LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Indennità inabilità temporanea: tassazione e IRPEF

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25524/2024, ha stabilito che l’indennità inabilità temporanea erogata alla gente di mare è soggetta a tassazione IRPEF. La Corte ha chiarito che la vecchia esenzione, prevista da una norma del 1937, deve considerarsi abrogata a seguito della riforma tributaria, in quanto strettamente collegata a un’imposta soppressa. Di conseguenza, tale indennità rientra a pieno titolo tra i redditi imponibili.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Indennità inabilità temporanea: la Cassazione ne conferma la piena tassabilità

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato la questione della tassazione ai fini IRPEF della indennità inabilità temporanea percepita dalla gente di mare. La pronuncia chiarisce in modo definitivo che tale emolumento non gode di alcuna esenzione e deve essere considerato reddito imponibile, risolvendo un dubbio interpretativo legato a una normativa risalente al 1937.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Rimborso

Un lavoratore del settore marittimo presentava un’istanza all’Agenzia delle Entrate per ottenere il rimborso delle imposte (IRPEF e addizionali) trattenute sulla sua indennità per inabilità temporanea al lavoro, percepita tra il 2008 e il 2011. A suo avviso, tali somme erano esenti da tassazione in virtù di una vecchia disposizione normativa, l’art. 24 del R.D.L. n. 1918 del 1937.

Di fronte al silenzio-rifiuto dell’Amministrazione finanziaria, il contribuente avviava un contenzioso tributario. Mentre la Commissione Tributaria Provinciale respingeva la sua richiesta, la Commissione Tributaria Regionale accoglieva l’appello, riconoscendo il suo diritto al rimborso. L’Agenzia delle Entrate, non condividendo tale decisione, proponeva ricorso per cassazione.

La Decisione della Cassazione: Piena Tassabilità dell’Indennità Inabilità Temporanea

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, ribaltando la decisione di secondo grado. Gli Ermellini hanno affermato, in linea con un orientamento consolidato, che l’indennità in questione è soggetta a tassazione. La sentenza impugnata è stata cassata e, decidendo direttamente nel merito, la Corte ha rigettato la richiesta di rimborso originaria del contribuente.

Le Motivazioni della Corte

Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione dell’evoluzione normativa. La Corte ha spiegato che l’esenzione prevista dall’art. 24 del R.D.L. del 1937 era specificamente collegata a un tributo ormai soppresso: l’imposta di ricchezza mobile. Con la grande riforma tributaria degli anni ’70, tale imposta è stata espressamente abrogata.

Secondo i giudici, l’abrogazione del tributo principale ha comportato, come conseguenza necessaria e implicita, anche la caducazione dell’esenzione ad esso collegata. Non è possibile, infatti, mantenere in vita un’agevolazione fiscale legata a un’imposta che non esiste più. La normativa sopravvenuta, pur avendo un carattere generale, ha di fatto superato la disciplina speciale precedente, rendendola inapplicabile.

L’indennità inabilità temporanea, essendo un’erogazione sostitutiva della retribuzione e strettamente legata al rapporto di lavoro, rientra pienamente nella categoria dei redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, come previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Pertanto, deve essere assoggettata a tassazione ordinaria.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale in materia fiscale: le esenzioni sono di stretta interpretazione e non possono sopravvivere alla soppressione del tributo a cui si riferiscono. Per i lavoratori, in particolare per la gente di mare, ciò significa che qualsiasi indennità percepita in sostituzione del reddito da lavoro, come quella per inabilità temporanea, deve essere considerata parte del reddito imponibile e soggetta a ritenuta IRPEF. La decisione elimina ogni ambiguità, confermando che vecchie normative non possono essere invocate per ottenere rimborsi su imposte correttamente applicate secondo la legislazione vigente.

L’indennità per inabilità temporanea al lavoro corrisposta alla gente di mare è esente da IRPEF?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che tale indennità è pienamente soggetta a tassazione IRPEF, in quanto considerata reddito sostitutivo di quello da lavoro.

Perché la vecchia esenzione prevista da una legge del 1937 non è più valida?
Perché l’esenzione era specificamente legata all’imposta di ricchezza mobile. Con l’abrogazione di tale imposta, avvenuta con la riforma tributaria, anche l’esenzione ad essa collegata ha perso la sua efficacia.

A quale categoria di reddito appartiene l’indennità di inabilità temporanea?
L’indennità è considerata un reddito assimilato a quello di lavoro dipendente, poiché è strettamente e indissolubilmente collegata al rapporto di lavoro, sostituendo la retribuzione durante il periodo di assenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati