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IMU Amministrazione Straordinaria: si applica il rinvio?

Una società in amministrazione straordinaria ha impugnato un avviso di accertamento IMU, sostenendo di avere diritto al regime agevolativo (pagamento posticipato) previsto per fallimento e liquidazione coatta. La Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rilevato un contrasto giurisprudenziale sulla questione se l’IMU in amministrazione straordinaria goda di tale beneficio e ha rinviato la causa a pubblica udienza per una decisione definitiva, data la rilevanza della questione.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

IMU Amministrazione Straordinaria: la Cassazione fa il punto sul pagamento

L’obbligo di pagamento dell’IMU in amministrazione straordinaria è un tema complesso e dibattuto. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha messo in pausa il giudizio per approfondire se il regime di pagamento posticipato, chiaramente previsto per il fallimento, possa essere esteso anche a questa procedura. Analizziamo i contorni di una questione cruciale per le imprese in crisi e gli enti locali.

I fatti di causa: un Comune contro una società in A.S.

Una società in amministrazione straordinaria si è opposta a un avviso di accertamento per il pagamento dell’IMU relativo all’annualità 2016, emesso da un grande Comune italiano. La Commissione Tributaria Provinciale aveva inizialmente dato ragione alla società. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale ha ribaltato la decisione, accogliendo l’appello del Comune. Secondo i giudici di secondo grado, il regime agevolativo che consente il versamento dell’imposta solo dopo la vendita degli immobili si applica esclusivamente al fallimento e alla liquidazione coatta amministrativa, come espressamente indicato dalla legge. Non essendo menzionata l’amministrazione straordinaria, questa ne sarebbe esclusa.
La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La questione sull’IMU in amministrazione straordinaria

Il cuore del problema risiede nell’interpretazione dell’art. 10, comma 6, del D.Lgs. 504/1992 (e delle norme successive in materia di IMU). Questa disposizione prevede che per gli immobili compresi nel fallimento o nella liquidazione coatta amministrativa, il curatore o il commissario liquidatore sono tenuti a versare l’imposta dovuta per l’intera durata della procedura entro tre mesi dalla data del decreto di trasferimento degli immobili. Si tratta di una deroga significativa, che posticipa il pagamento a un momento in cui la procedura ha liquidità.
La domanda è: questa agevolazione si applica anche all’IMU in amministrazione straordinaria?

L’orientamento tradizionale: interpretazione restrittiva

La giurisprudenza maggioritaria ha sempre risposto negativamente. Le norme che prevedono agevolazioni fiscali sono considerate eccezionali e, come tali, non possono essere applicate per analogia a casi non espressamente previsti. La legge parla chiaro: solo fallimento e liquidazione coatta. L’amministrazione straordinaria, avendo come scopo primario la conservazione del patrimonio produttivo e la continuazione dell’attività, ha una finalità diversa dalla mera liquidazione tipica del fallimento. Per questo motivo, è stata finora esclusa dal beneficio.

I dubbi della Cassazione e il rinvio a pubblica udienza

Nonostante l’orientamento consolidato, la Corte di Cassazione, con questa ordinanza interlocutoria, ha ritenuto che la questione meriti un approfondimento. I giudici hanno deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per una trattazione più completa. La ragione di questo rinvio risiede nella possibile evoluzione della stessa procedura di amministrazione straordinaria. Cosa succede, infatti, quando la fase di conservazione fallisce e la procedura si trasforma in una fase puramente liquidatoria, del tutto simile a un fallimento? In tale scenario, l’impresa potrebbe trovarsi senza flussi di cassa per pagare i tributi prima della vendita dei beni, esattamente come in un fallimento. La Corte vuole quindi valutare se, almeno in questa fase liquidatoria, il trattamento fiscale debba essere lo stesso.

Le motivazioni

La Corte ha motivato il rinvio con l’esigenza di affrontare una questione di potenziale rilievo “nomofilattico”, ossia importante per garantire un’interpretazione uniforme del diritto su tutto il territorio nazionale. La decisione finale dovrà bilanciare due principi: da un lato, la rigida interpretazione delle norme agevolative in materia tributaria; dall’altro, la necessità di coordinare la normativa fiscale con quella concorsuale, tenendo conto delle finalità concrete delle procedure. Si dovrà chiarire se la distinzione tra le procedure sia sempre netta o se, in determinate fasi, le somiglianze funzionali possano giustificare un’applicazione estensiva del regime di pagamento differito dell’IMU.

Le conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione non decide ma apre a una possibile evoluzione giurisprudenziale sul tema dell’IMU in amministrazione straordinaria. La parola passa ora alla pubblica udienza, la cui decisione avrà un impatto significativo sia per le grandi imprese in crisi, che potrebbero ottenere un’importante boccata d’ossigeno fiscale, sia per gli enti impositori. La sentenza finale chiarirà se il principio di stretta interpretazione debba prevalere o se sia possibile un’applicazione più flessibile e attenta alle diverse fasi della procedura concorsuale.

Il regime di pagamento differito dell’IMU, previsto per il fallimento, si applica automaticamente anche all’amministrazione straordinaria?
No. Secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente, tale regime è una norma eccezionale e va interpretata restrittivamente. Poiché la legge menziona solo “fallimento” e “liquidazione coatta amministrativa”, l’amministrazione straordinaria sarebbe esclusa. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha deciso di riesaminare la questione.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la decisione a una pubblica udienza?
La Corte ha ritenuto che la questione abbia un’importanza tale da richiedere una pronuncia definitiva per garantire un’interpretazione uniforme della legge (funzione nomofilattica). Esistono dubbi interpretativi, soprattutto quando l’amministrazione straordinaria entra in una fase puramente liquidatoria, diventando simile al fallimento.

Qual è la differenza fondamentale tra amministrazione straordinaria e fallimento che giustificherebbe un diverso trattamento fiscale ai fini IMU?
La differenza principale, evidenziata dalla giurisprudenza, è la finalità. L’amministrazione straordinaria mira primariamente alla conservazione e al recupero del complesso aziendale, mentre il fallimento ha come scopo la liquidazione dei beni per soddisfare i creditori. Questa differenza, però, si attenua quando anche l’amministrazione straordinaria passa a una fase prettamente liquidatoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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