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Inerenza costo: IVA indetraibile per la controllante

Una società che produce grassi animali si è vista negare la detrazione IVA per l’acquisto di un impianto di cogenerazione. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, stabilendo che il bene non era inerente all’attività della società acquirente (la controllante), ma a quella della sua controllata, che lo utilizzava per produrre energia. La sentenza ribadisce che il principio di inerenza costo richiede un legame funzionale e diretto tra la spesa e l’attività specifica del soggetto che richiede la detrazione.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Inerenza Costo e Gruppi Societari: Quando l’IVA non è Detraibile

Il principio di inerenza costo è una colonna portante del diritto tributario, ma la sua applicazione nei gruppi societari può generare complesse questioni interpretative. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha chiarito che una società controllante non può detrarre l’IVA relativa all’acquisto di un bene se questo è funzionale esclusivamente all’attività della società controllata. Approfondiamo i contorni di questa importante decisione.

I Fatti: Un Impianto di Cogenerazione tra Controllante e Controllata

Una società operante nella produzione di oli e grassi animali acquistava un impianto di cogenerazione, destinato alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L’Agenzia delle Entrate contestava la detrazione dell’IVA assolta su tale acquisto per l’annualità 2011, sostenendo che il costo non fosse inerente all’attività della società acquirente.

L’impianto, infatti, non veniva utilizzato direttamente dalla società madre, ma da una nuova società, interamente controllata, appositamente costituita per la gestione dell’impianto e la produzione di energia. Quest’ultima avrebbe utilizzato, come materia prima, proprio gli oli e i grassi prodotti dalla controllante. La contribuente sosteneva che l’investimento, pur gestito dalla controllata, fosse strumentale alla propria attività, in quanto avrebbe garantito un aumento della produzione e un cliente stabile.

I giudici di primo e secondo grado davano ragione all’Amministrazione Finanziaria, e la società ricorreva in Cassazione.

La Decisione della Corte: Negata la Detrazione IVA per Difetto di Inerenza del Costo

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso della società, confermando l’indetraibilità dell’IVA. Gli Ermellini hanno analizzato i vari motivi di ricorso, fornendo chiarimenti cruciali sul principio di inerenza e sulla sua applicazione nei rapporti tra società dello stesso gruppo.

L’insussistenza del Giudicato Esterno

In primo luogo, la Corte ha respinto la tesi della contribuente secondo cui si sarebbe formato un giudicato favorevole in un precedente contenzioso relativo all’annualità 2012. Secondo la società, in quel giudizio l’Agenzia delle Entrate non aveva contestato nel merito la detraibilità, ma solo le sanzioni. La Cassazione, esaminando gli atti, ha invece accertato che l’Ufficio aveva chiaramente contestato anche la detraibilità dell’IVA, impedendo così la formazione di un giudicato sul punto.

Il Principio di Inerenza del Costo nei Gruppi Societari

Il cuore della decisione risiede nell’analisi del concetto di inerenza costo. La Corte ha ribadito che, ai fini della detrazione IVA, il contribuente ha l’onere di provare che la spesa sostenuta sia direttamente funzionale all’esercizio della propria attività d’impresa. L’inerenza va valutata in termini qualitativi e non quantitativi: non rileva l’utilità o la congruità della spesa, ma il suo legame con l’attività imprenditoriale.

Nel caso di specie, l’impianto di cogenerazione era destinato all’attività di produzione di energia elettrica, che era l’oggetto sociale della società controllata, non della controllante. Il fatto che quest’ultima potesse trarre un vantaggio indiretto (l’aumento della domanda per i propri prodotti) non è stato ritenuto sufficiente a stabilire il nesso di strumentalità necessario.

Le motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che i macchinari acquistati erano funzionali all’attività produttiva della società controllata e non della controllante. L’attività della società madre si esauriva nella produzione di oli e grassi animali. L’investimento nell’impianto di cogenerazione, pertanto, si collocava in una ‘sfera estranea’ alla sua attività imprenditoriale specifica.

Inoltre, i giudici hanno dato peso alla mancanza di un accordo scritto che regolamentasse in modo chiaro la gestione dell’impianto e i rapporti tra le due società. Tale assenza ha rafforzato la conclusione che l’acquisto fosse, nella sostanza, un’operazione a vantaggio esclusivo della controllata, assimilabile a un finanziamento da socio a società. La motivazione dei giudici di merito, che aveva evidenziato questa scissione funzionale, è stata ritenuta adeguata e non ‘apparente’, poiché rendeva percepibile il ragionamento logico-giuridico alla base della decisione.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito per i gruppi societari. La detraibilità dell’IVA e la deducibilità dei costi non possono fondarsi su generici vantaggi di gruppo o su benefici indiretti. È indispensabile dimostrare, con prove concrete e documentazione adeguata, un nesso diretto e funzionale tra il costo sostenuto da una società e l’attività economica da essa stessa esercitata. L’assenza di tale prova sposta l’onere sull’attività della società che effettivamente utilizza il bene, anche se si tratta di un’entità controllata al 100%. Le strategie di investimento all’interno di un gruppo devono quindi essere strutturate con attenzione, formalizzando i rapporti infragruppo per non incorrere in contestazioni fiscali basate sul difetto di inerenza.

Una società controllante può detrarre l’IVA per un bene utilizzato esclusivamente dalla sua società controllata?
No, secondo la Corte di Cassazione, la detrazione IVA non è ammessa. Il costo deve essere inerente all’attività economica specifica della società che effettua l’acquisto e richiede la detrazione, non a quella di un’altra entità del gruppo, anche se interamente controllata.

Cosa si intende per principio di inerenza di un costo?
L’inerenza è il principio fiscale secondo cui un costo è deducibile (o l’IVA è detraibile) solo se è direttamente collegato e funzionale all’attività d’impresa che genera ricavi tassabili. Si tratta di una valutazione qualitativa che lega la spesa all’attività, indipendentemente dalla sua utilità o congruità economica.

Un vantaggio economico indiretto per la controllante è sufficiente a provare l’inerenza?
No. La Corte ha stabilito che un potenziale aumento della produzione o delle vendite per la controllante, derivante dall’attività della controllata che utilizza il bene, è un risultato eventuale e indiretto. Non è sufficiente a dimostrare la strumentalità del costo rispetto all’attività propria della controllante, che rimane l’unico criterio valido per la detrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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