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Imposta sugli intrattenimenti: quando è dovuta?

Una società di gestione di apparecchi da gioco è stata condannata a pagare l’imposta sugli intrattenimenti nonostante non avesse ritirato fisicamente i nulla osta necessari. La Corte di Cassazione ha confermato che la responsabilità del ritiro dell’autorizzazione spetta all’operatore, rendendo l’imposta dovuta sulla base della semplice detenzione degli apparecchi e del rilascio del permesso da parte dell’amministrazione.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Imposta sugli Intrattenimenti: Quando il Fisco Bussa Anche Senza Ritiro del Nulla Osta

L’imposta sugli intrattenimenti (ISI) rappresenta un punto cruciale per gli operatori del settore del gioco lecito. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un aspetto fondamentale: la responsabilità fiscale sorge anche se l’autorizzazione necessaria, il cosiddetto “nulla osta”, non viene materialmente ritirata dall’azienda. Questo principio sottolinea l’importanza di un comportamento proattivo da parte degli operatori nei confronti della Pubblica Amministrazione.

I Fatti di Causa: Apparecchi da Gioco e Tasse Non Pagate

Una società operante nel settore delle slot machine ha ricevuto una cartella di pagamento per l’ISI relativa a quattro apparecchi da gioco per l’anno 2012. L’azienda ha impugnato l’atto, sostenendo di non aver mai ricevuto una comunicazione formale del rilascio dei nulla osta necessari per l’utilizzo di tali macchinari e, di conseguenza, di non averli mai ritirati. La Commissione Tributaria Regionale, tuttavia, ha dato ragione all’Amministrazione Finanziaria, ritenendo che la società fosse a conoscenza del rilascio delle autorizzazioni fin dal 2009, anche solo tramite comunicazioni informali come una telefonata, e che avesse la detenzione fisica degli apparecchi. Di fronte a questa decisione, la società ha presentato ricorso in Cassazione.

Il Principio di Diritto e l’Imposta sugli Intrattenimenti

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando un principio di diritto già espresso in un caso analogo. Il punto centrale è che l’Amministrazione Finanziaria non ha un obbligo generale di inviare attivamente i nulla osta rilasciati. L’invio è previsto solo se l’operatore ne fa esplicita richiesta scritta. In assenza di tale richiesta, è onere dell’azienda attivarsi per verificare l’effettivo rilascio dei permessi e procedere al loro ritiro presso gli uffici competenti. L’inerzia del contribuente, in questo contesto, non può essere usata come scudo per evitare il pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto logico e ben fondato il ragionamento dei giudici di merito. Le motivazioni principali si basano su diversi elementi:
1. L’Interesse dell’Operatore: La società aveva un chiaro interesse economico all’immediata installazione e messa in funzione degli apparecchi. Attendere una comunicazione formale avrebbe significato ritardi e perdite. Questo interesse fa presumere un comportamento attivo nel monitorare lo stato della pratica.
2. Comportamento Precedente: È emerso che la stessa azienda si era recata presso gli uffici per ritirare altre autorizzazioni. Era quindi inverosimile che, in quell’occasione, non avesse chiesto informazioni anche sui permessi oggetto della controversia.
3. Il Presupposto dell’Imposta: Ai fini dell’ISI, il presupposto impositivo non è l’effettivo utilizzo della macchina da gioco, ma l’organizzazione dell’attività. Tale organizzazione si concretizza quando un soggetto detiene l’apparecchio e, contemporaneamente, è titolare del relativo nulla osta. Il fatto che quest’ultimo non sia stato fisicamente ritirato è irrilevante. La prova dell’utilizzo effettivo del gioco è richiesta solo nei casi in cui l’attività si svolga in assenza totale di autorizzazione, ma non quando l’autorizzazione esiste ed è stata formalmente rilasciata.

Conclusioni: Implicazioni per gli Operatori del Settore

Questa ordinanza invia un messaggio chiaro a tutte le aziende del settore del gioco e degli intrattenimenti. La responsabilità di finalizzare il processo autorizzativo, incluso il ritiro materiale dei documenti, ricade primariamente sull’operatore. Non è possibile invocare la mancata ricezione di una comunicazione scritta per sottrarsi agli obblighi fiscali. La detenzione degli apparecchi, unita al semplice rilascio del nulla osta da parte dell’ente, è sufficiente a far scattare l’obbligo di versare l’imposta sugli intrattenimenti. Gli operatori devono quindi adottare un approccio diligente e proattivo, verificando costantemente lo stato delle proprie istanze per evitare spiacevoli sorprese fiscali.

È obbligatorio pagare l’imposta sugli intrattenimenti se non si è mai ritirato il nulla osta per gli apparecchi da gioco?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, se l’amministrazione ha rilasciato il nulla osta e l’operatore detiene gli apparecchi, l’imposta è dovuta. È onere dell’operatore attivarsi per ritirare il documento, a meno che non sia stata fatta specifica richiesta di invio.

Una comunicazione telefonica da parte dell’Ufficio è sufficiente a dimostrare la conoscenza del rilascio del nulla osta?
La Corte non si basa esclusivamente sulla comunicazione telefonica, ma la considera parte di un quadro probatorio più ampio. L’inerzia dell’operatore, che aveva interesse a installare gli apparecchi e che si era già recato presso gli uffici per altre pratiche, è un elemento decisivo per presumere la conoscenza e quindi la responsabilità fiscale.

Per far scattare l’obbligo fiscale, è necessario provare l’effettivo utilizzo degli apparecchi da gioco?
No. Quando il soggetto passivo detiene il bene (l’apparecchio) ed è munito di nulla osta, anche se non materialmente ritirato, l’imposta è dovuta a prescindere dall’effettivo svolgimento del gioco. La prova dell’utilizzo è necessaria solo quando il gioco avviene in assenza di autorizzazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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