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IMU immobili abusivi: vale l’ordine di demolizione?

Una società contesta il pagamento dell’IMU su immobili abusivi, sostenendo che l’ordine di demolizione del Comune li rende non tassabili. La Corte di Cassazione, vista la complessità della questione, ha rinviato il caso a una pubblica udienza per una decisione di principio, senza ancora definire il merito della controversia.

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Pubblicato il 21 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU immobili abusivi: si paga anche dopo l’ordine di demolizione?

La questione del pagamento dell’IMU su immobili abusivi rappresenta un tema complesso e dibattuto. Un proprietario è tenuto a versare l’imposta anche quando il Comune ha già emesso un ordine di demolizione, rendendo di fatto il bene inutilizzabile e destinato a scomparire? Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha messo in luce la rilevanza di questo interrogativo, decidendo di rimettere la questione a una pubblica udienza per una trattazione approfondita.

I Fatti del Caso

Una società immobiliare si è vista recapitare un avviso di accertamento dal Comune di Roma per il mancato pagamento dell’IMU relativa all’anno 2014 per alcune unità immobiliari. La società ha impugnato l’atto, sostenendo che tali immobili non fossero più soggetti a tassazione. Le ragioni erano chiare: si trattava di costruzioni abusive per le quali il Comune aveva non solo negato la richiesta di condono, ma anche emesso provvedimenti di sequestro e un ordine di demolizione. Secondo la difesa della società, questi atti avevano di fatto spogliato il bene di ogni valore commerciale e di utilizzabilità, rendendolo extra commercium e, in sostanza, già acquisito al patrimonio comunale.

Tuttavia, sia in primo grado che in appello presso la Commissione tributaria regionale, i giudici hanno dato torto alla società. La loro motivazione si basava su un principio apparentemente solido: il presupposto dell’IMU è il diritto di proprietà o altro diritto reale sull’immobile, a prescindere dalla sua regolarità urbanistica. La tassazione, quindi, sarebbe dovuta.

La Decisione della Cassazione (Ordinanza Interlocutoria)

Di fronte al ricorso della società, la Corte di Cassazione ha scelto una via prudente ma significativa. Invece di decidere immediatamente il caso, ha emesso un’ordinanza interlocutoria. Con questo atto, i giudici hanno riconosciuto che la questione sollevata ha una “portata nomofilattica”, ovvero è di fondamentale importanza per l’interpretazione uniforme della legge.

Il cuore del problema, secondo la Corte, è stabilire quale sia l’esatta rilevanza dell’ordine di demolizione e del conseguente effetto acquisitivo “di diritto” dell’immobile al patrimonio del Comune ai fini del regime impositivo IMU. Si tratta di un nodo giuridico complesso che merita una discussione in pubblica udienza, dove le argomentazioni possono essere sviscerate in modo più completo.

L’impatto dell’ordine di demolizione sulla tassazione IMU immobili abusivi

Il ricorrente ha sollevato tre motivi principali di ricorso, tutti incentrati sull’illegittimità della pretesa tributaria su beni di fatto non più nella sua disponibilità.

1. Omesso esame di un fatto decisivo: I giudici di merito avrebbero ignorato che gli atti del Comune (sequestro, ordine di demolizione, diniego di condono) avevano azzerato il valore commerciale e d’uso degli immobili.
2. Violazione di legge (capacità contributiva): Si contesta che immobili non in grado di produrre reddito, perché abusivi e senza agibilità, possano costituire il presupposto per l’applicazione di un’imposta patrimoniale, in violazione degli articoli 3, 53 e 97 della Costituzione.
3. Errata determinazione della base imponibile: In ogni caso, per un immobile destinato alla demolizione, la base imponibile dell’IMU dovrebbe essere calcolata sul valore dell’area edificabile e non sul valore del fabbricato.

La Questione Rimessa alla Pubblica Udienza

La Corte Suprema ha ritenuto che la questione dell’effetto dell’ordine di demolizione sull’obbligo di versare l’IMU sia tutt’altro che scontata. La legge (D.P.R. 380/2001) prevede che, in caso di inottemperanza all’ordine di demolizione, il bene e l’area di sedime vengano acquisiti gratuitamente al patrimonio del Comune. Il dubbio è: da quale momento preciso il proprietario originario cessa di essere soggetto passivo d’imposta? Dal momento dell’ordine? O solo dopo la formale trascrizione dell’acquisizione nei registri immobiliari? Questa è la domanda centrale che la Corte dovrà risolvere.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base dell’ordinanza interlocutoria risiedono nella necessità di fare chiarezza su un punto cruciale che intreccia diritto tributario e diritto urbanistico. La Corte ha riconosciuto che la nozione di ‘possesso’ ai fini IMU non è una mera disponibilità materiale, ma si identifica con la titolarità di un diritto reale. Tuttavia, quando un provvedimento amministrativo come l’ordine di demolizione svuota di contenuto economico e giuridico tale diritto, è legittimo chiedersi se il presupposto impositivo sussista ancora. La particolare rilevanza della questione, che ha implicazioni per innumerevoli casi simili in tutta Italia, ha giustificato la scelta di un approfondimento in pubblica udienza, al fine di emanare un principio di diritto stabile e uniforme.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza della Cassazione non fornisce ancora una risposta definitiva, ma segna un punto di svolta. Sospende il giudizio e apre la strada a una pronuncia che potrebbe cambiare le regole per il pagamento dell’IMU immobili abusivi. La futura sentenza dovrà chiarire se e quando l’intervento sanzionatorio della pubblica amministrazione su un immobile abusivo sia sufficiente a estinguere l’obbligazione tributaria del proprietario. Una decisione attesa da molti, che potrebbe finalmente allineare la realtà giuridica della proprietà con la sua effettiva sostanza economica ai fini fiscali.

Si deve pagare l’IMU su un immobile abusivo per cui è stato emesso un ordine di demolizione?
La Corte di Cassazione, in questa ordinanza, non ha fornito una risposta definitiva, ma ha ritenuto la questione talmente importante da rinviare la decisione a una pubblica udienza. Il dubbio da sciogliere è se l’ordine di demolizione e il meccanismo di acquisizione dell’immobile da parte del Comune estinguano l’obbligo di pagamento dell’imposta per il proprietario originario.

Perché il proprietario ritiene di non dover pagare l’IMU?
Il proprietario sostiene che i provvedimenti del Comune (ordine di demolizione, sequestro, diniego di condono) abbiano reso gli immobili inutilizzabili e privi di valore commerciale (extra commercium). Di conseguenza, egli non avrebbe più un possesso rilevante ai fini fiscali, poiché il bene sarebbe di fatto già passato al patrimonio comunale.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione in questa ordinanza?
La Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria con la quale ha rinviato il ricorso a una nuova trattazione in pubblica udienza. Non ha deciso il caso nel merito, ma ha riconosciuto che la questione sulla rilevanza dell’ordine di demolizione ai fini IMU ha una ‘portata nomofilattica’, cioè richiede una pronuncia di principio per assicurare un’interpretazione uniforme della legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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