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IMU subconcessione demaniale: chi paga l’imposta?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, stabilisce un principio fondamentale in materia di IMU su aree demaniali. In caso di subconcessione, il soggetto tenuto al pagamento dell’imposta non è il concessionario originario, bensì il sub-concessionario, in quanto è quest’ultimo che esercita l’effettivo diritto di godimento sul bene. La Corte ha cassato la sentenza di merito che aveva addebitato l’imposta al primo concessionario, chiarendo che la responsabilità fiscale segue la disponibilità materiale ed economica del bene oggetto di IMU subconcessione demaniale.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU subconcessione demaniale: chi paga l’imposta?

La gestione delle aree demaniali, come gli stabilimenti balneari, solleva spesso complesse questioni fiscali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: la determinazione del soggetto passivo ai fini IMU in caso di IMU subconcessione demaniale. La decisione chiarisce che a pagare non è il concessionario originario, ma colui che effettivamente utilizza e gode del bene, ovvero il sub-concessionario. Analizziamo nel dettaglio la pronuncia e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Una società, titolare di una concessione su un’area demaniale marittima su cui sorgeva uno stabilimento balneare, ha ricevuto da un Comune costiero un avviso di accertamento per il pagamento dell’IMU relativo alle annualità 2010 e 2011. La società ha impugnato l’atto, sostenendo di non essere il soggetto passivo dell’imposta, poiché aveva a sua volta concesso in subconcessione l’area a un’altra impresa, la quale gestiva di fatto lo stabilimento.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che la Commissione Tributaria Regionale avevano respinto il ricorso della società concessionaria. Secondo i giudici di merito, il soggetto passivo d’imposta rimaneva il concessionario originario, anche perché la prova della subconcessione non era stata adeguatamente fornita.

Contro questa decisione, la società concessionaria ha proposto ricorso per cassazione, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte.

La questione giuridica nell’IMU subconcessione demaniale

Il fulcro della controversia risiede nell’individuazione del corretto soggetto passivo d’imposta in presenza di una catena concessoria. La domanda è: quando un bene demaniale viene dato in subconcessione, la responsabilità per il pagamento dell’IMU resta in capo al primo concessionario o si trasferisce al sub-concessionario?

La normativa IMU (originariamente ICI) individua il soggetto passivo nel titolare di un diritto reale o, in caso di concessione su aree demaniali, nel concessionario. La questione diventa complessa quando il concessionario, con l’autorizzazione dell’ente concedente, trasferisce a un terzo il godimento del bene. La Corte è stata chiamata a stabilire se, ai fini fiscali, la subconcessione abbia la forza di spostare l’obbligazione tributaria.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto i motivi del ricorso, ribaltando la decisione dei giudici di merito. Il ragionamento della Corte si basa su un’interpretazione sostanziale della normativa fiscale, orientata a individuare chi effettivamente esercita il potere di godimento e di fruizione del bene.

Secondo gli Ermellini, una volta che l’amministrazione concedente autorizza la subconcessione, si verifica un trasferimento di diritti e obblighi dal concessionario al sub-concessionario. Quest’ultimo subentra nella medesima posizione del primo per quanto riguarda l’utilizzo del bene sub-concesso. Di conseguenza, il sub-concessionario acquisisce l’autonoma disponibilità del bene e diventa il soggetto che ne trae utilità economica.

La Corte afferma che il principio della soggettività passiva in capo al concessionario vale anche per il sub-concessionario. Se la concessione è il titolo che fonda il presupposto dell’imposta, non c’è ragione per cui una subconcessione, validamente autorizzata, non possa avere la stessa rilevanza impositiva. In altre parole, la soggettività passiva ai fini IMU segue il diritto di godimento effettivo del bene. Chi utilizza l’immobile per la propria attività economica è colui che deve farsi carico del relativo onere fiscale.

La Corte ha quindi stabilito che la soggettività passiva IMU spetta unicamente al sub-concessionario per tutta la durata del rapporto, escludendo quella del concessionario originario.

Le Conclusioni

La sentenza è stata cassata con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria, che dovrà riesaminare il caso attenendosi al principio di diritto enunciato dalla Cassazione. Le implicazioni di questa ordinanza sono significative: chiarisce in modo definitivo che, in un rapporto di IMU subconcessione demaniale, la responsabilità fiscale si trasferisce. Per i concessionari, è fondamentale che i contratti di subconcessione siano regolarmente autorizzati e formalizzati, per poter dimostrare il trasferimento del godimento del bene. Per i sub-concessionari, deriva la consapevolezza di essere i diretti responsabili del pagamento dell’IMU, in quanto soggetti che beneficiano economicamente dell’utilizzo del bene demaniale.

Chi è tenuto a pagare l’IMU su un’area demaniale in caso di subconcessione?
Secondo la Corte di Cassazione, il soggetto tenuto al pagamento dell’IMU è il sub-concessionario, in quanto è colui che esercita l’effettivo e più ampio potere di godimento e fruizione del bene, subentrando nei diritti e doveri del concessionario originario per la porzione sub-concessa.

Qual è il presupposto perché la soggettività passiva IMU si trasferisca al sub-concessionario?
Il presupposto fondamentale è che la subconcessione sia stata preventivamente autorizzata dall’amministrazione concedente. L’autorizzazione, espressa o tacita, rende valido il trasferimento del godimento del bene e, di conseguenza, della soggettività passiva ai fini fiscali.

La subconcessione ha lo stesso valore di una concessione ai fini fiscali?
Sì, la Corte di Cassazione afferma il principio dell’equipollenza degli effetti. Se la concessione è considerata il titolo che fa sorgere l’obbligo fiscale, anche la subconcessione, in quanto atto che trasferisce l’autonoma disponibilità del bene, assume la stessa rilevanza impositiva, individuando nel sub-concessionario il nuovo soggetto passivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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