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Giudicato esterno: non vale tra IRES e IRAP

La Corte di Cassazione ha stabilito che una sentenza definitiva su una controversia in materia di IRAP non costituisce giudicato esterno in un successivo giudizio riguardante l’IRES, anche se basato sugli stessi fatti. La Corte ha evidenziato le profonde differenze strutturali tra le due imposte, in particolare per quanto riguarda la determinazione della base imponibile e i criteri di deducibilità dei costi, annullando così la decisione di merito che aveva erroneamente applicato l’effetto vincolante della precedente pronuncia.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Giudicato Esterno tra IRES e IRAP: La Cassazione Fa Chiarezza

Il principio del giudicato esterno rappresenta un cardine del nostro ordinamento, volto a garantire la certezza del diritto ed evitare sentenze contraddittorie sulla medesima questione. Tuttavia, la sua applicazione in ambito tributario può rivelarsi complessa, specialmente quando si confrontano imposte diverse. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato il tema, chiarendo se una decisione definitiva in materia di IRAP possa vincolare un successivo giudizio sull’IRES relativo agli stessi fatti.

I Fatti del Caso: Una Complessa Vicenda Fiscale

La controversia nasce da un avviso di accertamento notificato a un gruppo bancario, con cui l’Agenzia delle Entrate contestava, ai fini IRES per l’anno 2007, l’indebita deduzione di perdite su crediti e di costi derivanti da operazioni con soggetti residenti in paradisi fiscali.

Il gruppo bancario impugnava l’atto e, dopo alterne vicende processuali, la Commissione Tributaria Regionale dava ragione all’Amministrazione Finanziaria. A questo punto, le società contribuenti giocavano una carta inaspettata: chiedevano la revocazione della sentenza d’appello, sostenendo che fosse in contrasto con un’altra decisione, già definitiva, pronunciata tra le stesse parti. Questa precedente sentenza, relativa alla stessa annualità e agli stessi fatti, aveva però ad oggetto un’imposta diversa, l’IRAP, e aveva dato ragione ai contribuenti.

La Commissione Regionale accoglieva la richiesta di revocazione, ritenendo che il precedente giudicato sull’IRAP avesse effetto vincolante anche sulla controversia IRES.

La Questione del Giudicato Esterno e la Revocazione

L’Agenzia delle Entrate ha impugnato questa decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che non potesse esistere un contrasto di giudicati. Il cuore del problema era stabilire se una decisione su un’imposta (IRAP) potesse creare un vincolo giuridico, ovvero un giudicato esterno, per una controversia su un’altra imposta (IRES), pur in presenza di identici presupposti fattuali.

La tesi dell’Amministrazione era chiara: IRES e IRAP sono tributi con presupposti impositivi autonomi, basi imponibili distinte e aliquote differenti. Pertanto, una pronuncia sull’una non può automaticamente pregiudicare una decisione sull’altra.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, fornendo motivazioni precise e destinate a orientare la giurisprudenza futura.

La Diversa Struttura di IRES e IRAP

Il punto centrale del ragionamento della Corte risiede nella profonda differenza strutturale tra le due imposte:

* IRES: L’imposta sul reddito delle società ha come presupposto il reddito netto. La sua determinazione si basa sul principio di inerenza, secondo cui i costi sono deducibili se e in quanto correlati all’attività d’impresa e alla produzione di ricavi.

* IRAP: L’imposta regionale sulle attività produttive, invece, si fonda sul valore della produzione netta. Questo valore è calcolato secondo regole specifiche che non seguono la logica dell’inerenza. La legge determina in modo tassativo quali costi sono deducibili dalla base imponibile, escludendone a priori intere categorie, a prescindere dal loro collegamento con l’attività.

Poiché le norme che disciplinano la formazione della base imponibile sono diverse, una decisione sulla deducibilità di un costo ai fini IRAP non implica nulla sulla sua deducibilità ai fini IRES. Le due imposte, pur partendo dagli stessi fatti economici, li qualificano giuridicamente in modo differente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La Corte, accogliendo il ricorso, ha cassato la sentenza impugnata e, decidendo direttamente nel merito, ha rigettato la domanda di revocazione proposta dalle banche. La decisione ha importanti implicazioni pratiche:

1. Autonomia dei Tributi: Viene riaffermata la netta separazione concettuale e normativa tra IRES e IRAP. Le aziende non possono dare per scontato che una vittoria in un contenzioso su un’imposta si traduca automaticamente in una vittoria su un’altra.
2. Strategie Processuali: I contribuenti e i loro difensori devono impostare strategie difensive distinte per ogni imposta, anche se la contestazione dell’Amministrazione Finanziaria si basa sullo stesso verbale di constatazione.
3. Certezza del Diritto: La pronuncia rafforza la certezza del diritto, chiarendo i limiti applicativi del giudicato esterno in materia fiscale e impedendo che decisioni prese sulla base di una specifica disciplina (quella dell’IRAP) possano ‘contaminare’ indebitamente ambiti governati da principi diversi (quelli dell’IRES).

Una sentenza definitiva sull’IRAP ha valore di giudicato esterno in una causa successiva sulla stessa vicenda ma relativa all’IRES?
No, secondo la Corte di Cassazione una sentenza definitiva sull’IRAP non ha efficacia di giudicato esterno in un giudizio relativo all’IRES, anche se i fatti contestati sono gli stessi, a causa delle differenze strutturali tra i due tributi.

Perché non si applica il giudicato esterno tra IRES e IRAP?
Non si applica perché IRES e IRAP hanno presupposti e basi imponibili differenti. L’IRES si basa sul reddito netto e sul principio di inerenza dei costi, mentre l’IRAP si calcola sul valore della produzione netta, con regole di deducibilità specifiche e non assimilabili a quelle dell’IRES.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, ha cassato la sentenza che aveva concesso la revocazione e, decidendo nel merito, ha rigettato la domanda di revocazione che era stata originariamente proposta dalle società contribuenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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