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IMU beni merce: la dichiarazione è obbligatoria

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 30219/2025, ha chiarito un punto cruciale sull’esenzione IMU beni merce. Il caso vedeva un’impresa edile contrapposta a un Comune per il pagamento dell’IMU su immobili invenduti. La Corte ha stabilito che, per beneficiare dell’esenzione, la presentazione della dichiarazione IMU è una condizione necessaria e non sostituibile, anche dopo che la legge di bilancio 2020 ha modificato il regime sanzionatorio. L’obbligo dichiarativo, previsto a pena di decadenza dal beneficio, non è stato abrogato e resta fondamentale per ottenere l’agevolazione fiscale.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU Beni Merce: La Cassazione Conferma l’Obbligo di Dichiarazione per l’Esenzione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale per le imprese edili: per ottenere l’esenzione dall’IMU beni merce, la presentazione della relativa dichiarazione è un adempimento imprescindibile. Anche le modifiche normative introdotte negli ultimi anni non hanno eliminato questo onere, la cui omissione preclude l’accesso al beneficio fiscale. Analizziamo insieme la decisione per comprendere la sua portata e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Una Disputa sull’IMU

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento emesso da un’amministrazione comunale nei confronti di una società di costruzioni. L’ente locale richiedeva il pagamento dell’IMU per l’anno 2015 su alcuni immobili che l’impresa considerava “beni-merce”, ovvero immobili destinati alla vendita e non locati, e quindi esenti dal tributo.

La società si opponeva, ma il giudice di primo grado respingeva il suo ricorso. In appello, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava parzialmente la decisione, dando ragione all’impresa. Secondo i giudici di secondo grado, la legge di bilancio 2020 (L. n. 160/2019) aveva abrogato l’obbligo dichiarativo previsto in precedenza a pena di decadenza. Pur riconoscendo un generico dovere di collaborazione, ritenevano che l’omessa comunicazione non potesse più comportare la perdita dell’esenzione.

Ritenendo errata tale interpretazione, il Comune ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione sull’Esenzione IMU beni merce

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Comune, cassando la sentenza d’appello e rigettando definitivamente le pretese dell’impresa contribuente. Gli Ermellini hanno riaffermato un orientamento ormai consolidato, stabilendo che la presentazione della dichiarazione IMU è una condizione necessaria per poter beneficiare dell’esenzione prevista per i beni-merce.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su argomentazioni giuridiche chiare e lineari, smontando la tesi dei giudici d’appello. I punti chiave del ragionamento sono i seguenti:

1. Nessuna Abrogazione dell’Obbligo: I giudici hanno chiarito che l’art. 1, comma 769, della Legge n. 160/2019, pur avendo riordinato la disciplina IMU, non ha affatto abrogato l’obbligo dichiarativo previsto dall’art. 2, comma 5-bis, del D.L. n. 102/2013. Di conseguenza, non si è verificata alcuna abolitio criminis. L’onere di comunicare al Comune il possesso di immobili con le caratteristiche di beni-merce è rimasto in vigore.

2. Natura Costitutiva della Dichiarazione: La dichiarazione non è un mero adempimento formale, ma un atto con valore costitutivo per il diritto all’esenzione. Le norme che prevedono agevolazioni fiscali sono di stretta interpretazione e non ammettono applicazioni analogiche. Se la legge subordina un beneficio a un onere di comunicazione, tale onere deve essere assolto a pena di decadenza.

3. Irrilevanza della Conoscenza del Comune: La Corte ha specificato che la potenziale conoscenza da parte del Comune dello status degli immobili (ad esempio, perché nuovi o invenduti) non può sostituire la presentazione formale della dichiarazione. L’onere comunicativo è posto a carico del contribuente e serve a consentire all’ente impositore di effettuare i dovuti controlli in modo certo e tempestivo.

Conclusioni

La pronuncia in esame offre un’indicazione operativa cruciale per tutte le imprese del settore immobiliare. L’esenzione dall’IMU beni merce non è automatica. Per ottenerla, è indispensabile presentare annualmente la dichiarazione IMU, indicando specificamente gli immobili che possiedono i requisiti di legge (destinazione alla vendita e assenza di locazione). Omettere questo adempimento significa perdere irrimediabilmente il diritto all’agevolazione per l’annualità di riferimento. Le aziende devono quindi porre massima attenzione alla corretta e puntuale gestione degli obblighi dichiarativi per evitare di incorrere in accertamenti fiscali e nel pagamento di imposte e sanzioni.

Per ottenere l’esenzione IMU sui ‘beni-merce’ è obbligatorio presentare la dichiarazione?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la presentazione della dichiarazione IMU è una condizione necessaria per ottenere il beneficio fiscale. L’omissione di tale adempimento comporta la decadenza dal diritto all’esenzione.

La legge di bilancio 2020 ha eliminato l’obbligo di dichiarazione per l’IMU beni merce?
No. Secondo la Corte, la normativa del 2020 non ha abrogato l’obbligo dichiarativo previsto dalla legislazione precedente (D.L. n. 102/2013). Pertanto, l’onere di comunicazione a carico del contribuente è rimasto pienamente in vigore.

Se il Comune è già a conoscenza che un immobile è un ‘bene-merce’, posso evitare di presentare la dichiarazione?
No, la conoscenza di fatto da parte dell’ente impositore non sostituisce l’adempimento formale della dichiarazione. La legge pone un onere specifico a carico del contribuente, che deve essere assolto per poter accedere all’agevolazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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