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IMU piattaforme petrolifere: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società energetica, confermando la legittimità di un avviso di accertamento per l’IMU 2014 relativo a piattaforme petrolifere situate nel mare territoriale. La Corte ha stabilito che tali strutture, pur essendo in mare, rientrano nel territorio dello Stato e beneficiano dei servizi dei comuni costieri, rendendole soggette all’imposta municipale. La successiva introduzione di un’imposta specifica (IMPi) dal 2020 non esclude la tassabilità per gli anni precedenti, ma anzi ne rafforza il principio.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU Piattaforme Petrolifere: La Cassazione Conferma la Tassabilità anche Prima del 2020

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha affrontato la questione della tassabilità ai fini dell’IMU delle piattaforme petrolifere situate nel mare territoriale italiano. La decisione conferma un orientamento consolidato, stabilendo che tali strutture sono soggette al pagamento dell’imposta municipale anche per le annualità precedenti al 2020, anno in cui è stata introdotta una tassazione specifica. Questa pronuncia chiarisce importanti principi sulla sovranità territoriale e sulla natura fiscale di questi manufatti.

I Fatti di Causa

Una importante società energetica ha impugnato un avviso di accertamento emesso da un Comune costiero, relativo al pagamento dell’IMU per l’anno 2014 per alcune piattaforme di estrazione situate nel mare antistante il territorio comunale. La società sosteneva che tali strutture, essendo in mare, non potessero essere considerate soggette a un tributo comunale.
La Commissione Tributaria Regionale, in riforma della decisione di primo grado, aveva dato ragione al Comune, confermando la legittimità della pretesa fiscale. La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sollevando diverse questioni relative alla violazione di norme tributarie e catastali.

La Decisione della Corte e l’Applicabilità dell’IMU Piattaforme Petrolifere

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso della società, condannandola al pagamento delle spese processuali. I giudici hanno confermato che le piattaforme petrolifere sono soggette a IMU, basando la loro decisione su principi di territorialità, natura immobiliare dei manufatti e collegamento funzionale con il territorio comunale.

Territorialità e Collegamento con il Comune

Il punto centrale della controversia era se il potere impositivo di un Comune potesse estendersi a beni situati nel mare territoriale. La Corte ha ribadito che l’intero territorio dello Stato, compreso il mare territoriale, è suddiviso in Comuni. Non possono esistere ‘zone franche’ dove, pur sussistendo la sovranità statale, non si applichi quella degli enti locali.
Sebbene le piattaforme non siano fisicamente sul suolo comunale, esse traggono vantaggio da una rete di servizi e infrastrutture che il Comune costiero mette a disposizione, come le infrastrutture portuali, la logistica per il trasporto di materiali e personale, i servizi di sicurezza e protezione civile, e la rete stradale.

Natura di Immobile e Obbligo di Accatastamento

La ricorrente sosteneva che le piattaforme non fossero accatastabili e quindi non potessero costituire presupposto per l’IMU. La Cassazione ha respinto questa tesi, chiarendo che il presupposto per l’imposta non è il fabbricato in sé, ma l’unità immobiliare urbana, definita come qualsiasi porzione di immobile capace di produrre autonomamente un reddito. Le piattaforme petrolifere, essendo costruzioni stabili assicurate al suolo (anche marino) e destinate a un’attività economica, rientrano pienamente in questa definizione. Eventuali difficoltà tecniche per l’accatastamento non possono comportare un’esenzione dall’imposta.

La Tassazione dell’IMU sulle Piattaforme Petrolifere e la Nuova Imposta (IMPi)

Un altro argomento della società riguardava l’introduzione, a partire dal 2020, dell’Imposta Immobiliare sulle Piattaforme Marine (IMPi), che ha sostituito ogni altra imposizione immobiliare locale. Secondo la ricorrente, ciò dimostrerebbe che prima del 2020 non esisteva un obbligo di tassazione. La Corte ha interpretato la norma in senso opposto: il fatto che la nuova imposta ‘sostituisca’ la precedente implica che un’imposizione esisteva già. La nuova legge, quindi, non esclude retroattivamente l’IMU, ma consolida e specifica un principio di tassabilità già vigente.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su un’interpretazione sistematica delle norme catastali e tributarie. I giudici hanno sottolineato come la normativa sul catasto edilizio urbano (R.D.L. n. 652/1939) includa esplicitamente ‘edifici sospesi o galleggianti, stabilmente assicurati al suolo’. Questa definizione ampia è sufficiente a ricomprendere le piattaforme petrolifere.
Inoltre, è stato rigettato l’argomento secondo cui le piattaforme dovrebbero essere classificate nella categoria catastale E/3 (immobili esenti per servizi pubblici) perché, sebbene l’estrazione di idrocarburi sia di interesse nazionale, l’attività è svolta in regime imprenditoriale privato e genera reddito, non configurando un servizio pubblico in senso stretto. La Corte ha ribadito che il criterio per l’imponibilità è il valore contabile del bene, risultante dalle scritture contabili, in mancanza di una rendita catastale attribuita.

Conclusioni

La sentenza consolida un principio fondamentale: la potestà impositiva dei Comuni si estende anche alle strutture situate nel mare territoriale antistante, quando queste beneficiano dei servizi e delle infrastrutture a terra. Le società che operano tramite piattaforme offshore non possono invocare la loro localizzazione in mare per sottrarsi all’IMU per gli anni precedenti al 2020. Questa decisione fornisce certezza giuridica ai Comuni costieri e stabilisce che l’innovazione tecnologica, che permette di costruire sul mare, non crea vuoti normativi a fini fiscali, garantendo il principio costituzionale secondo cui tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche.

Le piattaforme petrolifere in mare sono soggette a IMU per gli anni precedenti al 2020?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che sono soggette a IMU in quanto considerate unità immobiliari urbane situate nel territorio dello Stato, anche se in mare.

Perché una piattaforma in mare deve pagare un’imposta a un Comune sulla terraferma?
Perché, secondo la Corte, la piattaforma beneficia della rete di servizi e infrastrutture (porti, strade, sicurezza) offerti dal Comune costiero più vicino, e il territorio comunale si estende concettualmente anche al mare territoriale antistante.

L’introduzione della nuova imposta IMPi dal 2020 annulla l’obbligo di pagare l’IMU per gli anni passati?
No. La nuova imposta (IMPi) sostituisce l’IMU a partire dal 2020, ma non cancella il debito fiscale pregresso. Anzi, secondo la Corte, la norma rafforza il principio che tali strutture sono sempre state soggette a tassazione immobiliare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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