LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Interposizione società estera: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8479/2025, si è pronunciata su un caso di redditi esteri non dichiarati, derivanti dalla cessione di quote societarie di un noto club calcistico tramite una interposizione di società estera. La Corte ha rigettato il ricorso del contribuente principale, confermando che l’amministrazione finanziaria può imputare i redditi al soggetto effettivo possessore, indipendentemente dalla natura reale o fittizia dell’interposizione. Ha invece parzialmente accolto il ricorso dell’ex coniuge, cassando la precedente decisione per omessa pronuncia sulle sue specifiche censure, relative al suo ruolo di mera intestataria formale delle quote.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Interposizione Società Estera: Analisi della Sentenza di Cassazione

L’utilizzo di schermi societari per occultare redditi al Fisco è una pratica complessa che il legislatore e la giurisprudenza combattono da tempo. Un caso emblematico è quello che riguarda l’interposizione società estera, un meccanismo attraverso cui i redditi vengono formalmente intestati a un’entità straniera per nascondere il reale beneficiario. La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 8479 del 2025, è tornata su questo tema, fornendo chiarimenti cruciali sulla sua applicazione e sui diritti di difesa dei soggetti coinvolti.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da avvisi di accertamento notificati dall’Agenzia delle Entrate a un contribuente e alla sua ex coniuge. L’Amministrazione Finanziaria contestava la mancata dichiarazione di redditi percepiti all’estero, in particolare plusvalenze derivanti dalla cessione delle quote di una nota società calcistica. Secondo la ricostruzione del Fisco, l’operazione era avvenuta tramite una società con sede in Lussemburgo, la quale agiva come mera interposta, mentre i reali possessori dei redditi erano i due contribuenti. Questi ultimi impugnavano gli atti, dando il via a un contenzioso che, dopo i primi due gradi di giudizio, è giunto dinanzi alla Corte di Cassazione con ricorsi separati.

I Motivi del Ricorso e le Questioni Giuridiche

I ricorrenti hanno sollevato diverse questioni. Il contribuente principale ha contestato la nullità della sentenza d’appello per motivazione apparente, sostenendo che l’interposizione società estera fosse reale e non fittizia e che, pertanto, non fosse applicabile l’art. 37 del D.P.R. 600/1973. Ha inoltre eccepito la decadenza dell’azione accertatrice per il mancato rispetto dei termini ordinari, contestando l’applicabilità del raddoppio dei termini. Da parte sua, la contribuente incidentale, oltre a censure simili, ha lamentato che la corte di merito non avesse considerato le sue specifiche difese: essere stata meramente “utilizzata” dall’ex marito, non aver mai percepito alcun reddito e aver donato le sue quote ben prima della distribuzione degli utili.

Interposizione Società Estera: Irrilevante la Distinzione tra Reale e Fittizia

Uno dei punti centrali della decisione della Cassazione riguarda l’interpretazione dell’art. 37, comma 3, del D.P.R. 600/1973. La Corte ha ribadito un orientamento consolidato: ai fini dell’imputazione dei redditi, è irrilevante distinguere tra interposizione fittizia (basata su un accordo simulatorio) e interposizione reale (in cui l’interposto è un effettivo titolare di diritti, ma per conto terzi). Ciò che conta è la prova, anche tramite presunzioni gravi, precise e concordanti, che il contribuente accertato sia l’effettivo possessore del reddito. La norma, quindi, permette al Fisco di superare lo schermo formale e tassare direttamente il soggetto che ha la disponibilità di fatto della ricchezza, a prescindere dalla veste giuridica utilizzata.

Raddoppio dei Termini e Condono Fiscale: le precisazioni della Corte

La Corte ha respinto anche le doglianze relative al raddoppio dei termini per l’accertamento. Ha chiarito che, secondo la normativa applicabile, il presupposto per il raddoppio è l’esistenza dell’obbligo di denuncia penale per uno dei reati tributari previsti, non la sua effettiva presentazione entro i termini ordinari di decadenza. Pertanto, l’accertamento notificato oltre il termine ordinario ma entro quello raddoppiato era legittimo. Allo stesso modo, sono state respinte le censure basate sull’adesione al cosiddetto “condono tombale” per l’anno 2002, in quanto i contribuenti non avevano adeguatamente provato, nei gradi di merito, che i redditi in questione fossero stati percepiti in Italia e non all’estero, come richiesto per beneficiare della sanatoria in relazione a tale tipologia di redditi.

La Tutela del Diritto di Difesa: l’Accoglimento Parziale del Ricorso Incidentale

La svolta nel giudizio riguarda la posizione dell’ex coniuge. La Corte di Cassazione ha rilevato che la Commissione Tributaria Regionale aveva omesso di pronunciarsi sulle sue specifiche difese personali. La contribuente aveva sostenuto di essere una mera intestataria formale del 40% delle quote, una figura “interposta” dal suo ex coniuge, unico reale titolare. Non avendo la corte d’appello esaminato nel merito tali argomentazioni, la sentenza è stata cassata su questo punto per vizio di omessa pronuncia. Questo implica che il caso dovrà essere nuovamente giudicato da un’altra sezione della corte di merito, che avrà il compito di valutare se la contribuente fosse o meno l’effettiva percettrice dei redditi a lei imputati.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del contribuente principale sulla base di principi consolidati. In primo luogo, ha affermato che la disciplina sull’interposizione di persona si applica per imputare i redditi al loro effettivo possessore, senza che sia necessario distinguere tra interposizione reale o fittizia. In secondo luogo, ha confermato che il raddoppio dei termini di accertamento è legittimo quando sussiste l’obbligo di denuncia penale, a prescindere da quando essa venga formalizzata. Per contro, ha accolto parzialmente il ricorso dell’ex coniuge, rilevando un difetto di motivazione da parte del giudice di secondo grado. Quest’ultimo, infatti, non aveva esaminato le specifiche contestazioni della donna, la quale sosteneva di essere stata una semplice prestanome senza aver mai realmente percepito i redditi contestati. Questo vizio di omessa pronuncia ha reso necessaria la cassazione della sentenza limitatamente a tale posizione, con rinvio per un nuovo esame.

Conclusioni

La sentenza offre due importanti lezioni. La prima è che gli schemi di interposizione società estera sono inefficaci per eludere il fisco italiano, il quale ha il potere di guardare alla sostanza economica delle operazioni. La seconda, di natura processuale ma di fondamentale importanza, è che il diritto di difesa deve essere pienamente garantito: ogni parte ha diritto a una risposta puntuale sulle proprie specifiche argomentazioni. Se un giudice omette di farlo, la sua decisione è viziata e deve essere annullata, garantendo un nuovo esame delle questioni trascurate.

Ai fini fiscali, è importante che l’interposizione di una società estera sia reale o fittizia?
No, secondo la Corte di Cassazione, la distinzione è irrilevante. L’articolo 37 del D.P.R. n. 600/1973 consente di imputare i redditi al contribuente che ne risulti l’effettivo possessore sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti, indipendentemente dal fatto che lo schema utilizzato sia un’interposizione reale o una mera finzione giuridica.

Quali sono le condizioni per applicare il raddoppio dei termini di accertamento?
Il raddoppio dei termini di accertamento si applica quando emergono seri indizi di un reato tributario che fanno sorgere l’obbligo di presentazione di denuncia penale. Non è necessaria l’effettiva presentazione della denuncia entro i termini ordinari di decadenza per rendere legittimo l’accertamento notificato entro il termine raddoppiato.

Perché il ricorso dell’ex coniuge è stato parzialmente accolto?
Il suo ricorso è stato accolto perché il giudice d’appello aveva commesso un vizio di “omessa pronuncia”. Non aveva cioè esaminato nel merito le specifiche difese della donna, la quale sosteneva di essere stata una mera intestataria formale delle quote per conto dell’ex marito, di non aver mai percepito alcun reddito e di aver donato le quote prima della realizzazione delle plusvalenze. La Cassazione ha quindi rinviato il caso a un nuovo giudice per valutare queste specifiche argomentazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati