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Impresa agricola: quando l’attività è connessa?

La Cassazione chiarisce i requisiti per qualificare un’attività come connessa all’impresa agricola. Annullata la decisione che ammetteva al regime forfettario una società per un contratto di fornitura energetica, mancando i presupposti oggettivi e soggettivi previsti dalla legge.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Impresa Agricola: quando un’attività è connessa ai fini fiscali?

La qualificazione di impresa agricola è cruciale per accedere a regimi fiscali di favore, come la tassazione del reddito su base catastale anziché effettiva. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato i rigidi paletti normativi per definire le cosiddette “attività connesse”, chiarendo che non basta una semplice sinergia con un’attività industriale per ottenere i benefici fiscali.

Il caso analizzato riguardava una società agricola che aveva stipulato un contratto con un’azienda energetica, ottenendo vantaggi economici legati ai “certificati verdi”. Ma questo basta per considerare tale attività come agricola? Vediamo cosa hanno stabilito i giudici.

I Fatti di Causa

Una società agricola a responsabilità limitata riceveva un avviso di accertamento dall’Agenzia delle Entrate per l’anno d’imposta 2009. L’Amministrazione finanziaria contestava l’applicazione del regime di tassazione forfetario (su base catastale), sostenendo che l’attività svolta non rientrasse pienamente nella nozione di impresa agricola.

In particolare, la società aveva un accordo con una grande azienda produttrice di energia. In base a tale accordo, la società agricola si impegnava a utilizzare l’energia termica prodotta dalla centrale elettrica vicina per le proprie serre, mentre l’azienda energetica le corrispondeva un compenso legato ai benefici economici derivanti dai cosiddetti “certificati verdi”.

L’Agenzia delle Entrate riteneva che questa operazione non costituisse un’attività agricola “per connessione” ai sensi dell’art. 2135 c.c. e dell’art. 56-bis del TUIR. Inoltre, contestava come elusiva la trasformazione della società da S.p.A. a S.r.l., avvenuta a suo dire senza valide ragioni economiche.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione alla società, ritenendo che i servizi erogati rientrassero nell’alveo delle attività agricole connesse. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione e i Requisiti dell’Impresa Agricola

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, cassando la sentenza regionale e rinviando la causa a un nuovo giudice di appello. La decisione si fonda su due pilastri principali: la mancanza dei requisiti per l’attività connessa e l’errore procedurale della Commissione regionale.

I Requisiti Soggettivi e Oggettivi dell’Attività Connessa

La Corte ha ribadito che, per qualificare un’attività come “agricola per connessione” e beneficiare del regime forfetario, devono sussistere due requisiti fondamentali:

1. Requisito Soggettivo: L’imprenditore che svolge l’attività connessa deve essere lo stesso imprenditore agricolo che esercita l’attività principale di coltivazione del fondo.
2. Requisito Oggettivo: L’attività connessa deve avere ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o, nel caso di fornitura di beni e servizi, deve avvenire mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola principale.

Nel caso di specie, la Cassazione ha ritenuto che il requisito oggettivo mancasse del tutto. Il rapporto tra la società agricola e quella energetica non configurava una “fornitura di servizi” da parte dell’agricoltore, ma un mero rapporto sinallagmatico (a prestazioni corrispettive) in cui l’azienda agricola si impegnava a utilizzare il calore della centrale in cambio di un compenso. Non vi era alcuna prestazione di servizi resa dalla società agricola utilizzando le proprie attrezzature.

Il Principio della “Ragione più Liquida” e l’Omessa Pronuncia

Un secondo punto fondamentale della sentenza riguarda un vizio procedurale. La Commissione Tributaria Regionale, accogliendo il motivo subordinato della società sull’attività connessa, aveva ritenuto “assorbite” le altre questioni, inclusa quella sull’elusività della trasformazione societaria.

La Cassazione ha censurato questa impostazione. Il principio della “ragione più liquida” (che consente al giudice di decidere la causa sulla base della questione di più facile soluzione) non si applica quando le diverse questioni possono portare a esiti non sovrapponibili. La questione dell’elusività, se accolta, avrebbe negato in radice la natura di impresa agricola della società, rendendo irrilevante ogni discussione successiva sulle attività connesse. Non pronunciandosi su questo punto, il giudice di appello è incorso nel vizio di “omessa pronuncia”.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte Suprema sono state chiare e dirette. I giudici regionali hanno errato nell’interpretare la normativa, dando per scontato che una sinergia tra un’impresa agricola e una industriale potesse automaticamente qualificare l’attività come connessa. La legge, invece, richiede un legame funzionale e prevalente con le risorse proprie dell’azienda agricola, legame che nel contratto in esame era assente. L’accordo si configurava come un semplice scambio di obblighi e vantaggi economici, non come l’erogazione di un servizio agricolo. Inoltre, la Corte ha sottolineato l’errore metodologico del giudice di appello, che ha ignorato una questione (l’elusività) potenzialmente pregiudiziale e decisiva, violando il suo dovere di pronunciarsi su tutti i motivi di impugnazione.

Le Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito per le imprese del settore. Per beneficiare dei regimi fiscali agevolati previsti per l’impresa agricola, non è sufficiente dimostrare un generico vantaggio per l’attività di coltivazione. È necessario che le attività “connesse” rispettino scrupolosamente i requisiti soggettivi e oggettivi stabiliti dal Codice Civile e dalla normativa fiscale. In particolare, la fornitura di servizi deve basarsi sull’uso prevalente di mezzi e risorse già impiegati nell’attività agricola principale. La causa torna ora alla Corte di giustizia di secondo grado, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questi principi e pronunciarsi anche sulla questione dell’elusività della trasformazione societaria.

Quando un’attività di fornitura di servizi può essere considerata “agricola per connessione” ai fini fiscali?
Un’attività di fornitura di servizi è considerata “agricola per connessione” quando è esercitata dallo stesso imprenditore agricolo (requisito soggettivo) e viene svolta mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata (requisito oggettivo), come previsto dall’art. 2135 del codice civile.

Perché il contratto tra la società agricola e quella energetica non è stato ritenuto un’attività agricola connessa?
La Corte di Cassazione ha stabilito che il contratto non configurava una fornitura di servizi da parte della società agricola, ma un rapporto di scambio. La società agricola si impegnava a utilizzare l’energia termica della centrale elettrica e, in cambio, riceveva un compenso. Mancava il requisito oggettivo, poiché non venivano utilizzate prevalentemente attrezzature o risorse proprie dell’azienda agricola per erogare un servizio a terzi.

Cosa significa che un giudice ha “omesso la pronuncia” su un motivo di appello?
Significa che il giudice non ha esaminato né deciso una delle questioni che gli erano state sottoposte da una delle parti, ritenendola erroneamente “assorbita” da un’altra decisione. La Cassazione ha chiarito che questo costituisce un vizio della sentenza quando la questione non esaminata è autonoma e potrebbe portare a una diversa soluzione della controversia, come nel caso dell’accusa di elusività fiscale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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