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Irreperibilità assoluta: quando la notifica è nulla

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1172/2024, ha stabilito che la notifica di un atto a un contribuente per irreperibilità assoluta è nulla se l’agente notificatore non compie e documenta adeguate ricerche preventive nel comune di domicilio fiscale. Una semplice dichiarazione di ‘trasferimento’ da parte di un portiere non è sufficiente. Il caso riguardava un contribuente che aveva impugnato un’intimazione di pagamento, sostenendo di non aver mai ricevuto la cartella esattoriale presupposta. La Corte ha accolto il ricorso, annullando la notifica perché non era stato provato che l’agente avesse verificato l’effettiva assenza di un’altra abitazione, ufficio o azienda del contribuente nello stesso comune.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Irreperibilità Assoluta: la Notifica è Nulla Senza Ricerche Approfondite

La corretta notifica degli atti fiscali è un pilastro fondamentale per la tutela del diritto di difesa del contribuente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza del rigore procedurale, in particolare nei casi di presunta irreperibilità assoluta del destinatario. Quando un agente notificatore non svolge ricerche adeguate e documentate, la notifica può essere considerata nulla, con conseguenze significative sulla validità degli atti successivi. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Una Notifica Contestata

La vicenda trae origine dall’impugnazione di un avviso di intimazione da parte di un contribuente, il quale sosteneva di non aver mai ricevuto la cartella di pagamento originaria. L’agente della riscossione aveva tentato la notifica presso la residenza anagrafica del contribuente. In quella sede, una persona qualificatasi come portiera dello stabile aveva dichiarato che il destinatario si era “trasferito”.

Sulla base di questa generica informazione, l’agente notificatore aveva attivato la procedura prevista per l’irreperibilità assoluta (ex art. 60, lett. e), d.P.R. 600/1973), depositando l’atto presso la casa comunale. Il contribuente, venuto a conoscenza del debito solo con l’atto successivo, ha contestato la validità di tale procedura, sostenendo che una semplice dichiarazione non potesse giustificare il ricorso a un rito così eccezionale.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Irreperibilità Assoluta

La Commissione Tributaria Regionale aveva inizialmente dato ragione all’ente di riscossione, ritenendo corretta la notifica. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha completamente ribaltato la decisione, accogliendo le ragioni del contribuente.

I Giudici Supremi hanno chiarito la distinzione cruciale tra:

* Irreperibilità relativa (art. 140 c.p.c.): si verifica quando il destinatario non viene trovato temporaneamente presso la sua residenza o il suo domicilio, che rimangono però noti e certi.
* Irreperibilità assoluta (art. 143 c.p.c. e art. 60 d.P.R. 600/73): ricorre quando il notificatore non riesce a reperire il destinatario perché si è trasferito in un luogo sconosciuto.

La Corte ha sottolineato che il ricorso alla procedura per irreperibilità assoluta è una misura estrema, attivabile solo dopo aver esperito, con esito negativo, tutte le ricerche necessarie per localizzare il contribuente.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nell’obbligo, per l’agente notificatore, di svolgere e documentare una serie di ricerche preliminari prima di poter dichiarare l’irreperibilità assoluta. La Corte ha stabilito che la semplice annotazione nella relata di notifica che il destinatario si è “trasferito”, basata sulla dichiarazione di un terzo, è del tutto insufficiente.

L’agente avrebbe dovuto:

1. Svolgere ricerche nel Comune del domicilio fiscale: Le verifiche non devono limitarsi alla sola residenza anagrafica. L’agente deve accertarsi che il contribuente non abbia più né abitazione, né ufficio, né azienda all’interno dell’intero territorio comunale del suo domicilio fiscale.
2. Verificare la natura del trasferimento: La dichiarazione “trasferito” è ambigua. L’agente deve approfondire se si tratta di un mero cambio di indirizzo nello stesso Comune (che non configura irreperibilità assoluta) o di un trasferimento in un luogo effettivamente sconosciuto.
3. Documentare le ricerche: Tutte le attività di ricerca svolte (es. consultazione anagrafica, verifica di altri indirizzi noti) devono essere chiaramente riportate nella relata di notifica.

Nel caso specifico, era noto che il contribuente avesse uno studio professionale nello stesso Comune. L’agente notificatore ha omesso di effettuare qualsiasi verifica presso tale indirizzo, basandosi unicamente sulla laconica dichiarazione della portiera. Questa omissione ha reso la procedura di notifica illegittima e, di conseguenza, nulla.

Conclusioni: L’Obbligo di Ricerca del Notificatore

Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale a tutela del contribuente: la notifica per irreperibilità assoluta non può essere una scorciatoia. Essa presuppone un onere di ricerca serio e documentato a carico dell’agente notificatore. La sentenza stabilisce che non basta constatare l’assenza del destinatario all’indirizzo conosciuto, ma è necessario dimostrare di aver fatto tutto il possibile per rintracciarlo all’interno del Comune di domicilio fiscale. Per i contribuenti, ciò significa avere un’arma in più per contestare pretese fiscali basate su notifiche eseguite con leggerezza, garantendo che il diritto alla conoscenza e alla difesa non venga pregiudicato da prassi procedurali superficiali.

La semplice dichiarazione di un portiere che il destinatario si è ‘trasferito’ è sufficiente per una notifica per irreperibilità assoluta?
No. Secondo la Corte di Cassazione, tale dichiarazione generica non basta. L’agente notificatore deve svolgere e documentare ulteriori e approfondite ricerche nel Comune del domicilio fiscale per accertare che il contribuente non abbia più né abitazione, né ufficio o azienda in quel luogo.

Quali ricerche deve compiere l’agente notificatore prima di dichiarare l’irreperibilità assoluta di un contribuente?
L’agente deve effettuare ricerche concrete nel Comune del domicilio fiscale del contribuente per verificare che il trasferimento non sia solo un cambio di indirizzo all’interno dello stesso Comune. Deve accertare l’assenza di abitazione, ufficio o azienda, ad esempio consultando i registri anagrafici o verificando altri indirizzi noti, come in questo caso lo studio professionale del contribuente.

Qual è la conseguenza di una notifica eseguita per irreperibilità assoluta senza le dovute ricerche?
La notifica è nulla. La mancata esecuzione delle opportune ricerche costituisce una violazione delle norme procedurali, invalidando l’intero procedimento notificatorio e, di conseguenza, rendendo nulli gli atti successivi che si fondano su di essa, come l’intimazione di pagamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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