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Fermo amministrativo: interrompe la prescrizione IVA?

Una società richiedeva un rimborso IVA del 1999. L’Amministrazione finanziaria, vantando dei controcrediti, notificava due provvedimenti di fermo amministrativo. La Corte di Cassazione, con la sentenza 7251/2025, ha stabilito che il fermo amministrativo non è un mero impedimento di fatto, ma un impedimento giuridico che interrompe la prescrizione del diritto del contribuente al rimborso. La prescrizione, pertanto, non era maturata, in quanto riprende a decorrere solo dalla cessazione della causa impeditiva, come il passaggio in giudicato della sentenza che accerta l’insussistenza del credito dell’erario.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Fermo amministrativo: la Cassazione conferma l’effetto interruttivo sulla prescrizione

Il fermo amministrativo è uno strumento potente nelle mani dell’Amministrazione finanziaria, ma quali sono i suoi esatti confini e, soprattutto, che impatto ha sui diritti del contribuente? Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione è tornata su un tema cruciale: l’efficacia del fermo sulla decorrenza della prescrizione del diritto al rimborso IVA. La decisione chiarisce che tale provvedimento non è un semplice ostacolo di fatto, ma un vero e proprio impedimento giuridico capace di interrompere il decorso del tempo.

La vicenda: una lunga attesa per un rimborso IVA

Il caso esaminato dalla Suprema Corte ha origine da una richiesta di rimborso di un’eccedenza IVA relativa all’anno 1998, presentata da una società nel febbraio 1999. A seguito di accertamenti, l’Amministrazione finanziaria aveva notificato alla contribuente due provvedimenti di fermo amministrativo (nel 2001 e 2002), sospendendo l’erogazione del rimborso in ragione di altri crediti che l’erario vantava nei confronti della stessa società.

Il contenzioso si è protratto per anni, fino a quando, in un giudizio di rinvio, il giudice di merito ha dichiarato prescritto il diritto al rimborso della società. Secondo tale interpretazione, il fermo amministrativo costituiva un mero impedimento di fatto, inidoneo a interrompere il termine decennale di prescrizione, che sarebbe quindi decorso.

La questione giuridica: il fermo amministrativo e la prescrizione

La controversia è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, incentrandosi su una domanda fondamentale: la notifica di un provvedimento di fermo amministrativo ex art. 69 del R.D. 2440/1923 ha l’efficacia di interrompere il decorso della prescrizione del diritto di credito del contribuente?

La società ricorrente sosteneva che il fermo, impedendo legalmente l’esercizio del diritto, dovesse avere efficacia interruttiva ai sensi dell’art. 2935 del codice civile, secondo cui “la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”. L’Amministrazione finanziaria, di fatto, con un proprio atto autoritativo, aveva reso impossibile per il creditore ottenere il pagamento.

L’efficacia interruttiva del fermo amministrativo secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società, ribaltando la decisione del giudice di merito. Gli Ermellini hanno chiarito che il fermo amministrativo non è un mero impedimento di fatto, bensì un impedimento giuridico all’esercizio del diritto.

Esso è espressione del potere di autotutela della Pubblica Amministrazione, una misura cautelare volta a garantire la futura compensazione tra il debito dell’erario (il rimborso) e il suo credito (le somme dovute dal contribuente). Tale provvedimento determina una vera e propria impossibilità legale per il creditore di mettere in esecuzione la propria pretesa, situazione pienamente rilevante ai fini della disciplina sulla prescrizione.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha fondato la sua decisione su diversi pilastri argomentativi. In primo luogo, ha richiamato la natura del potere di sospensione del pagamento, che è discrezionale e mira a tutelare l’interesse pubblico alla certezza dei rapporti patrimoniali con lo Stato.

In secondo luogo, ha sottolineato come l’art. 2935 c.c. faccia riferimento alla “sola possibilità legale di far valere il diritto”. Il fermo amministrativo crea proprio un ostacolo di ordine giuridico, poiché è un atto previsto dalla legge che paralizza l’esigibilità del credito. Di conseguenza, la comunicazione del fermo al creditore ha un’innegabile efficacia interruttiva della prescrizione.

La Corte ha inoltre specificato che la prescrizione non ricomincia semplicemente a decorrere, ma rimane sospesa. Il termine può riprendere il suo corso solo dal momento in cui cessa la causa impeditiva, ovvero quando il provvedimento di fermo viene eliminato (dalla stessa Amministrazione o a seguito di una decisione giudiziaria definitiva che accerti l’insussistenza del controcredito dell’erario).

Le conclusioni: il principio di diritto e le implicazioni pratiche

La sentenza si conclude con l’enunciazione di un chiaro principio di diritto: «In tema di rimborso IVA, il provvedimento di cd. fermo amministrativo […] imposto in via cautelare discrezionalmente dall’Amministrazione debitrice, costituisce impedimento giuridico alla possibilità di esercitare il diritto di credito, sicché ha efficacia interruttiva della prescrizione del diritto del creditore all’erogazione del credito ‘fermato’, che riprende a decorrere solo dal momento della cessazione della causa impeditiva dell’esercizio del diritto».

Questa pronuncia ha importanti implicazioni pratiche. Per i contribuenti, offre una tutela fondamentale contro il rischio di vedere prescritto il proprio diritto a un rimborso a causa di un’azione unilaterale dell’Amministrazione. Per l’erario, conferma la legittimità dello strumento del fermo come misura cautelare, ma ne circoscrive gli effetti temporali, legandoli strettamente alla pendenza della controversia sul controcredito. In definitiva, la decisione rafforza un equilibrio tra il potere di autotutela pubblico e la garanzia dei diritti del singolo.

Un fermo amministrativo notificato dall’Amministrazione finanziaria può interrompere la prescrizione del diritto al rimborso IVA?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che il provvedimento di fermo amministrativo costituisce un impedimento giuridico all’esercizio del diritto di credito e, pertanto, ha efficacia interruttiva della prescrizione ai sensi dell’art. 2935 del codice civile.

Quando ricomincia a decorrere la prescrizione dopo l’interruzione causata da un fermo amministrativo?
La prescrizione non solo si interrompe, ma il suo decorso riprende solamente dal momento in cui cessa la causa impeditiva. Questo avviene, ad esempio, quando il provvedimento di fermo viene rimosso o quando una sentenza passata in giudicato accerta l’insussistenza del credito che l’Amministrazione vantava e che giustificava il fermo.

Il fermo amministrativo è considerato un impedimento di fatto o un impedimento giuridico all’esercizio del diritto di credito?
Secondo la sentenza, il fermo amministrativo non è un mero impedimento di fatto, ma un vero e proprio impedimento giuridico. Questo perché è un potere previsto dalla legge, esercitato in via di autotutela dall’Amministrazione, che determina l’impossibilità legale per il creditore di ottenere l’esecuzione del proprio diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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