dall’Amministrazione Finanziaria.

Il caso è quindi approdato in Corte di Cassazione. Il ricorrente sosteneva che i giudici di merito avessero erroneamente applicato la disciplina dell’irreperibilità assoluta (art. 60, lett. e, d.P.R. 600/1973), che prevede una procedura semplificata, in una situazione che, a suo dire, era al massimo di irreperibilità relativa (art. 140 c.p.c.), la quale invece richiede l’invio di una raccomandata con avviso di ricevimento per informare il destinatario del deposito dell’atto.

La Decisione della Corte e la nozione di Irreperibilità Assoluta

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del contribuente, chiarendo in modo definitivo i contorni della procedura di notifica per irreperibilità assoluta. I giudici hanno stabilito che la Commissione Tributaria Regionale aveva correttamente inquadrato la fattispecie.

Il punto centrale della controversia era distinguere tra:
1. Irreperibilità relativa: si verifica quando l’indirizzo del destinatario è noto, ma questi (o altra persona abilitata) non viene trovato al momento della consegna. In questo caso, si applica l’art. 140 c.p.c., che prevede l’affissione dell’avviso alla porta, il deposito dell’atto in Comune e l’invio di una raccomandata informativa.
2. Irreperibilità assoluta: ricorre quando il destinatario non ha più abitazione, ufficio o azienda nel comune di domicilio fiscale. In questa ipotesi, si applica la procedura semplificata dell’art. 60, lett. e), d.P.R. 600/1973, che consiste nel solo deposito dell’atto presso la casa comunale e nell’affissione dell’avviso nell’albo del Comune.

Nel caso specifico, il messo notificatore, non avendo trovato il contribuente all’indirizzo di residenza, aveva richiesto accertamenti alla Polizia Locale, i quali avevano dato esito negativo. Questa attività di ricerca è stata ritenuta sufficiente per concludere che il soggetto fosse assolutamente irreperibile nel territorio comunale.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione sulla base di principi consolidati. Prima di poter procedere con la notifica per irreperibilità assoluta, il messo notificatore ha l’onere di effettuare opportune ricerche nel Comune di domicilio fiscale del contribuente. Lo scopo di tali ricerche è verificare se il mancato reperimento sia dovuto a una semplice assenza temporanea (irreperibilità relativa) o a un effettivo e non noto trasferimento del destinatario (irreperibilità assoluta).

La Corte ha sottolineato che la legge non prescrive un elenco tassativo di attività da compiere. Tuttavia, dalle attestazioni del messo devono emergere le ricerche effettuate, che devono essere idonee a fondare ragionevolmente la conclusione dell’irreperibilità. Nel caso in esame, le verifiche anagrafiche tramite la Polizia Locale sono state considerate un’attività di ricerca adeguata a giustificare l’applicazione della procedura semplificata. Di conseguenza, non essendo necessaria la spedizione della raccomandata informativa, la notifica dell’avviso di accertamento era da considerarsi pienamente valida ed efficace.

Conclusioni

L’ordinanza in commento ribadisce un principio fondamentale: la procedura di notifica per irreperibilità assoluta è legittima quando preceduta da un’adeguata attività di ricerca, anche se non esaustiva, da parte del messo notificatore all’interno del Comune. La decisione ha importanti implicazioni pratiche: per i contribuenti, evidenzia l’importanza di comunicare tempestivamente ogni variazione di residenza o domicilio fiscale per evitare di non venire a conoscenza di atti importanti. Per l’Amministrazione, conferma che una ricerca diligente, anche se limitata a consultazioni anagrafiche locali, è sufficiente a validare la notifica semplificata, rendendo più difficile per il contribuente contestarne la validità.

Quando si verifica l’irreperibilità assoluta per una notifica fiscale?
L’irreperibilità assoluta si verifica quando il messo notificatore, dopo aver effettuato ricerche nel comune di domicilio fiscale, accerta che il contribuente non ha più un’abitazione, un ufficio o un’azienda in quel territorio e non è possibile reperire il suo nuovo recapito.

Quali ricerche deve compiere il messo notificatore per dichiarare l’irreperibilità assoluta?
La legge non elenca specifiche attività obbligatorie. Tuttavia, il messo deve svolgere ricerche adeguate a verificare la situazione. Nel caso esaminato dalla Corte, la richiesta di informazioni alla Polizia Locale (Vigili Urbani) è stata considerata un’attività di ricerca sufficiente a giustificare la procedura.

In caso di irreperibilità assoluta, è necessario inviare la raccomandata informativa?
No. Secondo l’art. 60, primo comma, lettera e), del d.P.R. n. 600/1973, in caso di irreperibilità assoluta la notifica si perfeziona con il deposito dell’atto presso la casa comunale e l’affissione dell’avviso all’albo pretorio. Non è richiesto l’invio della raccomandata informativa, a differenza di quanto previsto per l’irreperibilità relativa (art. 140 c.p.c.).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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