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Garanzia concessionari giochi: obbligo per rateizzare

La Corte di Cassazione ha stabilito che la norma generale che abolisce l’obbligo di prestare una garanzia per la rateizzazione dei debiti fiscali superiori a 50.000 euro non si applica ai concessionari di giochi. Questi soggetti, in virtù della loro qualifica di agenti contabili e della normativa speciale di settore, devono sempre disporre di una garanzia fideiussoria adeguata a coprire i debiti verso l’Erario, anche in caso di pagamento rateale. La sentenza ha quindi cassato la decisione di merito che aveva annullato le cartelle di pagamento, rinviando al giudice del rinvio la verifica sulla capienza della garanzia originaria.

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Pubblicato il 30 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Garanzia Concessionari Giochi: Obbligo di Garanzia per Rateizzare le Tasse

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha chiarito un punto fondamentale per le società che operano nel settore delle scommesse: l’obbligo di prestare una garanzia per i concessionari di giochi non viene meno neanche quando si chiede di rateizzare un debito fiscale. Questa decisione sottolinea la specialità della normativa di settore rispetto a quella generale tributaria, ponendo l’accento sulla tutela delle entrate erariali.

I Fatti di Causa

Una società concessionaria per la raccolta del gioco pubblico si era vista notificare due cartelle di pagamento per il mancato versamento dell’imposta unica sulle scommesse relativa a due annualità. La società aveva presentato un’istanza di rateizzazione del debito, che però l’Amministrazione finanziaria aveva subordinato alla presentazione di un’idonea garanzia fideiussoria. Poiché la garanzia non era stata fornita, la richiesta era stata di fatto respinta.

La società aveva impugnato le cartelle di pagamento, sostenendo che, a seguito di una modifica normativa del 2011, non fosse più necessario prestare garanzie per la rateizzazione di debiti superiori a 50.000 euro. La Commissione Tributaria Regionale (CTR) aveva accolto questa tesi, annullando le cartelle. Secondo la CTR, la pretesa dell’Amministrazione era infondata perché basata su un obbligo normativo ormai superato. Contro questa decisione, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha proposto ricorso in Cassazione.

La Garanzia Concessionari Giochi nella Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha ribaltato la decisione del giudice di secondo grado, accogliendo il ricorso dell’Amministrazione finanziaria. Il punto centrale della sentenza è che la normativa speciale che regola il settore dei giochi prevale sulla normativa generale in materia di riscossione dei tributi. Di conseguenza, l’abrogazione dell’obbligo di garanzia per la generalità dei contribuenti non si estende ai concessionari di scommesse.

I giudici hanno enunciato un principio di diritto molto chiaro: un concessionario abilitato alla raccolta di scommesse che intende beneficiare della rateizzazione di un debito verso l’Erario ha l’obbligo di adeguare la garanzia già prestata per lo svolgimento della propria attività, qualora questa si riveli insufficiente a coprire l’importo da rateizzare. La sentenza è stata quindi cassata con rinvio, incaricando la corte di merito di verificare l’effettiva capienza della garanzia originariamente prestata dalla società.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione sulla particolare natura dell’attività svolta dai concessionari di giochi. Questi soggetti operano come agenti contabili, maneggiando denaro pubblico, e sono quindi sottoposti a un regime di controlli e responsabilità più stringente. La normativa di settore (in particolare l’art. 24 del d.l. n. 98 del 2011) prevede un obbligo permanente di prestare una garanzia fideiussoria per tutta la durata del rapporto concessorio.

Questa garanzia ha lo scopo di assicurare la correttezza e l’esaustività delle entrate fiscali derivanti dal gioco. Non è una garanzia richiesta solo per la rateizzazione, ma un presidio costante a tutela dell’Erario. La modifica normativa che ha eliminato l’obbligo di garanzia per la generalità dei contribuenti non ha inteso derogare a questa disciplina speciale. Pertanto, anche se la legge generale non prevede più una garanzia specifica per la rateizzazione, per i concessionari di giochi è sempre necessario che la fideiussione già esistente sia idonea a coprire anche il debito rateizzato. Se la garanzia esistente è insufficiente, deve essere adeguata.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza afferma un principio di specialità: le regole per il settore dei giochi sono più rigide e prevalgono su quelle generali. Un concessionario di giochi non può avvalersi della norma che esonera i contribuenti dal fornire una garanzia per i piani di rateizzazione. Al contrario, deve assicurarsi che la garanzia già in essere per la sua attività sia sempre capiente e sufficiente a coprire tutti gli obblighi verso lo Stato, inclusi quelli derivanti da un piano di dilazione. Questa decisione rafforza gli strumenti a tutela delle finanze pubbliche in un settore economico di particolare rilevanza e delicatezza.

Un concessionario di giochi che vuole rateizzare un debito fiscale deve prestare una garanzia specifica?
No, non deve prestare una garanzia specifica per la rateizzazione, ma deve assicurarsi che la garanzia fideiussoria già obbligatoriamente prestata per lo svolgimento della sua attività sia capiente e idonea a coprire anche il debito che intende rateizzare. Se la garanzia esistente non è sufficiente, deve adeguarla.

L’abolizione generale dell’obbligo di garanzia per la rateizzazione dei debiti fiscali si applica anche al settore dei giochi?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la norma speciale che impone ai concessionari di giochi una garanzia permanente per le loro attività prevale sulla norma generale. Pertanto, l’abrogazione dell’obbligo non si estende a questi soggetti.

Cosa succede se la garanzia già prestata dal concessionario per la sua attività non è sufficiente a coprire il debito da rateizzare?
Il concessionario ha l’obbligo di adeguare la garanzia, aumentandone l’importo fino a renderla sufficiente a coprire l’intero debito. In caso contrario, l’amministrazione finanziaria può legittimamente negare la concessione del beneficio della rateizzazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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