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IMU concessionario demaniale: chi paga il tributo?

Una società di gestione di un porto turistico ha contestato un avviso di accertamento IMU per il 2016, sostenendo di non essere tenuta al pagamento a causa di un sequestro antimafia sui suoi beni e per aver ceduto a terzi i diritti sui posti barca. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’IMU del concessionario demaniale è sempre a suo carico, poiché la legge lo identifica come unico soggetto passivo, indipendentemente da cessioni a terzi. Inoltre, il sequestro non annulla i debiti fiscali pregressi. La Corte ha però accolto il ricorso sul calcolo delle sanzioni, applicando il più favorevole principio del cumulo giuridico per violazioni ripetute.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU Concessionario Demaniale: Chi Paga il Tributo in un Porto Turistico?

La gestione di aree demaniali, come i porti turistici, solleva complesse questioni fiscali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali sulla soggettività passiva ai fini IMU, specificando chi è tenuto al pagamento quando la gestione dei beni viene frammentata. L’analisi del caso relativo a un IMU del concessionario demaniale offre spunti fondamentali per tutti gli operatori del settore, delineando in modo netto le responsabilità tributarie anche in presenza di misure di prevenzione antimafia.

I Fatti del Caso: IMU, Concessione e Misure di Prevenzione

Una società che gestiva un porto turistico su un’area demaniale marittima ha impugnato un avviso di accertamento per l’IMU relativa all’anno 2016. La società ha basato la sua difesa su due argomentazioni principali. In primo luogo, sosteneva che l’obbligo di pagamento dovesse essere sospeso in quanto, dal 19 luglio 2016, l’intero patrimonio aziendale era stato sottoposto a un sequestro di prevenzione ai sensi della normativa antimafia. In secondo luogo, affermava di non essere il corretto soggetto passivo del tributo, avendo ceduto a terzi (ad esempio, i proprietari delle imbarcazioni) diritti di superficie o di utilizzo sui singoli posti barca e altre strutture del porto, rendendo questi ultimi, a suo dire, i veri titolari dell’obbligo impositivo.

L’Analisi della Corte sull’IMU del Concessionario Demaniale

La Corte di Cassazione ha respinto entrambe le argomentazioni principali della società, confermando la legittimità dell’operato del Comune. I giudici hanno chiarito due principi cardine della materia.

Il Concessionario è l’Unico Soggetto Passivo

La normativa fiscale in materia di ICI prima e di IMU poi è esplicita: nel caso di concessione su aree demaniali, il soggetto passivo d’imposta è e rimane il concessionario. Questa regola, introdotta per semplificare e rendere certa l’individuazione del contribuente, non ammette deroghe. La Corte ha sottolineato che la responsabilità del concessionario sussiste indipendentemente dalla natura, reale o obbligatoria, dei diritti che egli concede a terzi. La cessione dell’uso di un posto barca, anche se formalizzata come cessione di un diritto di superficie temporaneo, non trasferisce la soggettività passiva IMU. Il rapporto principale che rileva ai fini fiscali è quello tra l’ente concedente (lo Stato) e il concessionario. Quest’ultimo rimane detentore dell’intera area e, pertanto, l’unico obbligato al versamento del tributo per l’intera superficie in concessione.

L’Irrilevanza del Sequestro per i Tributi Pregressi

Per quanto riguarda l’effetto del sequestro di prevenzione, la Cassazione ha precisato che la sospensione del pagamento dei tributi, prevista dal Codice Antimafia, si applica solo alle imposte maturate durante il periodo di vigenza della misura. I debiti fiscali sorti in periodi d’imposta precedenti al sequestro, come nel caso dell’IMU per il periodo gennaio – 19 luglio 2016, restano pienamente dovuti. Il potere dell’ente impositore di accertare tali crediti non viene meno. L’ente dovrà poi seguire le specifiche procedure concorsuali per l’ammissione del proprio credito al passivo della procedura di prevenzione, ma la legittimità dell’atto di accertamento non è in discussione.

Le Motivazioni

La decisione della Corte si fonda su un’interpretazione letterale e sistematica delle norme tributarie. L’articolo 9 del D.Lgs. 23/2011 (e le norme precedenti e successive in materia) identifica inequivocabilmente il concessionario come soggetto passivo per le aree demaniali. Questa scelta legislativa mira a evitare la complessa e frammentaria individuazione di una pluralità di contribuenti (i singoli diportisti), centralizzando l’obbligo su un unico soggetto facilmente identificabile. La Corte ha ribadito che i contratti stipulati tra il concessionario e i terzi per l’uso dei posti barca configurano situazioni di sub-detenzione o rapporti contrattuali specifici (come l’ormeggio) che non elidono la detenzione qualificata del concessionario sull’intera area. Analogamente, le motivazioni relative al sequestro si basano sulla distinzione temporale del presupposto impositivo: il debito IMU è sorto giorno per giorno nel periodo antecedente al sequestro, e la misura cautelare non ha efficacia retroattiva tale da estinguerlo.

Le Conclusioni

La sentenza si conclude con un parziale accoglimento del ricorso, ma solo su un punto tecnico: il calcolo delle sanzioni. La Corte ha riconosciuto che, in caso di omessa dichiarazione ripetuta per più annualità, si deve applicare il principio del “cumulo giuridico” (art. 12, D.Lgs. 472/1997). Questo comporta l’applicazione di un’unica sanzione, aumentata, invece della somma aritmetica delle sanzioni per ogni anno, risultando in un trattamento più favorevole per il contribuente. La causa è stata quindi rinviata alla corte di merito per il ricalcolo delle sanzioni. In sintesi, la pronuncia conferma un principio fondamentale: l’IMU del concessionario demaniale è un suo onere diretto e non trasferibile, consolidando la certezza del diritto a favore degli enti impositori.

Chi è tenuto a pagare l’IMU per un’area demaniale marittima data in concessione?
La legge stabilisce chiaramente che il soggetto passivo dell’imposta è il concessionario. Questa responsabilità non viene meno anche se il concessionario cede a terzi diritti di utilizzo su porzioni dell’area, come i posti barca.

Un sequestro di prevenzione anti-mafia sospende il pagamento delle tasse maturate prima del sequestro?
No. La sospensione dei versamenti prevista dal Codice Antimafia (art. 51, comma 3-bis, d.lgs. 159/2011) riguarda esclusivamente le imposte, tasse e tributi dovuti per il periodo di durata dell’amministrazione giudiziaria. I debiti tributari sorti in un periodo d’imposta precedente al sequestro restano dovuti e possono essere legittimamente accertati dall’ente impositore.

Come si calcolano le sanzioni per l’omessa dichiarazione IMU ripetuta per più anni?
Si applica il principio del “cumulo giuridico” o della “continuazione” (art. 12, d.lgs. 472/1997). Invece di sommare le singole sanzioni per ogni anno, si applica un’unica sanzione, pari a quella base per la violazione più grave, aumentata da un minimo della metà al triplo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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