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Giudicato penale assolutorio: effetti nel Fisco

La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha sospeso un giudizio tributario relativo ad avvisi di accertamento per operazioni inesistenti. La decisione è motivata dalla necessità di attendere la pronuncia delle Sezioni Unite sull’interpretazione del nuovo art. 21-bis d.lgs. 74/2000, che disciplina l’efficacia del giudicato penale assolutorio nel processo fiscale, una questione sollevata dal contribuente che era stato assolto in sede penale per i medesimi fatti.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Giudicato Penale Assolutorio: La Cassazione Sospende in Attesa delle Sezioni Unite

L’efficacia di un giudicato penale assolutorio all’interno del processo tributario rappresenta uno dei temi più dibattuti e complessi nel rapporto tra giustizia penale e fiscale. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione mette in luce questa criticità, decidendo di sospendere un caso per attendere una pronuncia chiarificatrice delle Sezioni Unite. Analizziamo la vicenda e le sue importanti implicazioni.

I Fatti del Caso

Una società di costruzioni si è vista notificare due avvisi di accertamento per gli anni 2008 e 2009. L’Amministrazione Finanziaria contestava il mancato riconoscimento di alcuni costi, ritenuti relativi a operazioni inesistenti, determinando così un maggior reddito d’impresa. La contribuente ha impugnato gli atti, dando inizio a un contenzioso tributario.

Parallelamente, per i medesimi fatti, la legale rappresentante della società era stata sottoposta a un procedimento penale, conclusosi con una sentenza di assoluzione divenuta irrevocabile, emessa con la formula “perché il fatto non sussiste”. Forte di questa decisione, la società ha sostenuto in ogni grado del giudizio tributario che l’assoluzione penale dovesse invalidare anche la pretesa fiscale.

La Decisione della Cassazione e l’impatto del Giudicato Penale Assolutorio

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato ragione alla contribuente, annullando gli accertamenti perché ritenuti non sufficientemente motivati. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

Nel corso del giudizio di legittimità è intervenuta una novità normativa di cruciale importanza: il D.Lgs. n. 87 del 2024 ha introdotto l’art. 21-bis nel D.Lgs. n. 74 del 2000. Questa nuova norma stabilisce che la sentenza irrevocabile di assoluzione (perché il fatto non sussiste o l’imputato non lo ha commesso) ha efficacia di giudicato nel processo tributario.

Tuttavia, l’introduzione di questa norma ha sollevato diversi dubbi interpretativi: si applica anche ai processi in corso? L’effetto vincolante riguarda l’intero accertamento (imposta e sanzioni) o solo le sanzioni? È rilevante anche l’assoluzione per insufficienza di prove?

Di fronte a questi interrogativi, la Suprema Corte ha deciso di non pronunciarsi. Con ordinanza interlocutoria, ha sospeso il giudizio.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di un principio di ordine logico-sistematico e di economia processuale. I giudici hanno rilevato che i medesimi dubbi interpretativi sull’applicazione e la portata del nuovo art. 21-bis erano già stati sollevati in un altro procedimento e rimessi alla decisione delle Sezioni Unite della Cassazione.

Per evitare il rischio di pronunce contrastanti e per garantire l’uniformità dell’interpretazione del diritto su una questione così delicata e di impatto generale, la Sezione V ha ritenuto indispensabile attendere la decisione del massimo organo nomofilattico. La causa è stata quindi rinviata a nuovo ruolo, in attesa che le Sezioni Unite forniscano un’interpretazione autorevole e vincolante sulla nuova disciplina del giudicato penale assolutorio.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame, pur non decidendo il merito della controversia, è di fondamentale importanza. Essa fotografa un momento di transizione e di incertezza normativa nel dialogo tra processo penale e tributario. La futura sentenza delle Sezioni Unite è destinata a diventare una pietra miliare, poiché chiarirà in modo definitivo i confini e la forza del giudicato penale assolutorio nel contenzioso fiscale. Gli operatori del diritto, le imprese e la stessa Amministrazione Finanziaria attendono con grande interesse questa pronuncia, che avrà un impatto diretto su innumerevoli casi passati, presenti e futuri, definendo una volta per tutte se e come un’assoluzione in sede penale possa neutralizzare una pretesa del Fisco.

Una sentenza penale di assoluzione annulla automaticamente un avviso di accertamento fiscale basato sugli stessi fatti?
La Corte, in questa ordinanza, non fornisce una risposta definitiva. Ha sospeso il caso proprio perché una nuova legge (art. 21-bis d.lgs. 74/2000) tratta specificamente questo punto, ma la sua corretta interpretazione e applicazione è stata demandata alle Sezioni Unite per un chiarimento.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la decisione?
La Corte ha rinviato la decisione per attendere la pronuncia delle Sezioni Unite. Poiché le complesse questioni interpretative sollevate dalla nuova normativa sull’efficacia del giudicato penale erano già state rimesse alle Sezioni Unite in un altro caso, la Corte ha scelto di aspettare per garantire una decisione uniforme ed evitare contrasti giurisprudenziali.

La nuova legge sull’efficacia del giudicato penale si applica ai processi già in corso?
Questa è una delle questioni centrali che le Sezioni Unite dovranno risolvere. L’ordinanza interlocutoria evidenzia questo dubbio sull’efficacia intertemporale della nuova norma come uno dei motivi principali per cui è necessario un loro intervento chiarificatore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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