Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 3846 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 5   Num. 3846  Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
AVV_NOTAIO: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 15/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso nr. 5477-2024 R.G. proposto da:
RAGIONE_SOCIALE IN LIQUIDAZIONE, in  persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dell’AVV_NOTAIO giusta procura speciale allegata al ricorso
-ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE ,  in  persona del legale rappresentante pro tempore, rappresenta ta  e  difesa  dall’AVV_NOTAIO giusta  procura speciale allegata al ricorso
-controricorrente-
COMUNE  DI  GIUGLIANO  DI  RAGIONE_SOCIALE ,  in  persona  del  Sindaco  pro tempore
-intimato- avverso la sentenza n. 5060/2023 RAGIONE_SOCIALE CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI SECONDO GRADO COGNOMEA CAMPANIA, depositata l’11 /9/2023; udita  la  relazione  RAGIONE_SOCIALE  causa  svolta  nella  camera  di  consiglio  non partecipata del 28/1/2025 dal AVV_NOTAIO
COGNOME‘COGNOME
FATTI DI CAUSA
RAGIONE_SOCIALE Liquidazione (di seguito IACP) propone ricorso, affidato a due motivi, per la cassazione RAGIONE_SOCIALE sentenza indicata in epigrafe, con cui la Corte di giustizia tributaria di secondo grado RAGIONE_SOCIALE Campania aveva accolto l’appello di RAGIONE_SOCIALE avverso la sentenza emessa dalla Commissione tributaria provinciale di RAGIONE_SOCIALE n. 12567/2021, in accoglimento del ricorso proposto dall’IACP avverso l’avviso di accertamento per IMU 2015 emesso dalla RAGIONE_SOCIALE per conto del Comune di Giugliano di RAGIONE_SOCIALE.
La  RAGIONE_SOCIALE  resiste  con  controricorso,  il  Comune  è  rimasto intimato.
Parte ricorrente ha depositato memoria ai sensi dell’art. 380 bis 1) c.p.c.
RAGIONI COGNOMEA DECISIONE
1.1.  Preliminarmente,  va  rilevata  la  tardività  del  controricorso  di RAGIONE_SOCIALE , perché depositato oltre il termine di cui all’art. 370 c.p.c.
1.2.  Infatti,  essendo  la  notificazione  del  ricorso  avvenuta  in  data  5 marzo  2024,  il  deposito  del  controricorso,  effettuato  in  data  2  maggio 2024,  risulta  avvenuto  oltre  il  termine  di  quaranta  giorni,  ex  art.  370, comma 1, c.p.c., donde l’improcedibilità del controricorso .
1.3. La tardività del deposito del controricorso nella cancelleria RAGIONE_SOCIALE Corte di cassazione, in quanto effettuato oltre il termine fissato a decorrere dal  giorno  dalla  notificazione,  comporta  dunque  che  del  controricorso medesimo non possa tenersi conto , ancorché difetti un’espressa previsione
da parte RAGIONE_SOCIALE norma che fissa l’indicato termine, giacché tale sanzione deriva dal sistema, che impone alla parte che intende portare tempestivamente  a  conoscenza  del  giudice  e  del  ricorrente  le  proprie ragioni, presentando memorie  prima  dell’udienza di  d iscussione (o dell’adunanza  camerale),  di  sottostare  all’onere  processuale  che  le  è imposto (cfr. Cass. n. 18091 del 2005).
2.1. Con il primo motivo la ricorrente denuncia, in rubrica, ai sensi dell’art. 360, primo comma, n. 3), c.p.c., v iolazione dell’art. 2909 c .c. per avere la Corte territoriale riformato la sentenza di primo grado, quanto alla motivazione dell’avviso di accertamento, in mancanza di appello sul punto da parte dell’appellante, nonché, ai sensi dell’art. 360, primo comma, n. 4), c.p.c., violazione dell’art. 112 c.p.c. nella parte in cui la Corte di giustizia tributaria di secondo grado aveva ritenuto, in violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato, non sussistente il difetto di motivazione dell’avviso di accertamento impugnato .
1.2. Con il secondo motivo la ricorrente denuncia, ai sensi dell’art. 360, primo comma, n. 4), c.p.c., v iolazione dell’art.115 c.p.c. per avere la CGT erroneamente accolto l’appello di RAGIONE_SOCIALE assumendo «come non provato  da  parte di Iacp … che  i suoi immobili  non  abbiano  le caratteristiche degli alloggi sociali … fatto storico … allegato in giudizio, non … contestato da controparte e pertanto … provato».
2.1. Le doglianze relative alla violazione del giudicato interno, di cui al primo motivo, sono fondate.
2.2.  Il  Collegio  rileva,  infatti,  che  la  sentenza  di  primo  grado, ritualmente trascritta ed allegata al ricorso, è fondata su una doppia ratio decidendi nel merito: la prima è quella relativa al difetto di motivazione dell’atto impugnato, la seconda è quella relativa al riconoscimento RAGIONE_SOCIALE richiesta esenzione dall’IMU stante la natura di alloggi sociali degli immobili di parte ricorrente.
2.3.  Dall’esame  dell’atto  di  appello  RAGIONE_SOCIALE  RAGIONE_SOCIALE,  parimenti ritualmente trascritto ed allegato al ricorso, emerge che l’appellante non ha  censurato  la  prima ratio con  conseguente  formazione  del  giudicato interno sul punto.
2.4. Trattandosi, invero, di pronuncia basata su due distinte rationes decidendi , ciascuna di per sé sufficiente a sorreggere la soluzione adottata in  punto  di  validità  RAGIONE_SOCIALE  citazione,  la  stessa  poteva  essere  utilmente impugnata solo mediante la censura di entrambe.
2.5. Deve darsi, infatti, seguito all’orientamento di questa Corte secondo cui, qualora il petitum RAGIONE_SOCIALE domanda attrice sia fondato su un duplice ordine di ragioni giuridiche, collegate a presupposti antitetici e formulate in via alternativa o subordinata, la sentenza del giudice del merito che, dopo aver aderito alla prima ragione, esamini ed accolga anche la seconda, al fine di sostenere la decisione pure nel caso in cui la prima possa risultare erronea, non incorre nel vizio di contraddittorietà RAGIONE_SOCIALE motivazione, né contiene, quanto alla causa petendi alternativa o subordinata, un mero obiter dictum , non suscettibile di trasformarsi in giudicato, ma configura una pronuncia basata su due distinte rationes decidendi , ciascuna di per sé sufficiente a sorreggere la soluzione adottata, che, pertanto, può essere utilmente impugnata solo mediante la censura di entrambe (cfr. Cass. nn. 13880 del 2020, 14740 del 2005).
2.6. Nell’ipotesi in cui, invece, la motivazione ulteriore non sia volta a sorreggere con più argomenti (anche su piani gradati) la decisione di un medesimo aspetto RAGIONE_SOCIALE domanda (ovvero di un ‘ eccezione che si è valorizzata) – aspetto in relazione al quale il gravame avverso la sentenza deve «vincere» tutti quegli argomenti, ciascuno dei quali si pone come autonoma ed autosufficiente ratio decidendi -, come nel caso in esame, ma attenga ad altri aspetti, cioè ad altre domande od eccezioni non solo diverse da quella delibata in via principale, ma il cui esame è per di più precluso al giudice proprio in ragione RAGIONE_SOCIALE natura RAGIONE_SOCIALE questione (di rito) decisa principaliter , le Sezioni Unite, con sentenza n. 3840 del 2007, si sono pronunciate, nel senso RAGIONE_SOCIALE carenza di potere di esame nel merito da parte del giudice che abbia pregiudizialmente dichiarato inammissibile il gravame o la domanda ovvero abbia declinato la propria giurisdizione o competenza, traendo da tale premessa il duplice corollario RAGIONE_SOCIALE inammissibilità (per difetto di interesse) dell ‘ impugnazione proposta dalla parte (anche) contro tali giuridicamente irrilevanti affermazioni sul merito
e  dell ‘ ammissibilità  dell ‘ impugnazione  che  censuri  la  sola  statuizione pregiudiziale.
2.7.  La  circostanza  che  il  gravame  RAGIONE_SOCIALE  concessionaria  non  fosse rivolto anche contro la prima ratio decidendi circa la carenza di motivazione dell’atto impugnato aveva dunque determinato l’inammissibilità del gravame per l’esistenza del giudicato sulla ratio decidendi non censurata (cfr. Cass. 13880 del 2020, 14740 del 2005 cit.).
2.8. Il giudice dell’impugnazione, nel decidere la controversia in merito alla spettanza dell’esenzione IMU, si è posto, quindi, in manifesto contrasto con il  tenore  del  giudicato  interno  formatosi  in  punto  di nullità  dell’atto impositivo per carenza di motivazione, non impugnato dall’appellante.
 Q uanto  precede  determina  l’assorbimento  del  secondo  motivo  di ricorso, con accoglimento del primo motivo e la conseguente cassazione RAGIONE_SOCIALE decisione impugnata senza rinvio ex art. 382, ultimo comma, c.p.c., comma 1, dichiarando inammissibile l’appello RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE .
 Le  spese  di  lite  del  grado  di  appello  e  di  legittimità  seguono  la soccombenza, con condanna RAGIONE_SOCIALE controricorrente e RAGIONE_SOCIALE parte intimata al pagamento degli importi liquidati in dispositivo.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso, cassa senza rinvio la sentenza impugnata e dichiara inammissibile l’appello di RAGIONE_SOCIALE avverso la sentenza n. 12567/2021 emessa dalla Commissione tributaria provinciale di RAGIONE_SOCIALE; condanna la controricorrente e la parte intimata, in solido, al pagamento delle spese sia del grado di appello, che liquida in Euro 5.000,00 per compensi, sia di questo giudizio di legittimità, che liquida in Euro 10.000,00 per compensi ed Euro 200,00 per esborsi; il tutto oltre al rimborso forfettario delle spese generali nella misura del 15% ed accessori come per legge.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio, tenutasi in modalità da