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Interessi su rimborso aggio: La Cassazione chiarisce

Un istituto bancario ottiene un rimborso per imposte versate in eccesso. L’Agenzia Fiscale calcola gli interessi solo sulla quota del tributo, escludendo l’aggio di riscossione. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12913/2025, ha stabilito che gli interessi su rimborso aggio sono dovuti, in quanto l’aggio, pur non essendo un tributo, ha una natura “funzionalmente tributaria” e deve essere incluso nel calcolo per garantire il pieno ripristino patrimoniale del contribuente.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Interessi su Rimborso Aggio: La Cassazione ne Afferma la Piena Spettanza

Quando un contribuente ottiene un rimborso per somme versate indebitamente al fisco, ha diritto anche agli interessi. Ma come si calcolano? Su quale importo? Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale: il calcolo deve includere anche l’aggio di riscossione. Questa decisione rafforza la tutela del contribuente, stabilendo che gli interessi su rimborso aggio sono pienamente dovuti per garantire un ripristino completo della sua posizione patrimoniale.

I Fatti del Caso: Una Richiesta di Rimborso Parziale

Un importante istituto bancario aveva versato una cospicua somma a titolo di riscossione provvisoria, in base a una cartella di pagamento. Successivamente, una sentenza della Corte di Giustizia Tributaria ha ridotto l’importo dovuto. Di conseguenza, l’istituto ha chiesto all’Agenzia Fiscale il rimborso della somma pagata in eccesso, pari a circa 1,5 milioni di euro.

L’Agenzia ha provveduto a rimborsare l’intera somma, ma al momento di calcolare gli interessi, ha escluso dalla base di calcolo la quota relativa all’aggio di riscossione. In pratica, ha corrisposto interessi solo sulla parte relativa ai tributi, versando una somma inferiore di quasi 40.000 euro rispetto a quella richiesta dalla banca. L’istituto di credito ha quindi impugnato questo diniego parziale, ottenendo ragione sia in primo che in secondo grado. L’Agenzia Fiscale ha infine proposto ricorso per cassazione.

La Decisione della Corte: Gli interessi su rimborso aggio sono dovuti

La Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, ha rigettato il ricorso dell’Agenzia Fiscale, confermando le decisioni dei giudici di merito. Il principio affermato è chiaro: in caso di restituzione di somme non dovute, gli interessi legali devono essere calcolati sull’intero importo versato dal contribuente, compresa la quota pagata a titolo di aggio per la riscossione. Escludere l’aggio dalla base di calcolo, secondo la Corte, violerebbe il principio del pieno ripristino della situazione patrimoniale del contribuente anteriore al pagamento indebito.

Le Motivazioni: La Natura “Funzionalmente Tributaria” dell’Aggio

Il cuore della motivazione risiede nell’analisi della natura giuridica dell’aggio. L’Agenzia sosteneva che, non essendo l’aggio un tributo, non dovesse concorrere alla formazione della base imponibile per il calcolo degli interessi.

La Suprema Corte, pur riconoscendo che l’aggio non è un tributo in senso stretto ma la remunerazione per l’agente della riscossione, ha evidenziato il suo carattere “funzionalmente tributario”. Questo significa che, sebbene la sua natura sia retributiva, la sua funzione è strettamente legata all’obbligazione fiscale principale.

I giudici hanno spiegato che l’obbligo di rimborso nasce da una condictio indebiti, ovvero dalla necessità di restituire ciò che è stato pagato senza causa. L’obiettivo è restaurare la situazione economica del contribuente come se quel pagamento non fosse mai avvenuto. In quest’ottica, anche l’aggio versato fa parte della somma che il contribuente ha indebitamente esborsato.

Inoltre, la Corte ha richiamato precedenti pronunce, anche della Corte Costituzionale, che definiscono l’aggio come una voce con “natura accessoria al tributo”. La sua funzione è quella di finanziare i costi complessivi del sistema di riscossione, ponendo le spese a carico dei contribuenti raggiunti da una cartella. Pertanto, l’aggio condivide lo stesso fondamento del dovere tributario, riconducibile al principio di solidarietà sancito dall’art. 2 della Costituzione. Essendo “preordinato al finanziamento del sistema”, l’aggio deve essere annoverato tra le somme rimborsabili con i relativi interessi.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contribuenti

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. Ogni contribuente, sia esso un’impresa o un privato cittadino, che ottenga un rimborso per somme versate in eccesso, ha il diritto di vedersi riconosciuti gli interessi sull’intera cifra rimborsata, senza esclusioni. Ciò include non solo il tributo principale, ma anche tutte le voci accessorie come l’aggio di riscossione.

La decisione ribadisce un principio di equità e di piena tutela: il ristoro per un pagamento non dovuto deve essere integrale. L’amministrazione finanziaria non può ridurre la base di calcolo degli interessi escludendo arbitrariamente delle voci che, a tutti gli effetti, hanno rappresentato un esborso economico per il contribuente. Si tratta di un precedente significativo che consolida la posizione del cittadino nei confronti del fisco in materia di rimborsi.

L’aggio di riscossione deve essere incluso nel calcolo degli interessi quando un contribuente riceve un rimborso fiscale?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’aggio, pur non essendo un tributo, ha una natura “funzionalmente tributaria” e accessoria all’imposta. Pertanto, deve essere incluso nella base di calcolo su cui maturano gli interessi a favore del contribuente in caso di rimborso.

Qual è il principio alla base della decisione della Corte?
Il principio fondamentale è quello di restaurare completamente la situazione patrimoniale del contribuente che ha effettuato un pagamento non dovuto. Escludere l’aggio dal calcolo degli interessi comporterebbe un ripristino solo parziale, lasciando un danno economico a carico del cittadino.

L’aggio è considerato un tributo a tutti gli effetti?
No, la Corte chiarisce che l’aggio non ha una natura intrinseca di tributo, ma costituisce il compenso per l’attività dell’agente della riscossione. Tuttavia, per le sue modalità di calcolo (percentuale fissa) e la sua funzione (finanziare l’intero sistema di riscossione), assume un carattere “funzionalmente tributario” che lo rende parte integrante delle somme da rimborsare con i relativi interessi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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