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Funzionario ICI: la nomina spetta solo alla Giunta

La Corte di Cassazione ha annullato un avviso di accertamento per ICI perché il funzionario che lo ha firmato era stato nominato dal Sindaco e non dalla Giunta comunale, come invece richiesto dalla legge speciale sull’imposta. Secondo la Corte, la nomina del funzionario responsabile ICI è una competenza esclusiva della Giunta, e una delega proveniente da un organo diverso, come il Sindaco, rende l’atto impositivo nullo per difetto di competenza.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Funzionario ICI: la nomina spetta solo alla Giunta comunale

Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di tributi locali, chiarendo in modo definitivo la competenza per la nomina del funzionario responsabile ICI. Con l’Ordinanza n. 20310/2024, la Suprema Corte ha stabilito che la designazione di tale figura spetta inderogabilmente alla Giunta comunale. Un avviso di accertamento firmato da un funzionario nominato da un organo diverso, come il Sindaco, è da considerarsi nullo. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso

Una società contribuente si era vista notificare un avviso di accertamento relativo all’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) per l’anno 2011. L’azienda aveva impugnato l’atto, contestandone la validità per diversi motivi. Sia in primo che in secondo grado, i giudici tributari avevano respinto le ragioni della società, confermando la legittimità della pretesa del Comune.

La società, non soddisfatta, ha quindi proposto ricorso per cassazione, sollevando, tra gli altri, un motivo decisivo: la nullità dell’avviso di accertamento per incompetenza del soggetto firmatario. Nello specifico, il funzionario che aveva sottoscritto l’atto era stato designato con un decreto del Sindaco, e non, come sostenuto dalla ricorrente, con una delibera della Giunta comunale.

La Questione Giuridica: Chi Nomina il Funzionario Responsabile ICI?

Il cuore della controversia ruotava attorno all’interpretazione delle norme che regolano l’organizzazione degli uffici comunali e la gestione dei tributi. Da un lato, le norme generali sul funzionamento degli enti locali (Testo Unico degli Enti Locali, D.Lgs. 267/2000) attribuiscono al Sindaco poteri di nomina dei dirigenti. Dall’altro, la normativa specifica in materia di ICI (art. 11 del D.Lgs. 504/1992) prevede espressamente che “con delibera della Giunta comunale è designato un funzionario cui sono conferiti le funzioni e i poteri” per la gestione dell’imposta.

La Corte di Cassazione è stata chiamata a risolvere questo conflitto tra norma generale e norma speciale, per stabilire quale delle due dovesse prevalere e, di conseguenza, quale organo fosse competente a nominare il funzionario responsabile ICI.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della società, ritenendo fondato il motivo relativo alla nullità dell’avviso. I giudici hanno chiarito che il rapporto tra la normativa generale sugli enti locali e quella specifica sull’ICI deve essere risolto applicando il principio lex specialis derogat legi generali (la legge speciale deroga a quella generale).

L’articolo 11, comma 4, del D.Lgs. n. 504/1992 è una norma speciale, dettata appositamente per la gestione dell’ICI. Essa riserva esplicitamente alla Giunta comunale la competenza a designare il funzionario responsabile. Questa disposizione, secondo la Corte, non è stata abrogata né modificata dall’entrata in vigore del Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. n. 267/2000). Anzi, il fatto che il legislatore, nel riformare la materia, abbia abrogato numerose altre disposizioni del decreto sull’ICI ma non l’articolo 11, rafforza la volontà di mantenerlo in vigore.

Di conseguenza, la nomina del funzionario responsabile doveva avvenire tramite una delibera della Giunta e non con un decreto del Sindaco. Poiché nel caso di specie la nomina era avvenuta da parte di un organo incompetente, l’avviso di accertamento firmato da tale funzionario è risultato invalido. La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, ha annullato l’atto impositivo.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza per i contribuenti e per le amministrazioni comunali. Le conclusioni che possiamo trarre sono le seguenti:

1. Competenza Esclusiva della Giunta: La designazione del funzionario responsabile per la gestione dell’ICI (e, per estensione, di altri tributi locali regolati da norme analoghe) è una competenza esclusiva e inderogabile della Giunta comunale.
2. Nullità dell’Atto: Un avviso di accertamento sottoscritto da un funzionario nominato da un organo diverso (es. il Sindaco) è illegittimo per vizio di incompetenza e può essere annullato dal giudice.
3. Onere di Verifica per il Contribuente: Per i contribuenti che ricevono un avviso di accertamento, diventa cruciale verificare non solo il merito della pretesa, ma anche gli aspetti formali dell’atto, inclusa la corretta competenza dell’organo che ha nominato il funzionario firmatario. Si tratta di un vizio che, se presente, può portare all’annullamento totale dell’atto impositivo.

Chi è l’organo competente a nominare il funzionario responsabile per la gestione dell’ICI?
L’organo competente è esclusivamente la Giunta comunale, tramite apposita delibera, come previsto dall’art. 11 del D.Lgs. n. 504/1992.

Un avviso di accertamento ICI firmato da un funzionario nominato dal Sindaco è valido?
No, secondo la Corte di Cassazione tale avviso è invalido. La nomina da parte del Sindaco, organo incompetente per questa specifica funzione, vizia l’atto e ne determina la nullità.

La legge generale sugli enti locali (Testo Unico) ha modificato la regola sulla nomina del funzionario ICI?
No. La Corte ha chiarito che la norma specifica sull’ICI (lex specialis) prevale sulla normativa generale del Testo Unico degli Enti Locali e non è stata da essa abrogata. Pertanto, la competenza resta in capo alla Giunta comunale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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