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IMU immobile occupato: la Cassazione conferma l’esenzione

Un’azienda sanitaria si opponeva al pagamento dell’IMU per un immobile occupato abusivamente e poi posto sotto sequestro. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Comune, confermando che l’IMU su un immobile occupato non è dovuta. La decisione si fonda su una recente sentenza della Corte Costituzionale che esenta dal tributo i proprietari spogliati del possesso che abbiano sporto denuncia.

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Pubblicato il 29 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU immobile occupato: La Cassazione applica i principi della Consulta e conferma l’esenzione

La questione del pagamento dell’IMU su un immobile occupato abusivamente rappresenta da tempo un tema dibattuto, che contrappone il diritto di proprietà alla concreta disponibilità del bene. Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione è intervenuta sul punto, offrendo un’interpretazione decisiva alla luce di un fondamentale pronunciamento della Corte Costituzionale. La decisione chiarisce che il proprietario, spogliato del possesso e della disponibilità del proprio bene, non può essere considerato soggetto passivo d’imposta, a patto che abbia denunciato l’occupazione.

I Fatti di Causa: Il Contenzioso tra Ente Locale e Azienda Sanitaria

Il caso trae origine da un avviso di accertamento IMU per l’annualità 2016, notificato da un Comune toscano a un’Azienda Sanitaria Locale. L’imposta riguardava un fabbricato di proprietà dell’azienda che, tuttavia, si trovava in una situazione particolare: dal dicembre 2015 era stato occupato abusivamente da terzi. A seguito di ciò, l’immobile era stato anche sottoposto a sequestro preventivo da febbraio 2016 a settembre 2017.

L’Azienda Sanitaria aveva impugnato l’atto impositivo, sostenendo di non dover pagare l’IMU in quanto, a causa dell’occupazione e del successivo sequestro, aveva perso la disponibilità materiale e giuridica del bene. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano dato ragione all’azienda, annullando la pretesa del Comune. Secondo i giudici di merito, la perduta disponibilità dell’immobile faceva venire meno il presupposto stesso dell’imposta. L’Ente Locale, non condividendo tale conclusione, ha proposto ricorso per cassazione.

La Decisione sul pagamento dell’IMU per un immobile occupato

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Comune, confermando in via definitiva che l’IMU non era dovuta. Il fulcro della decisione risiede nell’applicazione dello ius superveniens, ovvero di un nuovo principio di diritto emerso durante il giudizio. Nello specifico, la Corte ha fatto diretto riferimento alla sentenza n. 60/2024 della Corte Costituzionale.

Con tale pronuncia, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della normativa IMU nella parte in cui non prevedeva un’esenzione per gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali fosse stata presentata regolare denuncia per reati come la violazione di domicilio o l’invasione di terreni ed edifici. La Corte Costituzionale ha stabilito che tassare un proprietario spogliato del possesso del proprio bene contro la sua volontà è irragionevole e viola il principio di capacità contributiva. La sola titolarità del diritto di proprietà, in questi casi, non è un indice sufficiente di ricchezza tassabile.

Le Motivazioni

La Cassazione ha spiegato che la pronuncia della Corte Costituzionale introduce una nuova disciplina con efficacia retroattiva, che deve essere applicata anche ai processi in corso. Nel caso specifico, i giudici di merito avevano già accertato in fatto che l’Azienda Sanitaria non aveva avuto la disponibilità materiale dell’immobile per l’intero anno 2016, a causa dell’occupazione abusiva che era stata tempestivamente denunciata all’autorità giudiziaria.

Di conseguenza, non era necessario un nuovo esame dei fatti. La decisione dei giudici d’appello, che avevano già escluso il presupposto impositivo attraverso un’interpretazione costituzionalmente orientata della norma, si è rivelata corretta nel suo esito finale, trovando piena conferma nel principio sancito successivamente dalla Consulta. La Corte ha quindi affermato che l’indisponibilità del bene, derivante da un’occupazione abusiva denunciata, giustifica pienamente l’insussistenza del presupposto impositivo dell’IMU. Il ricorso principale del Comune è stato quindi rigettato, con conseguente assorbimento del ricorso incidentale condizionato presentato dall’Azienda Sanitaria.

Conclusioni

Questa sentenza consolida un principio di equità fiscale di fondamentale importanza. Il proprietario di un immobile che subisce un’occupazione abusiva e si attiva per tutelare i propri diritti denunciando il fatto non può essere ulteriormente penalizzato con la pretesa di un’imposta su un bene di cui non ha né il godimento né la disponibilità. La decisione chiarisce che il presupposto dell’IMU non è la mera titolarità giuridica, ma la concreta possibilità di trarre utilità dal bene. Per i proprietari, ciò significa che, in caso di occupazione illegittima, è cruciale presentare tempestivamente denuncia alle autorità competenti, in quanto tale atto costituisce una condizione essenziale per poter legittimamente richiedere l’esenzione dal tributo.

Il proprietario di un immobile occupato abusivamente deve pagare l’IMU?
No, secondo la sentenza, il proprietario non è tenuto a pagare l’IMU se l’immobile è inutilizzabile e indisponibile a causa di un’occupazione abusiva, a condizione che sia stata presentata una tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria.

Cosa ha stabilito la Corte Costituzionale in merito all’IMU su immobili occupati?
La Corte Costituzionale (sentenza n. 60/2024) ha dichiarato incostituzionale la legge sull’IMU nella parte in cui non prevedeva l’esenzione per i proprietari di immobili occupati abusivamente. Ha stabilito che tassare chi è stato spogliato del possesso viola il principio di capacità contributiva, poiché la proprietà in sé non costituisce un valido indice di ricchezza in tali circostanze.

Per ottenere l’esenzione dall’IMU è sufficiente la sola occupazione abusiva?
No, non è sufficiente. La sentenza chiarisce che per ottenere l’esenzione è necessario che il proprietario si sia attivato prontamente per denunciare l’occupazione illegittima all’autorità giudiziaria. La denuncia è una condizione prescritta per beneficiare dell’esenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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