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Estinzione società: ammissibile il ricorso fiscale?

La Corte di Cassazione esamina un caso in cui l’Amministrazione Finanziaria ha proposto ricorso contro una società cancellata dal registro delle imprese. La questione centrale riguarda l’ammissibilità del ricorso, dato che il periodo di “sopravvivenza” fiscale di cinque anni della società era scaduto. A fronte della complessità della materia e della presenza di casi analoghi, la Corte ha disposto un rinvio a pubblica udienza per una trattazione congiunta, senza decidere nel merito. L’ordinanza evidenzia il problema procedurale legato all’estinzione società durante un contenzioso tributario.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Estinzione Società: Si Può Continuare la Causa Fiscale?

L’estinzione società durante un contenzioso tributario solleva complesse questioni procedurali che possono determinare l’esito stesso della lite. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha recentemente messo in luce questo problema, decidendo di non decidere, ma di rinviare la questione a una pubblica udienza per una valutazione più approfondita. Analizziamo questo caso emblematico che tiene con il fiato sospeso sia l’Amministrazione Finanziaria sia i liquidatori di società cessate.

I Fatti di Causa

Una società a responsabilità limitata unipersonale riceveva un avviso di accertamento IVA relativo all’anno 2013. L’Amministrazione Finanziaria contestava due tipologie di operazioni: una presunta interposizione fittizia nell’acquisto e rivendita di energia elettrica a favore del socio unico, e l’acquisto di servizi documentati da fatture per operazioni ritenute oggettivamente inesistenti.

La Commissione Tributaria Provinciale (CTP) accoglieva il ricorso della società. Successivamente, anche la Commissione Tributaria Regionale (CTR) respingeva l’appello dell’Agenzia Fiscale, ritenendo che le operazioni fossero sia oggettivamente che soggettivamente esistenti e giustificate dalla necessità di aggirare regole restrittive sull’importazione di energia, senza rilevanza fiscale. L’Amministrazione Finanziaria, non soddisfatta, proponeva ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica sull’Estinzione Società

Il nodo cruciale della vicenda, tuttavia, non risiede nel merito delle contestazioni fiscali, ma in un fatto procedurale di enorme importanza. La società contribuente era stata cancellata dal registro delle imprese il 6 ottobre 2016.

Secondo l’articolo 28, comma 4, del D.Lgs. 175/2014, gli effetti dell’estinzione di una società ai fini fiscali sono differiti di cinque anni dalla data della cancellazione. Questo significa che, per l’erario, la società continua a esistere per un quinquennio. Nel caso specifico, questo periodo di “ultrattività” è terminato il 6 ottobre 2021.

Il problema è che il ricorso per cassazione è stato notificato dopo questa data, quando la società era ormai definitivamente estinta anche per il fisco. La Corte Suprema si è quindi trovata di fronte a una domanda fondamentale: è ammissibile un ricorso proposto nei confronti di un soggetto giuridico che ha cessato di esistere?

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha ritenuto la questione meritevole di un approfondimento particolare. I giudici hanno evidenziato che il differimento quinquennale degli effetti dell’estinzione era già ampiamente decorso al momento della notifica del ricorso.

Anziché pronunciarsi sull’ammissibilità, la Corte ha osservato che su una questione del tutto analoga erano già state emesse due ordinanze interlocutorie che avevano rimesso la decisione a una pubblica udienza. Per garantire una trattazione unitaria e una soluzione coerente a un problema così rilevante, i giudici hanno deciso di rinviare anche questa causa a nuovo ruolo, per una discussione congiunta con gli altri casi pendenti. Questa scelta strategica dimostra la volontà della Corte di fornire un orientamento chiaro e consolidato su come gestire i processi tributari che coinvolgono una estinzione società.

Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria non risolve la disputa, ma la congela in attesa di una decisione di principio. Le implicazioni pratiche della futura sentenza saranno enormi. Se la Corte dovesse dichiarare inammissibile il ricorso, si creerebbe un precedente importante a favore dei contribuenti, stabilendo che, una volta decorso il quinquennio, l’Amministrazione Finanziaria perde la possibilità di agire contro la società estinta. Al contrario, una decisione favorevole all’ammissibilità potrebbe estendere ulteriormente la responsabilità, con conseguenze significative per i liquidatori e gli ex soci. La decisione finale è quindi attesa con grande interesse per le sue profonde ripercussioni sulla gestione del contenzioso post-liquidazione.

È possibile proseguire un giudizio tributario nei confronti di una società dopo la sua estinzione definitiva?
L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva. Sottolinea la complessità della questione e la rinvia a una pubblica udienza per una trattazione approfondita insieme ad altri casi simili, al fine di valutare l’ammissibilità del ricorso.

Per quanto tempo una società cancellata dal registro delle imprese rimane ‘viva’ ai fini fiscali?
In base all’art. 28, comma 4, del d.lgs. 175/2014, citato nel provvedimento, gli effetti dell’estinzione ai fini fiscali sono differiti per un periodo di cinque anni dalla data di cancellazione.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte non ha deciso il merito della controversia né la questione procedurale. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la causa a nuovo ruolo per una trattazione in pubblica udienza, data la rilevanza del tema dell’ammissibilità del ricorso contro una società estinta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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