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IMU immobile occupato: no esenzione se c’è incuria

Una società immobiliare ha richiesto il rimborso dell’IMU per un immobile ritenuto inagibile a causa di atti vandalici e occupazioni occasionali. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il principio di esenzione per l’IMU su un immobile occupato non si applica se lo stato di degrado e inutilizzo è causato principalmente dall’incuria e dalla mancata diligenza del proprietario nel proteggere e manutenere il bene. La Corte ha distinto questa situazione da un vero e proprio spossessamento derivante da un’occupazione abusiva, che invece giustificherebbe l’esenzione.

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Pubblicato il 18 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU Immobile Occupato: L’Incuria del Proprietario Annulla l’Esenzione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale in materia di IMU immobile occupato, distinguendo nettamente tra un bene sottratto al proprietario da un’occupazione abusiva e un bene lasciato in stato di degrado per l’incuria dello stesso proprietario. La pronuncia stabilisce che, nel secondo caso, l’esenzione dal pagamento dell’imposta non spetta, poiché la mancata utilizzabilità del bene non deriva da un fatto illecito di terzi, ma dalla negligenza del titolare. Questa decisione si pone in dialogo con la sentenza della Corte Costituzionale n. 60/2024, che ha sancito l’illegittimità del pagamento dell’IMU in caso di provata occupazione abusiva.

I Fatti del Caso: Stato di Abbandono o Occupazione Abusiva?

Una società immobiliare aveva impugnato il diniego di rimborso dell’IMU per l’anno 2014, sostenendo che il proprio immobile fosse di fatto inutilizzabile a causa di ‘occupazione abusiva’ e atti vandalici. La società aveva presentato diverse denunce contro ignoti per violazione di domicilio e danneggiamento. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale aveva accolto l’appello del Comune, ritenendo l’imposta dovuta. Dagli atti era emerso che l’immobile si trovava in uno stato di forte degrado e abbandono, non a causa di un’occupazione stabile, ma di bivacchi notturni occasionali e vandalismo, favoriti dalla totale mancanza di manutenzione e custodia da parte della proprietà. Il Comune aveva più volte invitato la società a intervenire per ripristinare recinzioni, effettuare pulizie e garantire la sicurezza, senza successo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha rigettato il ricorso della società, confermando la legittimità della pretesa tributaria del Comune. Gli Ermellini hanno sottolineato che l’accertamento compiuto nei gradi di merito, non sindacabile in sede di legittimità, aveva escluso la sussistenza di un vero e proprio ‘spossessamento’ ai danni della proprietaria. La situazione non era assimilabile a quella di un immobile stabilmente occupato da famiglie, che avrebbe richiesto un intervento delle forze dell’ordine per lo sgombero.

Le Motivazioni: la Differenza tra Occupazione e Incuria ai Fini IMU

La Corte ha basato la sua decisione sulla netta distinzione tra due scenari:

Il Principio della Capacità Contributiva

Il fondamento dell’esenzione IMU per immobili occupati risiede nel principio di capacità contributiva (art. 53 Cost.). Se un proprietario viene privato del possesso e della disponibilità del suo bene contro la sua volontà, perde la capacità economica che quel bene rappresenta. Pertanto, è incostituzionale imporgli il pagamento di un’imposta su un ‘non-reddito’.

Mancanza di Spossessamento Effettivo

Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che la società non aveva subito un vero spossessamento. Il degrado dell’immobile, sebbene aggravato da atti vandalici, era la conseguenza diretta della sua ‘incuria’ e del ‘totale disinteresse’. La proprietaria non aveva adottato le misure minime di diligenza per proteggere il suo patrimonio, come riparare le recinzioni o installare un’illuminazione adeguata. Questo stato di abbandono ha reso il bene inutilizzabile, ma per una causa imputabile alla stessa proprietaria.

L’Importanza della Diligenza del Proprietario e l’IMU sull’immobile occupato

La sentenza ribadisce un principio di responsabilità: il proprietario ha il dovere di agire con una diligenza adeguata per conservare il proprio bene. Non può invocare l’esenzione fiscale se il pregiudizio che subisce (l’inutilizzabilità dell’immobile) è frutto della propria passività. Le denunce contro ignoti, in questo contesto, non sono state ritenute sufficienti a dimostrare un’occupazione che sottraesse il controllo del bene, ma piuttosto episodi di vandalismo favoriti dallo stato di abbandono.

Conclusioni: Quando non si ha Diritto all’Esenzione IMU

In conclusione, l’ordinanza della Cassazione stabilisce che l’esenzione dall’IMU per un immobile occupato è riconosciuta solo quando il proprietario dimostra di aver subito un’effettiva e involontaria perdita di possesso a causa di un’occupazione abusiva, e di essersi attivato diligentemente per prevenire tale situazione e per recuperare il bene. Al contrario, se l’immobile è inutilizzabile a causa del degrado derivante dalla negligenza e dall’incuria del proprietario, l’obbligo di versare l’IMU permane, poiché la mancata redditività del bene è a lui imputabile.

L’esenzione IMU per immobile occupato spetta sempre al proprietario che ha sporto denuncia?
No. La sola denuncia non è sufficiente. L’esenzione è riconosciuta solo se l’occupazione abusiva comporta un effettivo e involontario spossessamento del bene. Se il degrado e l’inutilizzabilità derivano dall’incuria del proprietario, l’IMU resta dovuta, anche in presenza di denunce per atti vandalici.

Qual è la differenza tra un immobile occupato e un immobile in stato di degrado per incuria ai fini del pagamento dell’IMU?
Un immobile è considerato ‘occupato’ ai fini dell’esenzione quando il proprietario è privato del possesso contro la sua volontà (es. occupazione stabile da parte di terzi). Un immobile in degrado per ‘incuria’, invece, è un bene che diventa inutilizzabile a causa della negligenza e della mancata manutenzione da parte del proprietario. In questo secondo caso, la causa della mancata redditività è imputabile al proprietario stesso, che quindi non ha diritto all’esenzione IMU.

Il proprietario può ottenere una riduzione dell’IMU se l’immobile è fatiscente a causa di atti vandalici e incuria?
No. La Corte ha chiarito che la riduzione per inagibilità o inabitabilità non si applica se la situazione è originata dalla propria incuria e riguarda parti accessorie (recinzioni, illuminazione, arredi) e non elementi strutturali stabili dell’edificio (fondamenta, muri portanti, coperture).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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