Estinzione del Processo Tributario per Definizione Agevolata: Un Caso Pratico
L’estinzione processo tributario rappresenta una delle modalità con cui una controversia tra contribuente e Fisco può concludersi. Spesso, ciò avviene a seguito di normative che incentivano la definizione agevolata delle liti pendenti. Un recente decreto della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di questo meccanismo, illustrando l’iter che porta alla chiusura del giudizio senza una pronuncia nel merito.
Il Contesto della Controversia
Il caso in esame vedeva contrapposti l’Agenzia delle Entrate e una società contribuente. La disputa era giunta fino in Corte di Cassazione a seguito di un ricorso presentato dall’Agenzia contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia.
La controversia rientrava tra quelle per cui una specifica normativa (d.l. n. 13 del 2023) prevedeva la possibilità di una definizione agevolata, con l’obiettivo di ridurre i tempi dei giudizi di legittimità. La società contribuente ha colto questa opportunità, definendo la pendenza secondo le modalità previste dalla legge (legge n. 130 del 2022).
La Decisione della Corte: l’Estinzione del Processo Tributario
La Corte di Cassazione, preso atto della situazione, ha dichiarato l’estinzione del processo. La decisione non entra nel merito della questione tributaria originaria, ma si limita a certificare la conclusione del giudizio per altre cause.
Le Norme Chiave per l’Estinzione
Il decreto si fonda su due pilastri normativi:
1. La definizione della lite: L’inserimento della controversia in un apposito elenco da parte dell’Agenzia delle Entrate ha documentato l’avvenuta e regolare definizione agevolata da parte della società.
2. La mancata richiesta di prosecuzione: Entro i termini di legge, nessuna delle due parti ha presentato un’istanza di trattazione per chiedere la continuazione del processo. La legge specifica che una richiesta finalizzata unicamente a ottenere la declaratoria di estinzione non è considerata una valida istanza di trattazione.
Le Motivazioni della Decisione sull’Estinzione
Le motivazioni della Corte sono dirette e procedurali. Il giudice ha rilevato che si sono verificate tutte le condizioni previste dalla legge per dichiarare estinto il processo. L’avvenuta definizione agevolata, unita alla mancanza di una richiesta di procedere con il giudizio, ha reso inevitabile la chiusura del caso. La Corte ha sottolineato che, nonostante l’estinzione, le parti avrebbero comunque avuto la possibilità, ai sensi dell’art. 391 del codice di procedura civile, di chiedere la fissazione di un’udienza, cosa che però non è avvenuta. Un ulteriore punto chiarito riguarda le spese legali: in conformità con la normativa sulla definizione agevolata, le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. In sostanza, ciascuna parte sostiene i propri costi.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questo decreto evidenzia l’efficacia degli strumenti di definizione agevolata delle liti fiscali. Per i contribuenti, rappresenta un’opportunità per chiudere contenziosi pendenti in modo rapido e con costi prevedibili. Per il sistema giudiziario, è uno strumento essenziale per smaltire l’arretrato, specialmente nei gradi di giudizio più alti. La decisione conferma che, una volta perfezionata la procedura di definizione e in assenza di un interesse a proseguire la causa, l’estinzione processo tributario è una conseguenza automatica che non richiede ulteriori complesse attività processuali, semplificando l’intero iter.
Cosa succede a un processo in Cassazione se il contribuente aderisce a una definizione agevolata della lite?
Il processo viene dichiarato estinto, a condizione che nessuna delle parti presenti un’istanza formale per la prosecuzione del giudizio entro i termini di legge.
È necessario presentare un’istanza specifica per ottenere la declaratoria di estinzione del processo?
No, la declaratoria di estinzione è una conseguenza quasi automatica. Se il contribuente ha regolarmente definito la lite e nessuna delle parti presenta un’istanza di trattazione per continuare la causa, il giudice dichiara estinto il processo.
Chi paga le spese legali in caso di estinzione del processo tributario per definizione agevolata?
In base al decreto, le spese del processo estinto rimangono a carico della parte che le ha anticipate. Ciò significa che ogni parte coinvolta nel giudizio sostiene i propri costi legali.
Testo del provvedimento
Decreto di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 19300 Anno 2025
Civile Decr. Sez. 5 Num. 19300 Anno 2025
Presidente:
Relatore:
Data pubblicazione: 14/07/2025
DECRETO
sul ricorso iscritto al n. 29925/2018 R.G. proposto da AGENZIA DELLE ENTRATE, rappresentata e difesa dall’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO
contro
RAGIONE_SOCIALE rappresentato e difeso dagli avvocati COGNOME NOME e COGNOME NOME
avverso SENTENZA di COMM.TRIB.REG. Lombardia n.1103/09/2018 depositata il 14/03/2018, pronunciata con riferimento all’atto impositivo contemplato nell’elenco trasmesso dall’Agenzia delle Entrate in osservanza dell’art. 40, comma 4, del d.l. n. 13 del 2023, espressamente diretto alla riduzione dei tempi per la dichiarazione di estinzione dei giudizi di legittimità;
rilevato che l’inserimento nel predetto elenco documenta la regolare definizione della controversia nelle forme previste dall’art. 5 della legge n. 130 del 2022 e l’assenza di diniego ai sensi del comma 11 della medesima disposizione;
che entro il termine di legge nessuna delle parti ha presentato l’istanza di trattazione di cui al comma 12 dell’art. 5 cit. (tale non potendosi ritenere eventuale istanza di trattazione finalizzata unicamente alla declaratoria di estinzione);
che, pertanto, ai sensi del predetto comma 12 dell’art. 5 cit., il processo si è estinto, fatta salva la possibilità per le parti di chiedere la fissazione dell’udienza ai sensi del terzo comma dell’art. 391 cod. proc. civ;
che, ai sensi dell’ultimo periodo del comma 5 dell’art. 5 cit., le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate.
DICHIARA ESTINTO IL PROCESSO
Roma, 10/07/2025