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Imposta forfettaria scommesse: la Cassazione e il 2015

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate in un caso sull’imposta forfettaria scommesse. È stato stabilito che il nuovo, più oneroso, metodo di calcolo forfettario introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 non era applicabile per l’anno d’imposta 2015, ma solo a partire dal 1° gennaio 2016. La modifica legislativa successiva ha infatti operato come una proroga, posticipando l’entrata in vigore della nuova disciplina e salvaguardando l’applicazione delle norme previgenti per il 2015.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Imposta Forfettaria Scommesse: la Cassazione fa chiarezza sul 2015

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha posto fine a un’importante controversia in materia di imposta forfettaria scommesse, definendo con precisione la decorrenza di una modifica normativa cruciale per gli operatori del settore. La Corte ha stabilito che il nuovo e più severo regime di calcolo forfettario, introdotto dalla Legge di Stabilità 2015, è applicabile solo a partire dal 1° gennaio 2016, e non retroattivamente per l’anno 2015. Analizziamo i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una serie di avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli nei confronti di una società di scommesse e di diversi titolari di centri di trasmissione dati. Le contestazioni riguardavano il mancato pagamento dell’imposta unica sulle scommesse per diverse annualità, tra cui il 2015.

I contribuenti avevano impugnato gli atti, e la Corte di Giustizia tributaria di secondo grado aveva parzialmente accolto i loro appelli, in particolare ritenendo che per il 2015 non si dovesse applicare il nuovo metodo di calcolo dell’imponibile, basato sul triplo della media della raccolta provinciale. L’Agenzia, ritenendo errata tale interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia, confermando integralmente la decisione dei giudici di secondo grado. La questione centrale verteva sull’interpretazione della successione di leggi nel tempo e, in particolare, sull’effetto di una norma successiva che aveva modificato la data di entrata in vigore del nuovo regime fiscale.

Le Motivazioni: la Decorrenza dell’Imposta Forfettaria Scommesse

Il cuore della controversia risiedeva nell’interpretazione dell’art. 1, comma 644, della Legge n. 190/2014. Nella sua versione originale, questa norma prevedeva che, per i soggetti non regolarizzati, l’imposta forfettaria scommesse si applicasse secondo nuove modalità a decorrere dal 1° gennaio 2015.

Successivamente, però, la Legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) è intervenuta modificando esplicitamente la norma precedente, sostituendo la data “1° gennaio 2015” con “1° gennaio 2016”.

L’Agenzia sosteneva che tale modifica dovesse avere un’applicazione limitata solo a specifici soggetti, ma la Cassazione ha respinto questa tesi. I giudici hanno chiarito che l’intervento del legislatore del 2015 ha avuto l’effetto di una vera e propria “proroga”. Non si trattava di introdurre una norma nuova, ma di posticipare l’efficacia di quella già esistente. Di conseguenza, il nuovo metodo di calcolo forfettario, più penalizzante per i contribuenti, è entrato in vigore solo a partire dal 1° gennaio 2016.

Per l’intero anno d’imposta 2015, pertanto, doveva continuare ad applicarsi la normativa previgente, meno onerosa per gli operatori del settore. La Corte ha sottolineato che questa interpretazione garantisce certezza del diritto e si applica a tutti i soggetti che non avevano aderito alla regolarizzazione, indipendentemente dal momento in cui avevano iniziato la loro attività.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza della Corte di Cassazione rappresenta un punto fermo fondamentale per tutti gli operatori del settore delle scommesse coinvolti in contenziosi simili. Le conclusioni principali sono due:

1. Certezza Normativa per il 2015: Viene definitivamente chiarito che per l’annualità 2015, il calcolo dell’imposta unica deve seguire le regole precedenti alla Legge di Stabilità 2015.
2. Valore della Proroga Legislativa: La sentenza ribadisce che una norma che si limita a sostituire una data di decorrenza con una successiva opera come una proroga generalizzata, posticipando l’efficacia della disciplina per tutti i destinatari.

La decisione offre quindi una tutela importante ai contribuenti, riaffermando il principio secondo cui le modifiche normative, specialmente quelle più sfavorevoli, non possono avere un’applicazione anticipata rispetto a quanto esplicitamente previsto dal legislatore.

A partire da quale data è diventato applicabile il nuovo metodo di calcolo per l’imposta forfettaria scommesse introdotto dalla Legge n. 190/2014?
Secondo la Corte di Cassazione, il nuovo metodo di calcolo forfettario è diventato applicabile solo a partire dal 1° gennaio 2016. La Legge n. 208/2015 ha infatti posticipato (prorogato) l’entrata in vigore, che originariamente era prevista per il 1° gennaio 2015.

Perché il motivo di ricorso dell’Agenzia sul presunto contrasto tra motivazione e dispositivo della sentenza di secondo grado è stato dichiarato inammissibile?
La Corte ha ritenuto il motivo inammissibile perché non sussisteva un contrasto insanabile tra la motivazione (le ragioni) e il dispositivo (la decisione finale). Il dispositivo era coerente con una parte della motivazione, ovvero quella che accoglieva l’appello dei contribuenti sulla non applicabilità del nuovo regime fiscale al 2015. Eventuali altre incoerenze interne alla sola motivazione non rendono nulla la sentenza e non possono essere censurate in quel modo.

Qual era la disciplina fiscale applicabile agli operatori di scommesse non regolarizzati per l’anno d’imposta 2015?
Per l’anno 2015, la disciplina applicabile era quella previgente all’introduzione del nuovo calcolo forfettario, ovvero quella contenuta nell’art. 24, comma 10, del D.L. n. 98/2011. La nuova e più onerosa modalità di calcolo basata sul triplo della media provinciale non era ancora in vigore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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