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Incertezza normativa sanzioni: no per le ONLUS

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 33702/2024, ha stabilito che non sussiste incertezza normativa riguardo all’obbligo delle ONLUS di versare il contributo unificato. Di conseguenza, non è possibile annullare le sanzioni per omesso pagamento basandosi su presunti dubbi interpretativi, specialmente quando la giurisprudenza di legittimità è consolidata. La Corte ha cassato la decisione di merito che aveva annullato le sanzioni, confermando la loro piena applicabilità.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Incertezza normativa sanzioni: la Cassazione chiarisce per le ONLUS

L’ordinanza n. 33702/2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sul tema dell’incertezza normativa sanzioni in ambito tributario, con specifico riferimento agli obblighi delle ONLUS. La Suprema Corte ha stabilito che non è possibile invocare l’incertezza interpretativa per evitare le sanzioni sull’omesso versamento del contributo unificato quando esiste un orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità.

I Fatti di Causa

Una associazione ONLUS si era vista notificare delle sanzioni per il mancato pagamento del contributo unificato. L’ente aveva impugnato l’atto, e la Commissione Tributaria Regionale (CTR) aveva accolto il suo appello, annullando le sanzioni. Secondo la CTR, sussistevano ‘obiettive condizioni di incertezza’ sulla portata delle norme applicabili. Tale incertezza, a dire del giudice di merito, era desumibile dal fatto che la stessa Corte di Cassazione era stata chiamata a pronunciarsi sulla questione a Sezioni Unite.

L’Amministrazione finanziaria, non condividendo questa interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione, lamentando la violazione di legge e sostenendo che non vi fosse alcuna reale incertezza normativa che potesse giustificare la disapplicazione delle sanzioni.

La Decisione della Cassazione e l’incertezza normativa sanzioni

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Amministrazione, ribaltando completamente la decisione di merito. Il punto centrale della pronuncia riguarda la corretta definizione di incertezza normativa sanzioni. Secondo gli Ermellini, per poter parlare di una condizione che esclude l’applicazione di sanzioni, è necessario che vi sia un’oggettiva difficoltà interpretativa della norma, non una semplice divergenza di opinioni tra i giudici di merito.

La Corte ha specificato che la giurisprudenza della Sezione Tributaria è sempre stata costante e unanime nell’affermare che le ONLUS non sono esenti dal pagamento del contributo unificato. La sola esistenza di contrasti nella giurisprudenza di merito non è sufficiente a generare una condizione di ‘incertezza oggettiva’.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine: l’organo deputato a garantire l’uniforme interpretazione della legge è la Corte di Cassazione. Pertanto, se la giurisprudenza di legittimità è consolidata in un certo senso, non si può parlare di incertezza normativa. Eventuali decisioni difformi dei giudici di merito non sono rilevanti a tal fine.

La Corte ha richiamato la sentenza delle Sezioni Unite n. 10013 del 2021, la quale, pur essendo stata citata dalla CTR a sostegno della tesi dell’incertezza, in realtà ha confermato l’orientamento già seguito costantemente dalla Sezione Tributaria. Le Sezioni Unite hanno ribadito che le ONLUS non sono esenti dal contributo unificato, poiché le esenzioni fiscali sono di stretta interpretazione e l’esenzione prevista per gli ‘atti’ si riferisce solo a quelli amministrativi e non a quelli processuali.

Di conseguenza, la valutazione operata dalla CTR non è stata un’analisi di fatto, ma una vera e propria violazione di legge, poiché ha applicato l’esimente dell’incertezza normativa in un contesto dove la giurisprudenza della Suprema Corte era già chiara e univoca. In assenza di contrasto nella giurisprudenza di legittimità, le sanzioni erano pienamente dovute.

Conclusioni

La pronuncia stabilisce un principio di diritto molto chiaro: un contribuente, incluse le ONLUS, non può invocare l’incertezza normativa per evitare le sanzioni fiscali quando la Corte di Cassazione ha già espresso un orientamento consolidato sulla questione. I contrasti giurisprudenziali tra i tribunali di merito non bastano a creare quella ‘oggettiva condizione di incertezza’ richiesta dalla legge. Questa decisione rafforza il ruolo nomofilattico della Cassazione e impone ai contribuenti e ai loro consulenti un’attenta analisi della giurisprudenza di legittimità prima di assumere comportamenti che potrebbero essere sanzionati.

Una ONLUS è tenuta a pagare il contributo unificato per le cause giudiziarie?
Sì. Secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, richiamato in questa ordinanza, le ONLUS non sono esenti dal pagamento del contributo unificato, in quanto le norme sull’esenzione fiscale sono di stretta interpretazione e non si estendono agli atti processuali.

Quando si possono annullare le sanzioni tributarie per “incertezza normativa”?
Le sanzioni possono essere annullate solo in presenza di ‘obiettive condizioni di incertezza’ sulla portata e sull’ambito di applicazione delle norme. Tuttavia, tale incertezza non sussiste se la giurisprudenza della Corte di Cassazione è consolidata e univoca, anche in presenza di eventuali contrasti tra le decisioni dei giudici di merito.

Il fatto che le Sezioni Unite della Cassazione si pronuncino su una questione dimostra automaticamente che c’era incertezza normativa?
No. Come chiarito in questa ordinanza, l’intervento delle Sezioni Unite può servire a confermare un orientamento già costante e seguito, senza che ciò implichi una precedente condizione di incertezza oggettiva che giustifichi la non applicazione delle sanzioni per il passato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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