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Funzionario comunale: la nomina spetta alla Giunta

La Corte di Cassazione ha annullato un avviso di accertamento ICI in quanto sottoscritto da un funzionario comunale delegato dal Sindaco anziché dalla Giunta comunale, come richiesto dalla normativa specifica. La sentenza sottolinea la prevalenza della legge speciale sull’ICI rispetto alle norme generali sugli enti locali, dichiarando invalida la nomina e, di conseguenza, l’atto impositivo. La decisione conferma un principio consolidato in giurisprudenza riguardo alla corretta attribuzione dei poteri in materia tributaria.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Nomina del funzionario comunale e validità degli atti tributari: la Cassazione fa chiarezza

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale per la validità degli avvisi di accertamento dei tributi locali, in particolare dell’ICI. La corretta nomina del funzionario comunale responsabile del tributo è un requisito indispensabile, la cui violazione può portare all’annullamento dell’atto impositivo. La Corte ha stabilito che la designazione di tale funzionario spetta esclusivamente alla Giunta comunale e non al Sindaco, ribadendo la prevalenza della normativa speciale tributaria su quella generale degli enti locali.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento per l’ICI relativa all’anno 2012, notificato da un Comune a un gruppo di contribuenti. Questi ultimi hanno impugnato l’atto, contestandone la validità per diversi motivi. Uno dei punti centrali della controversia riguardava la legittimità della firma apposta sull’avviso: il documento era stato sottoscritto da un funzionario delegato direttamente dal Sindaco.

I giudici di merito avevano parzialmente accolto le ragioni dei contribuenti, ma avevano confermato la validità dell’atto per quanto riguarda la questione della delega. I contribuenti, non soddisfatti, hanno quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo, tra l’altro, proprio la carenza di potere del funzionario firmatario, poiché la sua nomina non proveniva dall’organo competente, ovvero la Giunta comunale.

La nomina del funzionario comunale secondo la Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il motivo di ricorso relativo alla nomina del funzionario comunale. I giudici hanno chiarito che, in materia di Imposta Comunale sugli Immobili (ICI), la norma di riferimento è l’articolo 11, comma 4, del D.Lgs. n. 504 del 1992. Questa disposizione prevede espressamente che sia la Giunta comunale, con apposita delibera, a designare il funzionario a cui sono conferiti i poteri per la gestione e l’organizzazione dell’imposta.

Questa norma, per il suo carattere di specialità, prevale sulle disposizioni generali contenute nel Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. n. 267 del 2000), che attribuiscono al Sindaco il potere di conferire incarichi dirigenziali. La Corte ha applicato il brocardo latino ‘lex posterior generalis non derogat priori speciali’, secondo cui una legge successiva e generale non abroga una legge precedente e speciale.

Le motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la disciplina specifica per l’ICI non è stata abrogata, nemmeno implicitamente, dal successivo Testo Unico degli Enti Locali. Anzi, il fatto che il legislatore, nell’emanare il TUEL, abbia abrogato espressamente numerose disposizioni del D.Lgs. 504/1992 senza toccare l’articolo 11, comma 4, rafforza la volontà di mantenere in vita tale specifica procedura di nomina. Di conseguenza, l’avviso di accertamento sottoscritto da un funzionario nominato con un decreto del Sindaco, invece che con una delibera della Giunta, è da considerarsi invalido per carenza di potere del soggetto firmatario. La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, ha annullato l’avviso di accertamento, accogliendo l’originario ricorso dei contribuenti.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza per i contribuenti e per le amministrazioni comunali. La validità formale degli atti tributari non è un mero dettaglio burocratico, ma una garanzia di legalità dell’azione amministrativa. Per i Comuni, emerge la necessità di seguire scrupolosamente la procedura prevista dalla legge speciale per la nomina del responsabile dei tributi, affidandola a una delibera della Giunta. Per i contribuenti, questa sentenza offre un’importante leva di difesa: verificare la competenza dell’organo che ha nominato il funzionario comunale firmatario di un avviso di accertamento diventa un controllo preliminare essenziale per valutare la legittimità dell’atto e le possibilità di un suo annullamento.

Chi ha il potere di nominare il funzionario comunale responsabile per l’ICI?
Secondo la Corte di Cassazione, la designazione del funzionario responsabile per la gestione dell’ICI spetta esclusivamente alla Giunta comunale, attraverso un’apposita delibera, come previsto dall’art. 11, comma 4, del d.lgs. n. 504 del 1992.

Un avviso di accertamento ICI firmato da un funzionario delegato dal Sindaco è valido?
No, l’avviso di accertamento è invalido. La nomina del funzionario da parte del Sindaco, anziché della Giunta comunale, costituisce un vizio di carenza di potere che inficia la validità dell’atto impositivo, portando al suo annullamento.

La normativa generale sugli enti locali (Testo Unico) prevale su quella specifica in materia di ICI per la nomina del funzionario?
No. La Corte ha stabilito che la norma speciale sull’ICI (d.lgs. 504/1992) prevale sulla norma generale del Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs. 267/2000), in base al principio ‘lex posterior generalis non derogat priori speciali’. Pertanto, la procedura di nomina deve seguire la legge specifica per il tributo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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