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Interessi rimborso IVA: no se il fermo è legittimo

Una società chiede il rimborso di un credito IVA, ma il pagamento viene bloccato da un fermo amministrativo e un sequestro conservativo. La Corte di Cassazione stabilisce che gli interessi sul rimborso IVA (ex art. 38-bis) sono di natura moratoria e non sono dovuti durante il periodo di blocco, se questo è legittimo. Tuttavia, gli interessi riprendono a decorrere dalla data di cessazione delle misure cautelari fino al pagamento effettivo.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Interessi Rimborso IVA: Quando sono dovuti in caso di fermo amministrativo o sequestro?

La questione degli interessi sul rimborso IVA è un tema di grande rilevanza per le imprese che si trovano ad attendere la restituzione di crediti fiscali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 11886/2024) ha fornito chiarimenti cruciali su quando tali interessi maturano, specialmente in presenza di provvedimenti cautelari come il fermo amministrativo o il sequestro conservativo. Analizziamo la decisione per comprendere le implicazioni pratiche per i contribuenti.

I Fatti del Caso

Una società di costruzioni aveva richiesto il rimborso di un cospicuo credito IVA relativo all’anno d’imposta 1998. L’Amministrazione finanziaria, tuttavia, non procedeva al pagamento immediato, opponendo l’esistenza di provvedimenti cautelari: un fermo amministrativo e un sequestro conservativo. Una volta erogato il capitale, la controversia si è concentrata esclusivamente sul riconoscimento degli interessi maturati durante il lungo periodo in cui il rimborso era stato sospeso. La Commissione Tributaria Regionale aveva riconosciuto gli interessi solo per i periodi non coperti dalle misure cautelari, qualificandoli come moratori e ritenendoli non dovuti durante il legittimo blocco del pagamento. La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte e gli Interessi Rimborso IVA

La Corte di Cassazione ha affrontato il problema stabilendo un principio di diritto chiaro e articolato. I giudici hanno confermato che gli interessi previsti dall’art. 38-bis del d.P.R. n. 633/1972 hanno natura moratoria, e non compensativa. Questa distinzione è fondamentale per determinare la loro decorrenza in presenza di impedimenti al pagamento.

La Corte ha stabilito che gli interessi moratori non maturano durante il periodo di vigenza di un fermo amministrativo legittimo o di un sequestro conservativo. Tuttavia, ha anche precisato che, una volta cessate tali misure, gli interessi sono dovuti fino all’effettivo soddisfo del credito.

Le Motivazioni della Sentenza

Il ragionamento della Corte si basa sulla distinzione tra la causa del ritardo nel pagamento e la natura degli interessi richiesti.

Interessi Moratori: la colpa del ritardo è decisiva

Gli interessi moratori servono a risarcire il creditore per il ritardo colpevole del debitore. Se il ritardo non è imputabile all’Amministrazione finanziaria, questi interessi non possono maturare.

* In caso di fermo amministrativo legittimo: se l’Agenzia fiscale blocca un rimborso perché il contribuente ha altri debiti fiscali, il ritardo nel pagamento è una conseguenza diretta della situazione debitoria del contribuente stesso. L’Amministrazione sta esercitando un legittimo potere di autotutela. Pertanto, il ritardo non le è imputabile e non sono dovuti interessi moratori.
* In caso di sequestro conservativo da parte di terzi: quando un creditore terzo della società ottiene un sequestro sul credito IVA, l’Amministrazione finanziaria diventa un semplice custode della somma. L’indisponibilità del denaro non deriva da una sua azione o colpa, ma da un provvedimento giudiziario che coinvolge il contribuente e un suo creditore. Anche in questo scenario, il ritardo non è imputabile all’Agenzia, che quindi non deve corrispondere interessi moratori.

Nessun Diritto a Interessi Compensativi

La Corte ha escluso anche la possibilità di riconoscere interessi compensativi. Questi ultimi, a differenza dei moratori, hanno la funzione di riequilibrare il vantaggio che una parte ottiene trattenendo somme di denaro produttive di utilità. Nel caso del sequestro, l’Amministrazione non trae alcun vantaggio dalla somma, ma si limita a custodirla. Il pregiudizio subito dal contribuente deriva dal rapporto con il terzo sequestrante, ed è verso quest’ultimo che dovrà eventualmente rivalersi.

La Ripresa della Decorrenza degli Interessi

Un punto cruciale della sentenza riguarda il periodo successivo alla cessazione delle misure cautelari. La Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso della società su questo aspetto, affermando che dal momento in cui il fermo e il sequestro vengono meno, il credito torna ad essere esigibile. Se l’Amministrazione ritarda ulteriormente il pagamento, da quel momento riprendono a decorrere gli interessi moratori fino alla data dell’effettivo pagamento. La corte di merito aveva errato nel non riconoscerli per questo specifico lasso di tempo.

Le Conclusioni

La sentenza n. 11886/2024 consolida un importante principio: la maturazione degli interessi sul rimborso IVA è strettamente legata all’imputabilità del ritardo all’Amministrazione finanziaria. Il principio di diritto enunciato è il seguente: «in tema di rimborso IVA, gli interessi legali […] vanno qualificati come interessi moratori e sono dovuti dall’Amministrazione finanziaria in caso di fermo amministrativo illegittimo del credito, ma non anche in caso di fermo amministrativo legittimo ovvero di sequestro conservativo, non maturando in tali ipotesi nemmeno interessi compensativi».

Per le imprese, questo significa che non è possibile pretendere un indennizzo per i ritardi causati dalla propria situazione debitoria (che giustifica un fermo) o da azioni legali di terzi creditori (che portano a un sequestro). Tuttavia, resta fermo il diritto a ottenere gli interessi per ogni giorno di ritardo successivo alla rimozione di tali ostacoli, senza necessità di una nuova richiesta.

Quando maturano gli interessi su un rimborso IVA bloccato da un fermo amministrativo?
Gli interessi, che hanno natura moratoria, maturano solo se il fermo amministrativo è illegittimo. Se il fermo è legittimo (cioè il contribuente ha altri debiti con il fisco), non matura alcun interesse per il periodo di sospensione del pagamento, poiché il ritardo non è imputabile all’Amministrazione finanziaria.

Sono dovuti interessi compensativi se un rimborso IVA è bloccato da un sequestro conservativo?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di sequestro conservativo operato da un terzo, l’Amministrazione finanziaria agisce come mero custode della somma. Non traendo alcun vantaggio dalla sua indisponibilità, non è tenuta a corrispondere né interessi moratori (perché il ritardo non è colpa sua) né interessi compensativi.

Cosa succede agli interessi dopo la revoca del fermo amministrativo o del sequestro?
Una volta che le misure cautelari vengono meno, gli interessi moratori, il cui decorso era sospeso, riprendono a maturare automaticamente. Essi sono dovuti per il periodo che va dalla cessazione delle misure fino alla data dell’effettivo pagamento del rimborso da parte dell’Amministrazione finanziaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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