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Imprenditore agricolo professionale: i limiti per società

Una società agricola si è vista negare le agevolazioni fiscali poiché la sua socia amministratrice, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP), rivestiva lo stesso ruolo in un’altra società. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, stabilendo che il limite per un amministratore di apportare la qualifica IAP a una sola società si applica esclusivamente alle società di capitali e non alle società di persone, dove la responsabilità illimitata del socio funge da deterrente contro abusi.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Imprenditore Agricolo Professionale: i limiti per Società di Persone e di Capitali

La qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) è fondamentale per accedere a significative agevolazioni fiscali nel settore agricolo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale su una norma spesso dibattuta: il limite secondo cui un amministratore può ‘apportare’ la propria qualifica IAP a una sola società. La Corte ha stabilito che tale restrizione è valida solo per le società di capitali, escludendone l’applicazione alle società di persone. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Una società agricola semplice (una società di persone) aveva usufruito di agevolazioni fiscali per l’acquisto di terreni, basandosi sulla qualifica IAP di una sua socia-amministratrice. L’Agenzia delle Entrate, in seguito a un accertamento, revocava i benefici e richiedeva il pagamento delle imposte ordinarie di registro e ipotecarie.

La motivazione dell’Amministrazione Finanziaria si basava sul fatto che la stessa socia-amministratrice rivestiva un ruolo analogo in un’altra società agricola. Secondo l’Agenzia, la normativa (art. 1, comma 3-bis, D.Lgs. 99/2004) che stabilisce che ‘la qualifica di imprenditore agricolo professionale può essere apportata da parte dell’amministratore ad una sola società’ doveva essere applicata a tutte le forme societarie, senza distinzioni.

La Commissione Tributaria Regionale dava ragione all’Agenzia, costringendo la società a ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ribaltato la decisione precedente, accogliendo il ricorso della società contribuente. Ha affermato un principio di diritto fondamentale: la limitazione prevista dal comma 3-bis, pensata per contrastare fenomeni abusivi, si applica esclusivamente alle società di capitali e non alle società di persone.

Di conseguenza, la sentenza impugnata è stata cassata e la causa decisa nel merito, con l’accoglimento dei ricorsi originari della società e la conferma del suo diritto alle agevolazioni fiscali.

Le Motivazioni della Sentenza sull’Imprenditore Agricolo Professionale

Il cuore della decisione risiede nella differente struttura e natura giuridica delle società di persone rispetto a quelle di capitali. La Corte ha spiegato che la normativa è stata introdotta per evitare il fenomeno del cosiddetto ‘IAP itinerante’, ovvero un soggetto con qualifica IAP che assume il ruolo di amministratore in numerose società di capitali al solo fine di far ottenere loro i benefici fiscali, senza un reale coinvolgimento nell’attività agricola.

La Corte distingue due scenari:

1. Nelle società di capitali: l’acquisizione della qualifica IAP tramite un amministratore è una sorta di ‘finzione’ giuridica che permette alla società di accedere ai benefici. Poiché la responsabilità dell’amministratore e dei soci è limitata al capitale sociale, il rischio di abuso è maggiore. Per questo, il legislatore ha posto il limite restrittivo di ‘una sola società’.
2. Nelle società di persone: la qualifica IAP è apportata da un socio. In questa forma societaria, i soci (o almeno alcuni di essi, come nella società semplice) hanno una responsabilità personale, solidale e illimitata per le obbligazioni sociali. Questa caratteristica, secondo la Corte, costituisce già di per sé un potente deterrente contro comportamenti elusivi. Il rischio personale e patrimoniale del socio IAP garantisce un legame più genuino e forte con l’attività d’impresa.

Pertanto, la norma restrittiva va intesa come una deroga al principio generale, da interpretare in modo stretto e applicabile solo alla fattispecie per cui è stata creata: quella degli amministratori di società di capitali.

Conclusioni

La Corte di Cassazione ha stabilito il seguente principio di diritto: le agevolazioni per l’imprenditore agricolo professionale si estendono alle società agricole a condizione che almeno un socio (per le società di persone) o un amministratore (per le società di capitali) possieda la qualifica IAP. La limitazione secondo cui la qualifica IAP può essere apportata dall’amministratore ad una sola società, essendo una deroga volta a contrastare l’abuso del ‘IAP itinerante’, si applica esclusivamente alle società di capitali. Non si estende alle società di persone, dove la responsabilità solidale e illimitata del socio IAP è considerata una garanzia sufficiente contro tali abusi. Questa sentenza offre certezza giuridica agli operatori del settore, chiarendo l’ambito di applicazione di una norma fondamentale per l’economia agricola.

La qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) apportata da un amministratore può essere usata per più società?
No, la legge stabilisce che la qualifica IAP può essere apportata da un amministratore a una sola società. Tuttavia, la Corte di Cassazione con questa ordinanza ha chiarito che questa limitazione si applica esclusivamente alle società di capitali.

Perché il limite dell’amministratore IAP a “una sola società” non si applica alle società di persone?
Perché nelle società di persone, il socio IAP ha una responsabilità solidale e illimitata per le obbligazioni sociali. Questa responsabilità personale è considerata dalla Corte un deterrente sufficiente contro l’abuso (il cosiddetto “IAP itinerante”), a differenza delle società di capitali dove la responsabilità è limitata.

Una società agricola di persone può ottenere le agevolazioni fiscali se il suo socio-amministratore IAP è anche socio in un’altra società agricola?
Sì. Secondo la sentenza, il limite restrittivo non si applica in questo caso. La qualifica di IAP deriva dalla partecipazione diretta del socio, e la sua presenza in più società di persone non preclude l’accesso alle agevolazioni, poiché la norma restrittiva è stata creata specificamente per le società di capitali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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