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IMU immobile abusivo: si paga anche se da demolire

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27018/2025, ha stabilito che l’IMU su un immobile abusivo è dovuta anche in presenza di un ordine di demolizione. La Corte ha chiarito che l’irregolarità urbanistica non equivale alla ‘inagibilità’ che darebbe diritto a una riduzione d’imposta. Il presupposto per la tassazione è l’esistenza fisica del fabbricato e la sua suscettibilità di essere iscritto in catasto, a prescindere dalla sua conformità edilizia.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU Immobile Abusivo: La Cassazione Conferma, la Tassa si Paga

Una delle domande più frequenti in materia di imposte locali riguarda il pagamento dell’IMU su un immobile abusivo. Se un edificio è stato costruito senza permessi ed è persino soggetto a un ordine di demolizione, il proprietario è comunque tenuto a versare l’imposta municipale? La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 27018 del 2025, ha fornito una risposta chiara e definitiva, consolidando un orientamento ormai granitico.

Il Caso: L’IMU su un Edificio con Ordine di Demolizione

Il caso ha origine dalla contestazione di un avviso di accertamento IMU da parte di una società, successivamente fallita. La società sosteneva di non dover pagare l’imposta calcolata sul valore catastale degli immobili, poiché questi erano abusivi, gravati da ordini di demolizione e provvedimenti di sequestro. Secondo la tesi del contribuente, tali circostanze avevano azzerato il valore commerciale e l’utilizzabilità dei beni, rendendo ingiusta l’imposizione fiscale. La richiesta era di calcolare l’imposta, semmai, sul solo valore venale dell’area sottostante.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto le ragioni della società, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

I Motivi del Ricorso e la Difesa del Contribuente

Il curatore fallimentare ha presentato ricorso in Cassazione basandosi principalmente su due argomenti:

1. Omesso esame di un fatto decisivo: I giudici di merito non avrebbero considerato adeguatamente che gli ordini di demolizione e sequestro avevano privato gli immobili di qualsiasi valore e disponibilità.
2. Violazione di legge: Sarebbe stata applicata erroneamente la normativa, assimilando un’opera abusiva a un fabbricato in corso di costruzione. L’imposizione, secondo il ricorrente, doveva fondarsi unicamente sul valore dell’area edificabile.

In sostanza, il contribuente cercava di equiparare la condizione di abusività a una situazione di inutilizzabilità di fatto e di diritto, tale da escludere il presupposto stesso dell’imposta.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’IMU per l’Immobile Abusivo

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibili alcuni motivi di ricorso per ragioni procedurali e ha respinto nel merito l’argomento centrale, confermando la piena legittimità dell’avviso di accertamento. Il principio cardine ribadito dai giudici è la netta distinzione tra la nozione di “fabbricato” ai fini fiscali e la sua regolarità urbanistica.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che, ai fini IMU (e prima ancora ICI), un’unità immobiliare è considerata “fabbricato” quando è iscritta al catasto edilizio urbano o possiede i requisiti per esserlo. Questo significa che l’obbligo tributario sorge con l’esistenza fisica del bene, a prescindere dal fatto che sia stato costruito legalmente. L’imposta è dovuta dal momento in cui i lavori di costruzione sono ultimati o dal momento in cui il bene viene utilizzato, anche se prima della fine dei lavori.

Il punto cruciale della sentenza è la distinzione tra irregolarità urbanistica e inagibilità. La normativa fiscale prevede una riduzione del 50% della base imponibile solo per i “fabbricati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati”. Tuttavia, la Corte chiarisce che l’inagibilità rilevante ai fini fiscali è una condizione legata a un degrado fisico sopravvenuto (es. fabbricato diroccato, pericolante, fatiscente) o a un’obsolescenza strutturale e tecnologica non superabile con interventi di manutenzione. L’abusività edilizia e la mancanza del certificato di abitabilità, invece, attengono alla regolarità amministrativa dell’immobile e non integrano di per sé la nozione di inagibilità fiscale. In altre parole, un immobile può essere perfettamente funzionante e solido, ma abusivo.

Le Conclusioni

La sentenza stabilisce in modo inequivocabile che la condizione di abusività di un immobile non è una causa di esenzione o riduzione dell’IMU. L’obbligo di pagare l’imposta patrimoniale non viene meno a causa della violazione delle norme edilizie. Il presupposto impositivo è il possesso del bene, la cui esistenza materiale genera valore e capacità contributiva. Assimilare l’immobile abusivo a quello inagibile sarebbe un’interpretazione non supportata dalla legge, che riserverebbe un trattamento di favore ingiustificato a chi ha violato le norme urbanistiche. Pertanto, i proprietari di immobili abusivi, anche se destinati alla demolizione, sono tenuti a versare l’IMU calcolata sulla base della rendita catastale attribuita o attribuibile.

L’IMU è dovuta per un immobile abusivo e soggetto a ordine di demolizione?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’irregolarità urbanistica dell’immobile e la presenza di un ordine di demolizione non fanno venir meno l’obbligo di pagare l’IMU. Il presupposto dell’imposta è l’esistenza fisica del fabbricato e la sua iscrizione o iscrivibilità al catasto.

Un immobile senza certificato di abitabilità può essere considerato “inagibile” per ottenere una riduzione dell’IMU?
No. La Corte ha chiarito che la mancanza del certificato di abitabilità attiene alla regolarità amministrativa e igienico-sanitaria, ma non costituisce di per sé una condizione di “inagibilità” ai fini fiscali. L’inagibilità che dà diritto alla riduzione d’imposta è legata a un degrado fisico o a un’obsolescenza strutturale dell’edificio.

Qual è la differenza tra irregolarità urbanistica e “inagibilità” ai fini fiscali?
L’irregolarità urbanistica riguarda la violazione delle norme edilizie e dei permessi di costruire. L’inagibilità, ai fini della riduzione IMU, è una condizione di fatto che consiste nel degrado fisico (es. edificio pericolante, diroccato) o nell’obsolescenza funzionale di un immobile, che ne impedisce l’utilizzo. Un immobile può essere abusivo ma non inagibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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