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Immobile strumentale: tasse proporzionali se in vendita

La Corte di Cassazione ha stabilito che la vendita di un immobile strumentale (nella specie, un ex edificio scolastico), anche se in corso di ristrutturazione per cambio di destinazione d’uso, sconta le imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale e non fissa. La natura strumentale originaria del bene, già ultimato e accatastato come tale, è decisiva ai fini fiscali. La Corte ha inoltre confermato la responsabilità solidale del notaio rogante, poiché la corretta imposizione era desumibile direttamente dagli elementi presenti nell’atto di compravendita.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Immobile Strumentale: Tasse Proporzionali anche durante la Ristrutturazione

La vendita di un immobile strumentale, come un edificio scolastico o un magazzino, segue regole fiscali precise. Ma cosa succede se questo bene viene venduto mentre è in corso una profonda ristrutturazione per trasformarlo in abitazioni? Si applicano le imposte in misura fissa, come per un cantiere, o quelle proporzionali, tipiche degli immobili già definiti? Con la sentenza n. 9800 del 2024, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che la natura originaria del bene prevale sullo stato di cantiere, con importanti conseguenze per le parti e per il notaio rogante.

I Fatti di Causa: La Vendita di un Ex Edificio Scolastico

Il caso analizzato dalla Corte riguarda la compravendita di un vasto complesso immobiliare, in passato adibito a scuola e catastalmente classificato nella categoria B5. Al momento della vendita, l’edificio era oggetto di un progetto di totale ristrutturazione volto a cambiarne la destinazione d’uso in residenziale. I lavori, tuttavia, non erano ancora stati ultimati.

Il notaio, incaricato della stesura e registrazione dell’atto, aveva proceduto all’autoliquidazione delle imposte, applicando l’IVA e le imposte ipotecaria e catastale in misura fissa, ritenendo che si trattasse di un immobile ‘non ultimato’. L’Agenzia delle Entrate, però, ha emesso un avviso di liquidazione per recuperare maggiori imposte, sostenendo che, trattandosi della vendita di un immobile strumentale già esistente e ultimato nella sua costruzione originaria, le imposte ipotecaria e catastale andavano applicate in misura proporzionale (rispettivamente 3% e 1%).

La Decisione della Cassazione sull’Immobile Strumentale

La Corte di Cassazione ha accolto le ragioni dell’Agenzia delle Entrate, riformando la decisione dei giudici di merito. Il principio cardine affermato è che, ai fini fiscali, bisogna guardare alla natura oggettiva del bene al momento del trasferimento, che in questo caso era quella di un fabbricato strumentale, già ultimato anni prima e regolarmente accatastato come tale.

La Distinzione Cruciale: Ultimazione della Costruzione vs. Ristrutturazione

La Corte opera una distinzione netta e decisiva: un conto è l’ultimazione della costruzione originaria, un altro è lo stato dei successivi lavori di ristrutturazione. L’immobile in questione, pur essendo un cantiere per il cambio d’uso, era un bene che aveva già acquisito in passato la sua piena funzionalità e identità catastale come edificio scolastico. Questa sua caratteristica di immobile strumentale non viene meno solo perché sono in corso lavori di trasformazione. La normativa fiscale che prevede un regime agevolato (imposte fisse) per i fabbricati ‘non ultimati’ si riferisce, secondo la Corte, agli immobili in corso di prima costruzione, non a quelli già esistenti e successivamente ristrutturati.

La Responsabilità Solidale del Notaio

Un altro punto cruciale della sentenza riguarda la responsabilità del notaio. I giudici di merito avevano escluso la sua responsabilità solidale, classificando l’imposta richiesta dall’Agenzia come ‘complementare’ o ‘suppletiva’. La Cassazione ha ribaltato questa conclusione. Poiché tutte le informazioni necessarie per il corretto inquadramento fiscale – la pregressa ultimazione, l’accatastamento in categoria B5, la natura dei lavori in corso – erano chiaramente indicate nell’atto di compravendita, l’imposta dovuta era da considerarsi ‘principale’. Di conseguenza, il notaio è solidalmente responsabile con le parti per il suo pagamento, in quanto l’errore nell’autoliquidazione derivava da una valutazione errata di dati già presenti e non da accertamenti esterni all’atto.

Le Motivazioni della Corte

Il ragionamento della Suprema Corte si fonda su una lettura sistematica delle norme in materia di IVA e imposte sui trasferimenti immobiliari. Per la Corte, la qualifica di un bene come immobile strumentale deriva dalle sue caratteristiche oggettive, che non permettono un uso diverso senza radicali trasformazioni. L’edificio scolastico rientrava pienamente in questa categoria. La normativa (art. 10, n. 8-ter, d.P.R. 633/72) prevede un regime specifico per la cessione di tali immobili, che comporta l’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale.

La circostanza che fossero in corso lavori di ristrutturazione non è sufficiente a declassare l’immobile a ‘cantiere’ ai fini fiscali, poiché la sua identità giuridica e catastale era già consolidata. Pertanto, l’errore del notaio non è stato scusabile, in quanto basato su un’interpretazione non corretta di fatti e dati chiaramente emergenti dal rogito stesso, rendendo l’imposta recuperata ‘principale’ e attivando la responsabilità solidale del professionista.

Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante monito per tutti gli operatori del settore immobiliare. La qualificazione fiscale di un bene in fase di ristrutturazione dipende dalla sua storia e dalla sua natura originaria. La vendita di un immobile strumentale sconta le imposte proporzionali anche se l’edificio è un cantiere per cambio d’uso. Questa decisione rafforza anche il principio della responsabilità del notaio, chiamato a una valutazione giuridica attenta degli elementi contenuti nell’atto che redige, poiché da essi può dipendere non solo il corretto assolvimento degli obblighi fiscali delle parti, ma anche il suo coinvolgimento diretto in caso di errore.

Come viene tassata la vendita di un immobile strumentale in ristrutturazione per cambio d’uso?
La vendita è soggetta alle imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale (3% e 1%), non fissa. È decisiva la natura strumentale che l’immobile aveva acquisito con la sua costruzione originaria, non il suo stato di cantiere al momento della vendita.

Il notaio è responsabile per le maggiori imposte se sbaglia l’autoliquidazione in un caso simile?
Sì, il notaio è solidalmente responsabile con le parti. Se i presupposti per la corretta tassazione (come la precedente ultimazione e l’accatastamento strumentale) sono desumibili direttamente dall’atto di compravendita, l’imposta richiesta dall’Agenzia è considerata ‘principale’ e il notaio risponde del suo mancato versamento.

La clausola che prevede il pagamento del prezzo tramite compensazione con un credito preesistente è soggetta a imposta di registro autonoma?
No. La Corte ha stabilito che, in questo caso, la compensazione rappresentava una mera modalità di pagamento del prezzo della compravendita e non un autonomo accordo compensativo. Pertanto, tale clausola non è soggetta a un’autonoma imposizione proporzionale di registro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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